1) the beginning of everything

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a tutti coloro che hanno
avuto la forza di andare avanti,
a tutti coloro a cui non è mai
stato dedicato nulla,
a tutti quelli che urlano senza far rumore,
e infine a te nonno, al quale
non ho dimostrato mai troppo affetto
e ora rimpiango la tua morte.

Mi finisco da sistemare e raggiungo i miei amici al nostro solito bar, e appena arrivo il primo a salutarmi è Riccardo, il mio migliore amico. Ha i capelli mori e occhi scuri, è molto alto e abbastanza muscoloso, ha un pelino di barba e porta molto spesso dei cappellini.
Riccardo è la persona per cui ucciderei se dovesse essere necessario.

Poi saluto Steven e Alessio.

Steve è uno dei ragazzi più ammirati della scuola, oggettivamente ha molto fascino, capelli biondi e occhi chiari, il prototipo di tutte. Ha anche un bellissimo carattere, proprio da principe azzurro, ma quando vuole sa essere stronzo pure lui e non si fa assolutamente mettere i piedi in testa da nessuno.

Ale devo dire che è molto stronzo e protettivo, infatti quando hai bisogno puoi contare sempre su di lui. Esteticamente non è un granché ai miei occhi: ha i capelli lisci e mori, i suoi occhi sono a mandorla e marroni, però ha davvero stile, questo mi tocca ammetterlo.

Sin da piccola preferisco stare in compagnia con i ragazzi, ma non per farmi notare, semplicemente sto meglio con loro, perché le ragazze ad oggi sono spesso molto pettegole e invidiose, l'unica amica che sono grata di avere è Halle, infatti anche lei ora si trova difronte a me, che mi saluta con un caloroso abbraccio.

'Venite oggi alla partita vero?' Mi chiede Riccardo, 'Non devi neanche domandarmelo, io ci sarò' Rispondo io con tono deciso, mentre Halle dice che purtroppo non potrà esserci a causa di una cena di famiglia.

Ogni sabato i nostri amici hanno le partite di calcio, fanno parte della squadra della nostra città, ovvero Ventura, una cittadina della California. Sono davvero forti, hanno dei compagni di squadra molto in gamba, compresi loro.

A me il calcio piace tantissimo, mentre ad Halle rilassa vedere le partite, ma ci capisce molto poco.

Dopo aver fatto due chiacchere tutti noi prendiamo strade diverse: Ale e Halle vanno al parchetto, Steven torna a scuola per i suoi corsi pomeridiani ed io e Riccardo ce ne andiamo con la sua macchina, per raggiungere Mattia.

Mentre saliamo in auto lui mi chiede 'Come stai Elizabeth?' Ma non c'è bisogno che gli risponda, perché non saprei nemmeno cosa dirgli, gli lascio soltanto uno sguardo, un po' triste.

Riccardo e Mattia sono due anni più grandi di me, ci conosciamo tramite le nostre mamme, che da giovani erano migliori amiche, di conseguenza lo siamo anche noi. Siamo stati sempre noi tre, loro i fratelli maggiori ed io la loro sorella minore. Crescendo iniziarono ad esserci le nostre prime litigate, come normale sia, ma siamo sempre restati uniti. O almeno, prima di un mese fa, quando Mattia ci ha comunicati della sua malattia, la leucemia.
Lui in realtà lo sapeva da molto prima, ma ha voluto tenerselo per sè, fare tutti gli esami per esserne sicuro e poi ce l'ha detto. Non ho pianto davanti a lui, volevo fargli vedere che sono forte, ma appena mi sono trovata da sola con Riccardo sono scoppiata in lacrime.

Il silenzio in auto sovrasta entrambi, i pensieri stanno avendo la meglio fra di noi.

Parcheggiamo sotto casa di Mattia e saliamo.
'Matti!' Esclamo abbracciandolo con cautela, mentre Riccardo gli regala un gran sorriso, per poi abbracciarlo. Mattia è un ragazzo meraviglioso, con il suo metro e novanta e i suoi ricci rossi, che ha sempre odiato, dice che 1 persona su 50 ha i capelli rossi, perché proprio lui? Si domanda, invece io credo che essi lo rendano ancora più unico.

Mattia ci fissa nostalgico con quei suoi occhi color nocciola, e non posso fare a meno che ripensare a tutti i nostri vecchi momenti.

Ci accomodiamo e salutiamo la mamma di Mattia, Asia, che per noi è come una seconda mamma.

'Come stai?' Gli chiedo mentre finalmente siamo nella sua camera, 'Oggi non stavo molto bene, ma ora che siete venuti voi già va molto meglio' Confessa lui, e mi fa sorridere 'E voi?' Ci chiede, ed il primo a rispondere è Riccardo, 'Si tira avanti' Ammette il mio migliore amico, 'Io sto di merda' Beh la sincerità prima di tutto no?
'So che dovremmo farci vedere sereni, tranquilli e forti per te, ma come posso accettare che il prossimo anno probabilmente non sarai più qui?' Butto fuori di getto, e mi pento subito dopo, come posso avergli detto queste cose? Lo farò soltanto sentire in colpa, invece devo mostrarmi sorridente e forte.

Mattia infatti abbassa lo sguardo, probabilmente sentendosi la causa principale del mio stato d'animo, ma la colpa non è sua, io ci tengo davvero troppo a lui e non riesco ad accettare il fatto che se ne andrà.

Dopo poco cambiamo totalmente discorso e proviamo ad essere semplicemente noi tre, gli raccontiamo quello che sta succedendo a scuola in questi ultimi giorni, della partita di stasera, e del nostro gruppo di amici.

Verso le 18 ce ne andiamo, ovviamente in ritardo, Riccardo alle 18:30 deve essere in campo, e dista circa un quart'ora da qui, mentre il riscaldamente iniziava proprio ora, ma a lui non importa, e tantomeno a me, ci siamo presi del tempo per il nostro migliore amico, e a noi va bene così.

Do un bacio sulla guancia a Mattia, 'Scrivimi dopo, perfavore' Mi sussurra lui 'Lo farò'.

Torniamo in macchina e mentre Riccardo guida mi prende la mano, 'Ce la faremo insieme' Mi dice sorridendo ed io appoggio la testa sulla sua spalla, restando in silenzio.

Una volta arrivati al campo Riccardo mi saluta di fretta e corre via, mentre il suo ciuffo moro gli svolazza a destra e sinistra.

Alzo lo sguardo verso gli spalti e vedo Steven che mi saluta con la mano e mi fa cenno di raggiungerlo.

Vado verso di lui, e noto che è seduto insieme ad un altro ragazzo, che da lontano non riconosco, ma anche avvicinandomi non riesco a capire chi sia.

'Ciao Steve' Lo saluto con un gran sorriso e lui mi abbraccia, 'Lui è Matthew, il migliore amico di Edward' Mi informa Steven, 'Chi è Edward?' Chiedo io molto confusa.

'Non te l'ha detto Riccardo?' Faccio cenno di no con la testa, continuando a non capire. 'In questi giorni è arrivato un nuovo giocatore, Edward, si è trasferito in questo ultimo mese da Los Angeles' Oh, probabilmente con ciò che sta succedendo ultimamente, Riccardo si è dimenticato di comunicarmelo.

Mentre Steven finisce la frase Matthew mi allunga la mano 'Piacere' Ed io l'afferro 'Sono Elizabeth' Sorrido e lui ricambia, non sembra male, ha i capelli biondi cenere, occhi marroni e porta anche gli occhiali, ma grazie alla sua forma tondeggiante del viso gli si addicono molto. Ha persino dei lineamenti veramente belli, quasi perfetti oserei dire, ha una postura dritta e una voce molto salda. A pelle sembra simpatico.

Prima dell'inizio della partita Matthew mi parla del suo gruppo di amici, mi dice che fa parte dei corsi pomeridiani, infatti si sono conosciuti lì con Steve e che abita a Los Angeles, ma visto che è il migliore amico di Edward voleva essere presente alla sua prima partita.

E in un attimo, i giocatori entrano in campo per l'inizio della partita.


spazio autrice:
ehilaaa, come va? spero tutto bene.
Ecco a voi il primo capitolo, nulla di emozionante lo so, ma preferisco inanzitutto ambientare per bene la storia, però fidatevi che già dal secondo ci sarà un personaggio che ci seguirà per tutta la storia, e che non amerete... ne succederanno di casini!

Non so se a qualcuno piacerà realmente ciò che sto scrivendo, ma mi serve qualcosa per sfogarmi, e scrivere è ciò che mi riesce meglio, o almeno credo.

Se avete dei consigli, li accetto volentieri!
Grazie di tutto, ci vediamo alla prossimaaa😽

PS: la storia non sarà ambientata soltanto dal punto di vista di Elizabeth, ma ci saranno anche altri pov, più avanti scoprirete di chi.

ig: _.heal.the.soul._

heal the soul Where stories live. Discover now