"Non toccare niente" la anticipò Logan con un'occhiata gelida.

Meli aprì la bocca e la richiuse, di nuovo offesa dal gravoso peso della perspicacia altrui.

Seguirono il corso del fiume verso il basso. L'umidità aumentava e l'aria si faceva più pesante ad ogni respiro.

D'un tratto il percorso fece una secca curva verso sinistra e sbucarono in una foresta sotterranea. Il sentiero centrale quasi spariva nella vegetazione che lo costeggiava: foglie carnose viola e verdi, illuminate da enormi gemmeluce poliedriche che si allungavano dal soffitto. Fiori bianchi, rosa e neri punteggiavano il fogliame. Respirando l'aria fredda e umida, Meli pensò che quel bioma sotterraneo non aveva nessun senso.

Erano arrivati al secondo livello, e non erano soli: qualcuno stava riemergendo dal basso. Due vampiri stremati - un maschio e una femmina - e un uomo ferito camminavano in mezzo alla vegetazione nello stretto sentiero, arrancando verso di loro. Aiden salutò i tre sconosciuti; Logan e Meli li squadrarono con diffidenza.

"Da dove arrivate?" chiese il paladino.

"Dal terzo. C'è un maledetto golem dopo il nido delle viverne. Troppe bestie tutte insieme; mai viste così tante" rispose l'uomo. Si teneva la spalla ferita e aveva il mantello strappato. Meli lo catalogò come ranger; non solo dall'abbigliamento rustico verde e grigio, ma soprattutto dalla compagnia: solo i ranger avevano lo stomaco - e il cuore, avrebbe detto sua sorella - necessario per andarsene a spasso con dei vampiri.

Il vampiro maschio avanzava piano reggendo la compagna. La vampira, una creatura minuta con un nido di capelli biondi in testa, tremava e un filo di bava le colava dalla bocca. Meli riconobbe una crisi di astinenza: non aveva ancora bevuto il suo sangue umano quel mese.

Aiden si informò del golem, annuì con attenzione e accennò alla spalla del ranger. "Posso aiutarti con quella" si offrì il paladino.

Il ranger annuì grato. Aiden si affiancò all'uomo, scostò la manica pregna di sangue e posò una mano sulla ferita aperta. Il paladino chiuse gli occhi e mormorò una preghiera. Da sotto la sua mano vibrò flebile una luce bianca.

Durante l'incantesimo di cura nessuno parlò. La foresta era silenziosa sotto le luci soffuse delle gemme; l'unico rumore era il lieve scrosciare d'acqua del fiume sotterraneo che si udiva in lontananza.

Meli lanciò un'occhiata alla vampira tremante e pensò all'artemisia che aveva nello zaino, ma non osò. Perché avrebbe dovuto aiutarla? Era una vampira. Non si poteva mai sapere, con loro.

"E qui al secondo livello?" continuò a informarsi Aiden. Logan ascoltava in silenzio; i suoi occhi scandagliavano lo spazio verde attorno a loro.

"Lutin e gobellini. Ma erano già morti quando siamo arrivati".

Meli, chiedendosi distrattamente dove fossero finiti i cadaveri, avanzò tra la fitta vegetazione. Lì, seminascosto dal fogliame rampicante verde scuro, si accorse che c'era un germoglio enorme - Meli calcolò un diametro di almeno tre metri. Rimase a bocca aperta. Un bocciolo del genere doveva essere incredibile durante la fioritura.

Aiden passò una pozione rinvigorente al ranger. Seguì un breve scambio di ringraziamenti reciproci.

Logan notò Meli fuori dal sentiero. "Dove stai andando? Ti ho detto che non devi toccare-".

Ma la botanica non lo stava ascoltando. Davanti agli occhi esterrefatti di Meli, il bulbo gigante si era scosso e aveva cominciato a schiudersi. Meravigliosi petali neri, uno dopo l'altro, si svolsero con delicatezza e il germoglio si aprì. Ma non era un germoglio: era un occhio gigante, e si era svegliato.

Cercasi AmmazzamostriDonde viven las historias. Descúbrelo ahora