Capitolo 40

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C'è una chimica pazzesca tra noi, ben oltre le mie aspettative, non vedo l'ora di rivederla e di sentire ancora il calore dei suoi baci.Vuole mantenere la nostra relazione riservata, lo accetto, anche se vorrei gridare al mondo intero che sto con una ragazza bellissima, intelligente, ma che non se la mena e sono sicuro che piacerà anche a mia mamma.Non potendo farle visita in classe, le mando un messaggio e le chiedo di incontrarci durante l'intervallo al terzo piano, nella zona riservata ai bidelli, così da restare lontani da sguardi indiscreti. Mi auguro che Emma si chiarisca presto con Matilde, non ho intenzione di rinunciare alla nostra storia e piuttosto vado a parlare io con la sua amica, che non si metta di mezzo.

Appoggiato alla porta dello sgabuzzino, attendo il suo arrivo impaziente. Emma mi raggiunge, ha il sorriso più bello del pianeta, allargo le braccia per accoglierla e arriva da me. La stringo forte, con un desiderio irresistibile di baciarla e mi asseconda, sono felice che le nostre effusioni, provocano anche in lei, un immenso piacere.

L'idillio viene interrotto dall'intervento del bidello, che ha assistito alla scena e ne ha apprezzato, a quanto sembra, lo spettacolo.

"Continuate pure, siete bellissimi."

È lui che non mi ha fatto accedere all'infermeria il giorno della partita, già non mi era simpatico, ed è pure un guardone. Ci guardiamo imbarazzati, lei è diventata bordeaux e io rispondo "grazie,"  in tono di scherno, cercando di sdrammatizzare la situazione.

Si rivolge ridendo poi solo ad Emma: "Signorina, come può non ricordare il nome di un amante tanto appassionato, è proprio ingiusto."

Lei incrocia il mio sguardo, "quindi eri tu?"

Sorrido, "sì, te l'ho detto che è da parecchio che ti sto dietro. Mi sei piaciuta subito, dalla prima volta che ti ho vista."

Si stringe a me e il bidello, che credo si chiami Salvatore, questo almeno è il nome che c'è scritto sulla divisa che indossa, ci invita a ritornare in classe.

"Avrei dovuto portarvi in Presidenza, ma mi siete simpatici. Per questa volta, siete salvi."

Certo gli stava bene finché stava a guardarci, non mi piace per niente, quest'uomo mi inquieta. "Beh, il nostro momento romantico è terminato," commenta Emma, con un sorriso.

"Quando ci vediamo? Vengo a studiare da te?" Chiedo sentendomi in preda all'ansia.

"Mi spiace, ho proprio tanto da studiare." Dice dispiaciuta, ma io non posso attendere ancora i suoi baci. 

"Scrivimi gli argomenti, ti porto io tutti i riassunti, vedrai che finiamo in fretta e possiamo stare insieme."

Emma da prima titubante, acconsente e sono così felice che la bacio ancora, fregandomene della presenza di Salvatore; che comunque ha assistito alla scena compiaciuto e non mi ha ripreso.

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