Capitolo 53

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Oggi é una di quelle giornate in cui non voglio esistere.
Odio quando ritorna quel periodo, dove tutto inizia a stancarti. Quando ti isoli da tutti cercando di stare sola, anche se in realtà ti serve la compagnia.

Ma oggi specialmente non voglio parlare con nessuno.
Nessuno.

Vorrei solamente parlare un po' con mamma...
Mi manca da morire. Sto impazzendo senza di lei.
Sto impazzendo senza le sue carezze...

Sono le 9:15 e di andare a lezione non ne ho proprio la voglia.

Voglio andare solamente nel posto in cui l'ansia scompare e la mente riposa.
Voglio passare una giornata per me, solamente io e me stessa.

Mi alzai dal letto, andando verso il mio comodino aprendolo, prendendo poi il diario di mio padre.

Mi infilai le scarpe, uscendo dalla stanza dirigendomi verso la torre d'astronomia. Stando attenda a non farmi beccare dagli insegnanti o dai prefetti di passaggio.

Corsi letteralmente verso le scale della torre, iniziando a percorrerle velocemente tutte quante.

Arrivai in cima con il fiato pesante, e non potei fare a meno di bearmi della tranquillità nell'aria.
Che pace.

Mi sedetti a terra, lasciando che il leggero venticello d'inverno mi entri anche nell'anima se é possibile.

Iniziai a sfogliare il diario:

1 Ottobre 1925

Caro Diario,
Durante la lezione di pozioni il professore mi mise accanto ad una ragazza meravigliosa.
Sembrava fatta di bambola; i capelli corvini le ricadevano sulle spalle facendo di lei una principessa.
Il suo profumo era un qualcosa di straordinario; fragola e cigliegia.
Non vedo l'ora di rivederla.

Voltai pagina, entusiasta di sapere cosa ci fosse scritto:

3 Ottobre 1925

Caro Diario,
Oggi sono molto felice:
Mi hanno preso come cercatore dei serpeverde e non vedo proprio l'ora di iniziare a giocare.
Ho scoperto che la ragazza si chiama Amalia Tonks.

Continuai a leggere il suo diario, fino a metà pagina. Dove trovai una collana con su sopra un ovale.
L'afferrai esaminandola, e non potei fare a meno di notare la sua bellezza.

Forse papà l'avrà lasciata li per errore?
O forse perché Mamma gliel'aveva regalata e lui per conservarla l'avrà lasciata qui no?

Misi l'ovale nel palmo della mia mano, e quest'ultimo si aprii rivelandomi poi due figure piccole volanti di un colore tendente al blu.
La figura maschile teneva un braccio circondato nelle spalle della donna, mentre i due sorridevano nella mia direzione.

Adesso che gli guardo bene però, erano identici ai miei genitori.
Anzi, sono loro.

<<Nicole>> prese a parlare penso mio padre, ma mi limitai a guardarlo impassibile.

Papà..

Cavolo...mi ero dimenticata la voce di papá.
Mi ero totalmente dimenticata di come era fatto.

<<Abbiamo tante cose da dirti io e la mamma. E spero che questo non cambierà il tuo modo di guardarci>>

Corrucciai le sopracciglia.

My heart is yours || Mattheo RiddleDove le storie prendono vita. Scoprilo ora