Capitolo 4 Il rientro scolastico parte 2

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Michael Joseph Jackson

Fino alla settimana scorsa mi trovavo ancora in vacanza, ma ora mi trovavo qui a Tuskegee, in quel giorno di settembre, per l'inizio dell'anno scolastico. Quel famoso tre settembre era prevista una seconda presentazione dell'istituto per coloro che erano appena arrivati. Per fortuna, ero già giunto il giorno precedente, evitando così di dover partecipare nuovamente a quelle lunghe due ore di tour per tutto il campus.

Prima che qualcuno me lo chieda, il mio nome è Michael Joseph Jackson, ma potete chiamarmi semplicemente Michael. Da parte di mia madre, sono di origine inglese; lei si chiama Katherine Esther Scruse. Mio padre, noto come Joseph Walter Jackson, è di origine afroamericana. Mia madre è un'organizzatrice di eventi, mentre mio padre è un produttore discografico. Sono nato a Gary, nello stato dell'Indiana, il 25 novembre 1942.

Durante i primi dieci anni della mia vita, ho principalmente frequentato scuole nella mia città natale. Poi, per un periodo di due anni, ho studiato a casa a Los Angeles, per comodità della mia famiglia. A partire dai 13 anni fino ai 18, avevo deciso di trasferirmi in Alabama per completare gli studi, una scelta dettata dalle mie preferenze personali.

La Tuskegee High School rappresentava la mia seconda scelta di istituto, in quanto offriva un programma che mi sembrava adatto alle mie esigenze. Optare per questa scuola era il mio modo di prendere le distanze dalle decisioni prese dalla mia famiglia e di godere di un periodo di indipendenza prima di raggiungere la maggiore età.

*****
Quando attraversai la soglia accogliente della caffetteria, accompagnato nientemeno che da Bruce Springsteen, i nostri occhi si posarono immediatamente su Eddie Murphy. Era un ragazzo che avevamo conosciuto soltanto il giorno precedente, seduto a un tavolo spazioso con otto posti, circondato da una moltitudine di libri aperti e una colazione invitante di fronte a sé. La sua presenza emanava un'aura di intelligenza e vivacità che non potevamo ignorare.

"Buongiorno, amico," Esclamai con un sorriso, il mio entusiasmo unito a quello di Bruce. Ci accomodammo, ordinando la colazione, attirando così lo sguardo di Eddie che sollevò gli occhi dai libri.

"Anche a voi buongiorno. Come state?" Rispose con un sorriso sincero appena accennato.

"Stiamo alla grande, grazie. E tu?" Ribattei con un sorriso sincero, la mia voce si unì a quella di Springsteen.

"Molto bene, grazie," Rispose Eddie con gentilezza.

"Beh, allora, cosa ne pensate dell'inizio ufficiale delle lezioni oggi?" Domandò Eddie, chiudendo il libro di francese e spostandolo con garbo.

"Devo ammettere di sentirmi piuttosto positivo," Replicò Bruce, mentre io annuii, sorseggiando il mio caffè e confermando così le parole del mio caro amico d'infanzia.

"Personalmente, non vedo l'ora. E tu?" Lo incalzai, attirando l'attenzione di Eddie.

"Anch'io mi sento abbastanza bene e sono davvero curioso di conoscere tutti i nuovi compagni di classe," Ammise Eddie con un sorriso contagioso.

Da lì in avanti, la conversazione si sviluppò in una serie di argomenti, condividendo storie, opinioni e risate. Era evidente che eravamo entusiasti di conoscere Eddie più a fondo, oltre a ciò che avevamo scoperto il giorno prima.

La caffetteria si trasformò in un luogo di connessione, dove le nostre vite iniziarono a intrecciarsi, un crocevia di pensieri e idee che dimostrava chiaramente il potere dell'incontro di menti e cuori.

Dopo qualche momento di conversazioni spensierate, il tono si fece più serio. Eddie sembrava avere delle apprensioni riguardo ai professori e ai futuri compagni di classe.

I'm Falling In Love With YouHikayelerin yaşadığı yer. Şimdi keşfedin