Capitolo 27

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Mirae non poté fare a meno di sorridere, mentre i due sfrecciarono per la città. L'intrecciarsi tra le auto, e la vista degli edifici sfocati che continuavano a susseguirsi, le fecero sentire una scarica di adrenalina. Non aveva idea di dove Mark la stesse portando, ma stava amando quel giro in moto. 

Il ragazzo rallentò vicino ad un edificio alto. Era rivestito da vetri riflettenti e aveva delle guardie della sicurezza che avevano il compito di monitorare l'intera area. Mark svoltò nel parcheggio e quando le guardie lo videro, si affrettarono ad aprire le porte. 

Si fermò in un posto, spense il motore e si tolse il casco. Mirae si staccò da lui a malincuore e fece lo stesso, scendendo con attenzione dalla moto.

"Dove siamo, Mark?" 

"Vedrai. Ti spiegherò tutto quando saremo dentro." 

Lasciarono i loro caschi sulla moto e camminarono verso l'entrata dell'enorme edificio. Mentre si avvicinarono alle porte, Mark stese il braccio e afferrò con delicatezza la mano di Mirae. Sentito il contatto, la ragazza si voltò a guardarlo, ma Mark aveva lo sguardo puntato di fronte a lui, con un'espressione fredda sul viso. 

Mirae si irrigidì quando vide le guardie che si trovavano all'entrata, ma di fronte alla vista di Mark, i due uomini si si sbrigarono ad aprire le porte e ad inchinarsi in segno di rispetto. 

Una volta dentro, Mirae si rese conto che quel posto fosse importante. Era tutto molto elegante e sofisticato, c'erano dozzine di persone che correvano avanti e indietro con addosso degli abiti formali. 

Mirae guardò il suo abbigliamento, sentendosi all'improvviso inappropriata. Stava indossando una canotta bianca corta con dei particolari in pizzo, che mostrava circa un centimetro del suo girovita sottile, abbinata ad una gonna nera plissettata e a degli stivali neri che le arrivavano alla caviglia. Si sentiva completamente fuori luogo in un contesto talmente formale. 

Mark la sentì irrigidirsi e si voltò per guardarla. Notò all'istante l'imbarazzo e il disagio sul suo viso e le sfiorò il retro della mano con il pollice in maniera confortevole. 

"Rilassati, Mirae. Non sentirti a disagio, non importa come sei vestita. Sei con me." 

La ragazza non capì cosa Mark intendesse con quelle parole, ma rimase al gioco e i due si addentrarono nel corpo centrale dell'edificio. Mirae notò all'istante come reagirono le persone di fronte alla presenza di Mark. Tutti si affrettavano ad inchinarsi in segno di rispetto, quando videro passare il ragazzo proprio di fronte a loro, mano nella mano con Mirae. 

"Che succede? Per caso sei il proprietario di questo posto o qualcosa del genere?" Mirae bisbigliò, continuando a camminare. 

"Te lo dirò una volta raggiunta la destinazione. Te lo prometto. Siamo quasi arrivati." 

La ragazza annuì ed entrò in ascensore con impazienza. Mark spinse il pulsante più in cima e l'ascensore iniziò a salire. 

"Cosa stiamo facendo?" 

"Come sei impaziente." Mark si mise a ridere. "Presto lo vedrai e scommetto che lo amerai." 

Mirae si limitò a guardarlo con un'espressione scettica e subito dopo le porte dell'ascensore si aprirono. Proprio di fronte a loro c'era un lungo corridoio e un uomo di mezza età venne a dargli il benvenuto. 

"Salve signor Lee, è un piacere averla qui." L'uomo disse velocemente, per poi inchinarsi con rispetto. 

"E la signorina chi sarebbe?" Il signor Kim chiese, accorgendosi di Mirae. 

"Oh, sono—

"È una mia ospite." Mark rispose, prima che Mirae potesse presentarsi. 

"Ah capisco. Il capo sa di lei? Lo sa che sono tenuto a segnalare—"

Limitless || Mark LeeDove le storie prendono vita. Scoprilo ora