17. Tutto cambia (parte 4)

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Melania

<<Ma non farmi ridere.>> Gli dò una spinta allontanandolo da me.

Batte così forte solo quando stai con me? E allora perché non abbiamo passato questi anni insieme?

<<Pippi...>> Nel momento in cui sta per posare la mano sulla mia spalla indietreggio all'istante.

<<No. Allontanati>> gli ordino. <<In questi anni mi hai trattato come se io fossi il niente. Ed ora, sono io che voglio essere il niente nella tua vita.>>

Ognuno di noi ha un giorno che ci ha cambiato per sempre. Il mio è stato quando ho scoperto che lui se ne era andato via da me.

La Melania, o meglio la Pippi di allora, non esiste più. Non esisterà più.

Eh lo so che dovrò soffocare i battiti del mio cuore ogni volta che lo vedo, che dovrò fingere di odiarlo quando in realtà vorrei solo che mi amasse, ma me lo devo.

Lo devo alla ragazza che in questi sei anni ha sofferto come un cane.
Alla ragazza che lo ha aspettato inutilmente ogni giorno, sperando che si ricordasse di lei e ritornasse sui suoi passi, ma purtroppo...

Nella vita tutto cambia.

Così come è cambiato il mio Ryan.

Perché il Ryan che amavo non sarebbe resistito neanche un giorno lontano da me.

Il Ryan che amavo non avrebbe permesso a niente e nessuno di separarci.

Il Ryan che amavo non avrebbe mai fatto nulla che mi avrebbe potuto anche solo ipoteticamente causare dolore.

Quel Ryan non c'è più.
È solo un ricordo lontano oramai.

Ed è doloroso accettare ciò, ma sarebbe ancora più doloroso dargli la possibilità di entrare a far parte di nuovo della mia vita.

Lui ora sarà solo... L'amore che amerò per tutta la vita, anche solo da lontano.

Ma forse un giorno arriverà qualcuno che me lo strapperà finalmente dal cuore.

Ma a chi voglio prendere in giro?
Non ci sarà mai nessuno a cui potrò dare lo stesso valore che ha lui per me.

Non ci sarà mai nessuno anche solo paragonabile a lui.

Perché cazzo mi ha fatto questo?

<<Se solo tu non avessi rovinato tutto saremmo potuti essere felici...>> Penso ad alta voce.

<<Non dire così, Pippi. Mi fai male>> cerca di avvicinarsi nuovamente a me, ma anche questo volta io faccio dei passi indietreggiando.

<<Noi possiamo ancora essere felici>> aggiunge poi.

Peccato che non ci credi neanche tu a quello che dici.

<<Felici? Impossibile.>>

Tutto d'un tratto porta la mano sul mio collo, ma pochi secondi dopo la allontano con una spinta violenta.

Allontanarlo però non è servito a nulla, quel contatto di pochi secondi gli è stato sufficiente a costatare ciò che aveva in mente. Ha capito che sotto il tessuto della maglietta non c'è più ciò che pensava.

<<Dov'è la collana?>> Chiede, proiettando le sue iridi cristalline nelle mie.

<<Ti ho risposto già l'altra volta>> bofonchio con un tono irritato.

InfinityWhere stories live. Discover now