Capitolo 22

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Gabriel osservò per un momento Kasakti imprigionato nella rete prima di andare verso il vampiro e spruzzargli addosso la bomboletta spray che in precedenza aveva usato anche con Rakanja per stordire il vampiro cosa che gli riuscì anche egregiamente. Non voleva che Kasakti provasse ad usare la sua malia su lui o peggio ancora su Oliver che in quella stanza era fra tutti il più vulnerabile.

-per fortuna che sono tornato indietro- disse Oliver osservando attentamente Gabriel i cui occhi erano ancora rossi -cos'è successo?-

-il mio ragazzo ha cercato di farsi uccidere da me perché non voleva dare il suo potere di camminare alla luce del sole a quello stronzo. È l'ultimo degli Šamaš quindi se Kasakti lo avesse morso avrebbe preso il suo potere- spiegò a grandi linee Gabriel.

-il tuo ragazzo?- domandò sorpreso Oliver nel sentire Gabriel definire nuovamente il quel modo Rakanja e il rosso si limitò ad annuire.

-ci hai salvati- sussurrò Xadia guardando a sua volta Gabriel -senza essere costretto ad uccidere Rakanja io...grazie Gabriel-

-già...Oliver- richiamò Gabriel e vide l'uomo che l'aveva sempre trattato come un figlio guardarlo aspettando che continuasse -mi dispiace-

-per aver distrutto l'appartamento?- domandò lui guardandosi intorno e notando alcune pareti e tavoli rotti -non è niente che non si possa aggiustare- ma Gabriel scosse la testa.

-i miei occhi non torneranno più azzurri- gli disse e Oliver sgranò gli occhi -io...era l'unico modo, mi dispiace-

-ho sempre detto che la tua metà da vampiro sarebbe servita nei combattimenti...-

-non sono più un ibrido adesso, sono un vampiro-

-lo so, l'ho capito- Oliver si avvicinò al ragazzo e gli mise una mano sulla spalla -Gabe mi conosci e sai che non sono mai stato il tipo di persona che uccide tutti i vampiri indistintamente e dovresti aver avuto ancora più evidenze dal fatto che il tuo ragazzo e la sua migliore amica siano entrati qui senza problemi. Ti ho sempre considerato e continuerò a considerarti mio figlio a prescindere dal fatto che tu adesso sei un vampiro a tutti gli effetti- e dopo quelle parole Gabriel non riuscì a non abbracciare stretto l'uomo che rispose a quell'abbraccio sospirando.

-no un attimo- si intromise Xadia aprendo gli occhi -come cazzo hai fatto a diventare un vampiro se sei un mezzovampiro?- domandò la ragazza scrutandolo attentamente -devi bere sangue di vampiro e il mio non l'hai bevuto-

-ho bevuto quello di Rakanja quando ti ho chiesto di distrarli- rispose sinceramente il rosso abbassando lo sguardo -era l'unico modo per riuscire a combattere contro di loro ad armi pari-

-ma...bisogna avere il consenso del vampiro per bere il suo sangue e quindi trasformarsi-

-ma io non riesco a far tornare i miei occhi azzurri e mi sento molto ma molto più forte di prima, in più il mio cuore non ha battito- le spiegò Gabriel mettendo una mano sul suo petto per ascoltare il battito che ormai non esisteva più.

-se questo è vero significa che inconsciamente Rakanja ti ha dato il permesso di bere il suo sangue ma a questo punto dovresti anche aver visto alcuni avvenimenti della sua...-

-ho visto quanto dolore gli ha provocato quello stronzo tanto da essere sicuro di voler far si che sia il mio ragazzo a prendersi la sua vendetta- la bloccò Gabriel con gli occhi lucidi.

-eri così arrabbiato per le arene del sangue solo perché tu le hai viste da vicino- sussurrò la ragazza osservando per un attimo Rakanja.

-si...-

-perché non lo hai detto prima?- chiese Xadia continuando a guardare il suo migliore amico -credo che Rakanja ti avrebbe capito-

-nessuno sapeva della mia natura a parte Oliver. La gente ha paura dei vampiri e un mezzovampiro è un qualcosa di strano e abominevole per gli umani. Non sono mai andato d'accordo con la mia vera identità-

-ma adesso sei uno di noi-

-si e non mi pento in realtà- sussurrò Gabriel -l'ho fatto per salvare la vita del mio ragazzo e solo adesso so che realmente Rakanja mi avrebbe capito più di chiunque altro se gli avessi detto la verità fin da subito-

-cosa diavolo hai visto?- domandò sconvolta Xadia.

-varie cose tra le quali ho capito che suo nipote era come me e che non è stato fortunato come lo sono stato io- Gabriel osservò a sua volta Rakanja -quando si riprenderà gli dovrò le mie scuse e spero davvero che mi perdoni-

-ti ama e lo sai anche tu- gli sussurrò Xadia sorridendogli -credo che sotto sotto sarà anche felice di sapere che sei diventato uno di noi...aspetta se hai bevuto il sangue di Rakanja significa che sei diventato uno Šamaš anche tu- ragionò poi la bionda.

-non vorrei rischiare- disse Gabriel guardando preoccupato anche verso Oliver.

-puoi provare a mettere solo un braccio alla luce del sole e vedere se ti inizia a bruciare oppure no ma se veramente hai bevuto il sangue di Rakanja dovresti aver preso i suoi poteri-

-se sei uno Šamaš come il tuo ragazzo potresti venirmi a far visita di giorno e non di notte mentre lavoro- gli fece notare Oliver e Xadia guardò l'uomo leggermente truce.

-vuoi continuare ad ucciderci?-

-non fraintendermi vampira- scosse la testa Oliver -ucciderò solo i vampiri che proveranno a far del male agli umani e non coloro che vivono la loro vita eterna tranquillamente come voi. È quello che ho sempre fatto e credo che vi aiuterò anche a smantellare le arene-

-adesso che abbiamo incastrato Kasakti possiamo mettere fine a quelle mostruosità- ragionò Xadia sorridendo -ma tutti quei bambini...-

-quelli che non vorranno diventare vampiri potrò prenderli in custodia io- disse Oliver -sono bravo a crescere mezzivampiri- e indicò con la testa verso Gabriel che sbuffò ma sotto sotto era anche contento di quella proposta da parte dell'altro.

Il vampiro e il cacciatoreWhere stories live. Discover now