18. Febbre d'amore (parte 1)

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Melania

<<Buongiorno!>> Un cuscino mi arriva dritto in pieno viso. Sobbalzo dalla paura, tant'è che mi sveglio dal sonno.

<<Kyle! Ti sotterro vivo sotto terra!>> Sbraito come una pazza, ma solo quando apro gli occhi mi rendo conto che non è mio fratello.

È Joseph.

<<Ti sembra questo il modo di svegliarmi? Ti prendo a padellate la prossima volta!>> Continuo ad urlare.

Sono le otto di mattina e che cazzo.

<<Da Ciliegina a Rapunzel è un attimo!>> Mi prende in giro e ovviamente io ricambio con il terzo dito.

<<E poi non urlare contro di me!>>aggiunge, fingendosi offeso.

<<Se mi svegli così è ovvio che ti urlo contro>> mi giustifico.

Ma ovviamente la sua finta offesa gli passa in un nanosecondo.

<<Fammi spazio>> mi ordina, indicandomi il letto con il capo.

Sbuffo spostandomi sul bordo del materasso, così da far entrare pure lui che subito si stende.

<<Che vuoi di prima mattina, Limone?>>

Se è venuto a quest'ora un motivo ci sarà. Di solito si sveglia sempre verso mezzogiorno.

<<Ciliegina, mi devi fare un favore>> esordisce.

Alzo il sopracciglio in modo interrogativo, ma lui non si decide a parlare, rimane in silenzio come se stesse pensando.

<<Allora? Ti muovi a parlare?>>

<<Dimmi prima di si!>>

<<Come faccio a dirti di sì se non so prima cosa vuoi?>> Ribatto, mentre mi porto una mano sulla fronte.

Ho ancora un sonno terribile.

<<Dai, dimmi che lo farai...>> Mette le mani a mo' di preghiera.

<<Uffa, va bene!>>

Mi arrendo, anche perché se rifiutassi  in un modo o nell'altro farebbe comunque l'impossibile per farmi cambiare idea.

<<Io ti adoro!>> Mi dà un abbraccio così forte che per poco non mi fa cadere dal letto.

<<Limone, vuoi dirmi di cosa si tratta?>>

<<Certo, subito. Devi fingerti la mia fidanzata>> spiega tutto d'un fiato, manco fosse la cosa più semplice del mondo.

<<Che?>> Gli occhi per poco non mi escono dalle orbite. <<Limone, dai fai il serio!>>

<<Sono serio, Ciliegina. Questo è un caso di vita o di morte>> si porta le mani tra i capelli con fare disperato.

<<Ma che ti sei fatto prima di venire qua?>> Lo canzono.

È da quando è arrivato che sembra abbia perso la testa.

<<Dai, non mi sputtanare.>>

<<Allora spiegati!>> Ritento, con la speranza che sputi finalmente il rospo.

<<Lo sai che abito da solo da quasi un anno...>>

<<E cosa c'entra questo?>> Gli parlo sopra facendolo indispettire.

<<E fammi spiegare, non mi interrompere>> dice, mentre io  annuisco. <<Domani devo incontrare i miei genitori e mi stanno rompendo il cazzo da mesi. Vogliono che mi fidanzi, in caso contrario non mi pagano l'affitto di casa. E per farli ammutolire ho detto che mi sono fidanzato, ma tu lo sai che non è vero>> spiega.

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