Capitolo Quattordicesimo

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NUOVE RIVELAZIONI


A quelle parole Vittorio e Ginevra lo guardarono in silenzio, non aspettavano altro che una risposta.
Alberto fece un respiro molto profondo

«Tutto questo è cominciato quasi due anni fa: era fine giugno inizio luglio, io vivevo a Montepulciano con mio fratello maggiore, Bernardo Chiareschi mi inviò una lettera in cui alla nostra famiglia erano stati rubati dei soldi» cominciò

«Erano anni che non mettevo piede a Firenze. Erano stati rubati più o meno più di cinquemila fiorini, io, mio fratello e mio cognato abbiamo dovuto lavorare il doppio per rimettere in piedi la banca di famiglia, non riuscivamo a capire come fosse potuto accadere.
Io…non capivo che fossero stati derubati, o se avessimo depositato dei soldi e qualcuno ci aveva ingannati»

«10.000 fiorini» disse Ginevra interrompendolo
«Cosa?» chiese Alberto

«Mio padre aveva scoperto quanti soldi fossero stati rubati ad ogni famiglia» rispose la ragazza

«Tuo padre aveva tutte le prove per incriminare Arturo? Che uomo fantastico» disse Alberto sorridendo
«Un momento, voi lo conoscevate?» chiese Ginevra sorpresa
«Si, siamo stati amici fin da piccoli, conoscevo lui, suo fratello Michele, vostro padre Sandro» Disse rivolgendosi anche a Vittorio

«Perché Arturo ha rubato dei soldi?» chiese Ginevra impaziente

«Non lo so, ma so dove si trova» rispose Arturo, Vittorio strinse la mano della ragazza
«Dove si trova?» chiese Vittorio, Alberto sospirò

«È…qui a Ravenna» rispose lui, Ginevra era inorridita
«Cosa? E voi come lo sapete?» chiese lei confusa e arrabbiata, Vittorio era senza parole
«Ha incontrato mio figlio, ho cercato di seguirlo, ma sono spariti, dopo quella notte a Firenze devono aver capito dove abitavate» rispose

«Mio Dio, non siamo più al sicuro» disse Vittorio mettendosi le mani tra i capelli «Dobbiamo rientrare a Firenze il prima possibile» Ginevra si coprì la faccia.

Il ragazzo la rassicurò, ma in quel momento quello che aveva detto poco prima Alberto, gli sembrava che non gli tornasse qualcosa, come aveva fatto Arturo a incontrare Emilio?

«Un momento, come ha fatto Emilio a incontrare Arturo?» chiese all’improvviso Vittorio, era perplesso e non riusciva a capire
«Gli avevamo detto esplicitamente di non uscire» Alberto guardò negli occhi il figlio di Sandro

«Poco prima dell’incontro era accompagnato da un altro uomo: capelli neri, un farsetto rosso scuro, portava in mano della frutta e…» spiegò Alberto ma prima che potesse seguire Vittorio lo interruppe

«Ma è Tommaso! Non ci posso credere» disse infuriato, con tutta quella rabbia poteva a quel punto urlare
«Ascoltate, noi dobbiamo rientrare a Firenze il prima possibile, nel frattempo potete tenere d’occhio quello che Arturo fa?» chiese dopo essersi calmato

«Certo, io e mio fratello faremo il possibile, e nel frattempo vi informeremo se ci fossero dei problemi» rispose Alberto.

Dopo essersi congedati i due ripartirono per uscire dalla città, Vittorio era rosso di rabbia, e la faccia di Ginevra diceva tutto
«Giuro che ora faccio un casino» disse mentre teneva strette le bretelle del cavallo «Gli avevo ordinato di non portare fuori Emilio, che diamine gli è passato per la testa?» Ginevra lasciò che il marito si sfogasse, era giusto così. Allora se Tommaso aveva portato Emilio giù a Ravenna allora anche Lavinia ne era a conoscenza.

Quando misero piede in casa Lavinia venne loro incontro

«Signore, avete una visita» disse, Vittorio la guardò serio
«Tu lo sapevi?» chiese, Lavinia alzò lo sguardo
«Cosa? Non capisco signore» rispose timidamente
«Sapevi si o no che Tommaso ha portato senza il mostro consenso Emilio fuori casa?» insistette lui
«No, ecco…io» disse balbettando
«Lo sapevi si, o no?» intervenne Ginevra incrociando le braccia
«Si, me lo aveva detto e non volevo a che fare con questa storia, mi dispiace» disse chinando la testa, i due si allontanarono senza dire una parola e salirono le scale per scoprire chi fosse venuto a trovarli.

I Nemici Di Firenze ‐ Trilogia Il Sangue Di Firenze Where stories live. Discover now