I'm Falling In Love With You

Capitolo 42 Tuskegee High School part 3

Michael Joseph Jackson

L'anno scolastico volgeva al termine, e una gioia indescrivibile mi pervadeva. Dopo lunghi tre anni di impegno costante, tra le riprese, le sessioni di registrazione, i tour mondiali con i miei fratelli e gli innumerevoli spettacoli scolastici, finalmente ero giunto alla fine del traguardo. Era incredibile realizzare che ce l'avevo fatta. La sensazione di soddisfazione mista a un pizzico di nostalgia per i momenti vissuti si mescolava nel mio petto, rendendo il momento ancora più memorabile.

Mi trovavo ancora nel campus della scuola, circondato da coloro che erano diventati la mia famiglia, gli inseparabili compagni di avventura in ogni situazione. Guardavo intorno a me e vedevo volti sorridere, occhi che brillavano di emozione e voci allegre che riempivano l'aria. Mentre condividevo parole di congratulazioni e di affetto con i miei fratelli e altri membri della nostra cerchia, potevo percepire la gioia contagiosa che permeava l'atmosfera. Era come se ogni angolo del campus fosse pervaso da un'energia positiva, un mix di eccitazione per il futuro e nostalgia per i momenti trascorsi insieme.

"Grazie a tutti davvero...però senza la vostra collaborazione su certe cose non avrei potuto farcela lo sapete." Dissi una volta installato davanti al palco scenico che ci era servito per la reinterpretazione di Romeo e Giulietta, senza dimenticare quello che era diventato l'inno della scuola nonché la Tuskegee High school Anthem.

"Ma figurati caro..." Rispose mia madre mentre sorseggiavo la mia bevanda gassata preferita senza smettere di guardare davanti a me.

"Caro...ora che gli studi sono terminati, cosa vorresti davvero fare della tua vita?" Mi chiese sempre mia madre, nella speranza che potessi cambiare idea sulla carriera che avevo scelto.

"Voglio essere cantante e attore, come avevo detto sin dall'inizio, mamma." Dichiarai infine portandole la mia attenzione.

"Allora ci rimane solo di augurarti il meglio nella tua carriera Michael." dissero tutti in coro.

"Grazie." risposi, passando subito ad altro quando tutti intorno a noi stavano facendo gavettoni per celebrare al meglio quella fine di un nuovo inizio.

Mentre i festeggiamenti continuavano, sentii una mano poggiarsi delicatamente sulla mia spalla. Mi voltai e vidi mio fratello maggiore, Jermaine, con un sorriso malizioso stampato sul viso, un misto di emozioni racchiuso nei suoi occhi scuri.

"Hey, Michael, senti, abbiamo parlato tra noi fratelli prima di oggi e ne volevamo parlare con te," cominciò, con uno sguardo complice rivolto agli altri Jackson che si stavano avvicinando. I loro volti riflettevano una combinazione di emozioni, dall'entusiasmo alla nervosità.

"Sì, abbiamo deciso che dovremmo fare un film insieme, tutti noi fratelli!" esclamò Tito, con un entusiasmo contagioso, la sua voce vibrante di emozione mentre guardava intorno ai fratelli, sperando nella loro approvazione.

Guardai intorno e vidi i volti sorridenti di Jackie, Marlon e Randy, tutti pronti a prendere parte a questa nuova avventura. Sorrisi, sentendomi emozionato all'idea di lavorare con loro, ma anche una punta di timore si insinuò nel mio petto. L'idea di condividere il palcoscenico con la mia famiglia mi riempiva di gioia, ma allo stesso tempo mi faceva sentire vulnerabile.

"Mamma che ne dici?" chiesi, cercando il suo consenso, il mio cuore batteva forte nell'attesa della sua risposta.

"Mio Dio, sarebbe meraviglioso! Siete una squadra incredibile, ragazzi, sarebbe fantastico vedervi sul grande schermo insieme! E tu Joseph che ne pensi?" esclamò mia madre, con gli occhi lucidi di emozione interrogando Joseph, il suo sguardo era pieno di speranza.

"È una grande opportunità, ragazzi, dovreste coglierla al volo!" aggiunse mio padre, con un sorriso che spesso mi faceva paura, il suo sostegno mi dava sicurezza, ma anche il peso delle aspettative.

Ci guardammo tutti tra noi, con un misto di paura, eccitazione e determinazione. Anche se era il nostro momento, il momento di portare il nostro talento sul grande schermo e farlo insieme, come una famiglia, avevo malgrado tutto paura di dover lanciarmi in qualcosa di nuovo con loro, sapendo che era ora per me di prendere la mia indipendenza anche sulla mia carriera, una sensazione di libertà e incertezza si intrecciava dentro di me.