19. Che ansia! (parte 3)

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Melania

<<Joseph, stai bene?>> Gli chiedo non appena arriviamo fuori casa mia.

Per tutto il tragitto non ha pronunciato neppure una parola e io non ho avuto il coraggio di interrompere quel silenzio.

A volte le persone hanno bisogno di avere i propri spazi.

<<Ehi! Ciliegina, non mi chiami Limone?>> Dice, quasi come se fosse offeso.

E se stesse cercando solo di cambiare argomento per evitare la domanda?

Porto una mano sul suo braccio accarezzandolo, per fargli capire che io ci sono per lui.

<<Mi hai difeso dai miei genitori, grazie. Nessuno lo aveva mai fatto>> ammette poi.

<<Limone, siamo o no amici? Anche se hai ragione, sei fortunato ad avere un'amica come me>> affermo scherzandoci su.

Ride, almeno in questo ci sono riuscita.

<<Venere è la figlia del socio di mio padre. Tutti si aspettano che un giorno saremmo io e lei a guidare l'azienda dei nostri genitori, ma io non voglio. Odio quel posto. Lì non posso essere Joseph!>> Confessa a malincuore.

<<Non devi fare una cosa solo perché la vogliono gli altri, anche se si tratta dei tuoi genitori. Hai una mente brillante, puoi fare tutto quello che vuoi. Non privarti di qualcosa solo per non ferire gli altri. Ricorda che chi davvero ti ama è felice solo se anche tu lo sei>> cerco di farlo ragionare.

È strano dirlo, ma vedendo i genitori di Joseph quasi non mi lamento di mia madre.

Almeno lei non mi fa una colpa se non ho mai studiato, mi accetta.

Attenzione, con ciò non significa che ora le cose tra noi sono cambiate, non la sopporto comunque!

<<Come mi incoraggi tu nessuno lo sa fare, sai?>>

Annuisco con un sorriso soddisfatto.

<<Toglimi una curiosità, tu e Venere stavate insieme?>> Gli chiedo.

<<Si, siamo stati insieme per due mesi, poi l'ho lasciata. Lei non mi ama, fa finta di farlo solo perché è quello che vorrebbero i nostri genitori. Neanche io in realtà l'ho mai amata>> spiega con sincerità. <<E tu e il biondo invece?>>

<<Possiamo cambiare domanda?>> Dico, grattandomi la nuca.

A Joseph non ho mai detto che con Ryan avevo una "storia", sa che eravamo solo migliori amici, ma forse certe cose uno le capisce da solo.

<<Va bene, quando vorrai parlarne sono qui>> mi ricorda.

<<Ora meglio che vada>> gli dò un bacio sulla guancia poi scendo dalla macchina.

Faccio qualche passo ma poi mi ricordo di un particolare.

<<Joseph, se aspetti ti restituisco il vestito>> sputo fuori all'improvviso, richiamando la sua attenzione.

<<Tienilo per ricordo>> dice, per poi mettere in moto e andare via.

Non è proprio un bel ricordo, ma almeno il vestito è bello dai.

Guardo l'ora sul cellulare e sono già le 8 di sera.

Le luci sono già spente, strano.

Che fine hanno fatto tutti?

Mi dirigo immediatamente nella mia camera e noto che Juliet e Ellison stanno dormendo sul mio letto.

Tolgo le scarpe con il tacco senza far rumore e le sostituisco con le mie adorate pantofole con le orecchie da gattino.

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