Capitolo 36 Marco

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Continuo a pensarci, che sia gelosa di me? È così assurdo che non abbia capito che mi piace, eppure le ho lasciato diversi segnali.Riccardo arriverà tra poco, per fortuna, ho bisogno del suo parere esterno.

Ric entra con due sacchetti di caramelle in mano, "hai le patatine?" 

Informazione che è per lui essenziale.

"Qualcosa c'è, vado a prenderle."

Prendo anche la Coca-Cola e due bicchieri. Facciamo quattro partite a Fifa, non ho voglia nemmeno di giocare. Alla prima pausa cibo, gli parlo di Emma, confido nel suo aiuto.

"Ancora lei? Vi vedete tutti i giorni, cosa aspetti a farti avanti? Non ti ho mai visto così insicuro.""

Non penso ad altro, ormai non mangio, non dormo, non riesco più a studiare. La verifica di oggi? Forse non ho preso nemmeno la sufficienza." Confesso, con imbarazzo.

Mi appoggia una mano sulla spalla: "Addirittura?"Annuisco. Ric mangia un paio di caramelle prima di parlare. 

"Devi darti una mossa, dopo l'ultima partita è diventata parecchio popolare."

Mi fa salire ansia ancora di più: "Pensi che non ci abbia provato? Hai capito sta dietro a mio cugino?"

Alza le spalle con indifferenza. "Lato fisico, non può competere con Roberto. Però, guardami, anche io che sono robusto, ho una ragazza molto più carina di me. Non perdere la speranza."

Mentre lo dice, si riempie la bocca di patatine.

"Dovresti mangiare meno e lo dico per te." Non è per una questione estetica, se continua a mangiare così, avrà presto problemi di salute.

"Ok, sono grasso. Ma tu ti sei visto? Sembri un palo, sei troppo magro e troppo rigido. Non capisco come tu possa piacere a una come Eleonora."

"Grazie, troppo gentile. Ma secondo te è un problema di fisico o di carattere?"

Ric sorride: "Smollati, cerca di essere meno cervellotico, più concreto."

Non capisco cosa intende, "io sono concreto, me lo dici sempre anche tu."

"Senti, farle fare i compiti e aiutarla a uscire con Roberto, non è una grande strategia."

Mi dà una pacca sulla spalla: "Puoi fare di meglio. Ad esempio, potevi fartela alla festa, ci parlavi il giorno dopo."

Lo pensa sul serio? "Ric, era ubriaca."

"Se ti sta bene esserle amico, va bene così."

Per me non è mai stata un'amicizia: "Non mi sta bene."

"Allora sappi che sei finito nella 'Friendzone' e non sarà facile uscirne." 

 Ric prende il joestick e riprendiamo a giocare, dopo la sua frase, sono più confuso di prima.


                                                                         *************


Emma deve sapere cosa provo per lei, non voglio essere considerato uncaro amico e nemmeno essere il suo fratello maggiore. La sintonia che c'è tra noi, vorrei che fosse il punto di partenza per un rapporto unico e speciale. Vorrei poter trascorrere ogni momento con lei, senza essere più costretto a trovare scuse o a dover mascherare i miei sentimenti. Vorrei sentirmi libero di manifestarle il mio affetto, anche in modo fisico, l'attrazione che provo è fortissima e per niente fraterna.

Mi fermo poco prima di entrare nella sua classe; il mio cuore sta battendo a mille all'ora. E se per lei non fosse lo stesso? Se mi dicesse che il desiderio che io ho di lei, lo prova invece per mio cugino? Magari si aspetta anche che restiamo amici. Una parte di me, non vuole scoprire la verità, l'altra insiste per chiarire la situazione. Mi passo la mano tra i capelli: è certo, sto impazzendo. 

Vince la parte razionale, continuare a illudersi, non ha senso.

Faccio gli ultimi passi che mancano, la porta è aperta ma la classe è vuota. "Dove sono andati tutti?"

Sul banco di Emma, c'è in vista il suo diario. Decido di entrare, per lasciarle almeno un saluto. La tentazione di curiosare nel suo diario poi è forte e non resisto. 

"Tanto non lo scoprirà mai, non ci sono testimoni."

Inizio a sfogliare le pagine, sono tutte piene di appunti; ha una bella calligrafia, la sua scrittura è chiara e ordinata. Andando avanti vedo disegnati dei cuori, con delle iniziali, E&M, e diverse scritte: E&M FOREVER. 

M indica forse il mio nome? Può essere Marco, non è certo Roberto. Ci sarà qualche altro ragazzo nella sua vita? Spero proprio di no.

L'intervallo è quasi finito, prima di andarmene, decido di lasciarle un messaggio. Prendo un pezzo di gesso dalla lavagna e scrivo sul suo banco. 

"CIAO SVAMPITA, HO LETTO IL TUO DIARIO. UN SALUTO DA MARCO." 

Almeno giochiamo a carte scoperte, niente bluff questo giro, voglio sapere la verità. Avrei voluto vedere la sua reazione, ma l'intervallo è finito, purtroppo devo andare. Ma non finisce qui e avremo modo di parlare.

Qualcosa che non dimentichi.Hikayelerin yaşadığı yer. Şimdi keşfedin