Lee

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Oh David, in che posto di merda mi hai portato.
"Cavoli Lee, pensi sempre ai luoghi ogni tanto siediti e goditi un buon caffè. Se il caffè è buono non ti interessa il posto, ti interessa la sostanza. Facciamo una cosa tu aspettami qua fuori, io entro prendo i caffè e andiamo a fare un giro"
"Si anche perché mi devi ripagare una scopata, quindi ti conviene trovarmene una come si deve."
"Uff come sei oh"
"Finalmente esce!" E boom.. mi ritrovo addosso una ragazza, non la guardo nemmeno in faccia perché in quel frangente mi vedo volare l'unica gioia della giornata, il mio caffè"
"Cazzo noooo, il caffè è sulla mia camicia bianca"
Mi esce un ringhio così spontaneo che David mi guarda.
L'unica cosa che faccio è quella di sputargli addosso il mio odio "Ma che cazzo fai non riesci a guardare dove metti i piedi? Mi hai rovinato la camicia spera per te che va via, perché altrimenti.." non riesco nemmeno a finire la frase che mi osserva con degli occhi lucidi e risponde "altrimenti te la pago io la lavanderia"
Mi vuole pure ripagare la lavanderia, ma da dove cazzo arriva questa!
"No, tu non farai un cazzo!" Non si deve nemmeno avvicinare.
Però guardandola bene non è niente male.. un bel fisico asciutto, un bel seno sodo, piccolo ma sodo. Un culo che pare una pesca, capelli lunghi fino al sedere, labbra carnose, occhi a mandorla color nocciola, pelle olivastra.
Ma che cazzo sto pensando a tutte quelle che ho vado a pensare ad una come lei, semplice niente di che. Christin è una modella, Alexia una ballerina, Chalsee una designer di interni, Lily una professoressa (lei mi piace particolarmente perché la sera mi fa sempre dei bei giochini di ruolo), poi ho July, Jennifer, Shana, Vittoria chi mai guarderebbe una così.
Adesso balbetta pure, Dio mio ma che ho fatto di male. Sento solo un "bababa"
Fanculo!
Le sto dicendo di non rompermi i coglioni e questa mi risponde con un 'sei proprio un gran cafone" non so se scoppiarle a ridere in faccia oppure restare serio.
Il mio cervello per tutta risposta le chiede se ha capito bene e lei non contenta lo ripete con quell'aria da saccente.
-guarda te se doveva capitarmi una cosa del genere, non ci volevo nemmeno venire in sto bar di merda.-
Alzo gli occhiali sulla fronte e le chiedo per quale motivo io sia un 'GRAN CAFONE' mimando le virgolette.
Ho i nervi a fior di pelle che non la sto ascoltando le rispondo di getto che la camicia era per una beneficienza e che costava migliaia di dollari, nel mentre la vedo sbiancare. Bingo ora ti levi dai coglioni finalmente.
La prendo un po' in giro e lei mi risponde nervosa, arrabbiata. Per tutta risposta se ne va. Io ho la possibilità di pulirmi la camicia. Dopo 5 minuti esce fuori con un bel caffè fumante, cerco di evitarla ma non faccio in tempo che noto lei che si mette gli occhiali da sole, beve un po' di quel caffè e ci saluta con la mano dicendo "Buona giornata"
"Alzo lo sguardo e noto che cammina spavalda, spalle dritte, e petto in fuori"
Sibilo tra i denti un bel "vaffanculo" grazie a Dio non ti vedrò mai più, perché non metterò mai più piede in questo posto dimenticato, anzi no solo un coglione come mio padre ama questa merda.
Perfetto, sarà ancora più eccitante quando venderò tutto questo quartiere.
David ride.
In tutta risposta prendo e inizio ad incamminarmi verso la Mustang. David mi segue, sale al lato passeggero e non proferisce parola.
Quella ragazza sapeva di vaniglia, quella ragazza si è offerta di pulirmi la camicia e io per tutta risposta l'ho trattata con superficialità, quello sguardo però...
"Ma che cazzo sto facendo" urlo mentre tiro pugni sul volante.
David non parla è muto.
Finalmente siamo arrivati a casa, mi saluta e se ne va.
"Ehi Siri"
"Si?"
"Chiama Christel"
"Chiamo Christel"
Il telefono squilla e neanche il tempo di farlo squillare che risponde.
"Topolino mio, come stai? Hai voglia di vedermi?"
"Sì- ti aspetto qui da me tra 20 minuti"
"Arrivo"
"Suona il campanello" è lei.
Apro la porta, la tiro per un braccio non fa in tempo a salutarmi che già le sono saltato addosso.
Mi avvinghio sulla sua bocca, inizio a strapparle quel vestitino striminzito che si era messa, lo faccio cadere e noto che ha un completino intimo in pizzo nero con autoreggenti.
Mi tolgo la camicia, la lancio per la stanza e continuo a baciarla, sento il mio membro pulsarmi dal dolore. Prendo un profilattico dal pantalone, lo apro e lo infilo.
Con un movimento veloce la piego davanti a me e con tutta la voglia e il desiderio che ho la penetro, una spinta, due sempre più forte più intensa. Lei inizia a urlare a dire che le piace, io la prendo per i capelli e con l'altra mano le tengo il culo, prova a dire qualcosa ma, ogni spinta è sempre più forte.
Lei è sempre più eccitata e nel mentre mi passano davanti quei occhi.
"Merda, no"
Passa l'eccitazione e mi tolgo da lei, accendo una sigaretta e le dico di andarsene.
"Topino... ma.. ma che è successo?"
"Senti, levati dal cazzo. Non ho più voglia, mi hai rotto"
"Ma che cazzo dici? Sei un grandissimo figlio di puttana, lo sai questo?"
"Ooooh povera mamma, sempre ad insultarla cosa vi avrà fatto mai. Usate altri termini, sempre gli stessi dopo un po' mi annoiano"
"Vaffanculo Lee, mi fai schifo. Credevo che.."
"Cosa credevi? Perché ti scopavo pensavi di essere la mia ragazza? Perché sono il futuro ereditario della Thompson eri convinta di essere un gradino sopra le altre? Dai su Vittoria, o come cazzo ti chiami levati dai coglioni"
"Vaffanculo brutto pezzo di merda, sarai pure bravo a letto, ma nessuno ti vorrà realmente perché non vali nulla e vorrei ricordarti che io sono Christin, cazzo almeno ricordati chi ti trombi"
"Tu però ci stavi al fallito e speravi pure"
Mi osserva, prende le sue cose ed esce sbattendo la porta, se non fosse stato per i muri spessi avrei giurato che si staccasse.
Che giornata del cazzo.

Oltre TuttoWhere stories live. Discover now