Capitolo 15

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Oliver osservò la cartina che aveva davanti un'altra volta prima di tornare ad osservare Gabriel che il completo silenzio stava guardando a sua volta la cartina giocando con il pennarello blu che aveva usato per cerchiare l'area dove si trovava l'arena del sangue che aveva visto.

-sei davvero sicuro che sia qui?- domandò Oliver al ragazzo. Ormai gli faceva quella domanda da giorni non perché non si fidasse del rosso ma solo e soltanto perché voleva capire come l'altro avesse ottenuto quell'informazione cosa che Gabriel stava evitando accuratamente di dirgli.

-si-

-come lo sai-

-lo so e basta- continuò a dire il rosso che davvero non ne poteva più di tutte quelle domande da parte di Oliver. Era stato davvero fortunato a riuscire a scappare velocemente dall'arena. Nessun vampiro si era accorto della sua presenza anche se era certo di aver fatto un bel po' di rumore quando era scappato sbattendo la porta alle sue spalle. La cosa però che lo aveva sconvolto di più era stato davvero vedere Rakanja tranquillo in quel posto. Rakanja che gli stava scrivendo da una settimana ma lui aveva deciso di non rispondergli più così come aveva evitato accuratamente di rispondere anche alle chiamate dell'altro. Non sarebbe minimamente riuscito ad affrontarlo e non solo per il fatto che era un vampiro ma soprattutto per averlo visto in quell'arena.

-sei strano da una settimana Gabriel non puoi liquidare le mie domande in questo modo. E se proprio non vuoi parlarne con me confidati con il tuo ragazzo-

-no- disse serissimo Gabriel distogliendo lo sguardo finalmente dalla cartina-

-è successo qualcosa tra di voi?- chiese ancora Oliver che si era accorto eccome che quello che era il suo figlioccio stava cercando di evitare in qualunque modo il suo ragazzo cosa che per un momento lo aveva portato a pensare che avesse scoperto la sua natura di vampiro ma non si era azzardato a chiederglielo direttamente.

-ci siamo presi solo una piccola pausa- mentì Gabriel che non aveva nessuna intenzione di informarlo del fatto che si era sbagliato eccome sul conto di Rakanja e che il ragazzo era un fottuto vampiro.

-e come mai?-

-non ne voglio parlare Oliver-

-dovresti invece, credi davvero che non mi sia accorto che stai male da una settimana e che da una settimana non mi parli del tuo ragazzo? Non ci metto niente a fare due più due in queste situazioni-

-Oliver non ho voglia di parlarne okay? Mi passerà- mentì Gabriel che davvero non aveva nessuna intenzione in quel momento di continuare a pensare a Rakanja, la sua mente aveva davvero bisogno di non pensare a quello che era successo e farsene una ragione ma aveva bisogno di tempo e una settimana non bastava assolutamente. Si riteneva un cretino per aver anche solo pensato che con Rakanja le cose poteva andare bene a lungo.

-come vuoi- si arrese l'uomo sospirando per poi guardare stranito Gabriel quando suonarono al citofono -stavi aspettando qualcuno?-

-no, forse è il corriere visto che abbiamo fatto rifornimento di armi- e quella era l'unica cosa che gli era venuta in mente visto che non sapeva davvero chi potesse essere a quell'ora anche se doveva ammettere che gli sembrava davvero strano considerato che aveva fatto l'ordine la sera prima.

-vediamo- borbottò Oliver andando dalla cucina verso il salotto dove rispose al citofono.

-sono Rakanja- disse la voce al citofono -posso salire? Voglio parlare con Gabriel- e Oliver rimase un attimo sorpreso da quelle parole. Cosa aveva spinto il vampiro ad andare fino a casa loro e soprattutto cosa era realmente successo tra quei due?

-Sali- disse semplicemente Oliver aprendo il portone, voleva dare una possibilità al moro di spiegarsi e voleva essere presente per capire come aiutare Gabriel.

-era il corriere?- domandò Gabriel sbucando dalla cucina e osservando attentamente l'uomo che scosse la testa -e chi allora?-

-lo vedrai- rispose semplicemente Oliver lasciando parecchio perplesso il rosso anche se non dovette aspettare molto per avere la sua risposta visto che qualcuno suonò al campanello e Oliver aprì.

Quando Gabriel si trovò ad osservare Rakanja rimase immobile per quelli che gli parvero minuti interi, era bloccato dalla paura di trovarsi difronte il vampiro che come al solito aveva indosso le sue lenti a contatto.

-Gabe- disse Rakanja sorridendo al rosso e sentendosi finalmente meglio nell'averlo difronte sano e salvo. Aveva inconsciamente creduto che gli fosse successo qualcosa di brutto.

-che ci fai qui?- riuscì a dire Gabriel dopo un po' notando anche che dietro al moro c'era una ragazza dai lunghi capelli biondi che non celava i suoi occhi rossi dietro a delle lenti a contatto che comunque era rimasta fuori dalla porta di casa diversamente da Rakanja.

-sono venuto a parlarti visto che mi ignori da una settimana senza che io sappia per quale motivo tu lo stia facendo- rispose sinceramente il moro mentre Oliver si voltava a guardare Gabriel alzando un sopracciglio visto che il rosso gli aveva detto tutt'altro.

-puoi entrare anche tu se vuoi- disse Oliver alla ragazza che rimase un secondo sorpresa prima di fare come gli era stato detto e Oliver chiuse la porta del loro appartamento con calma.

-Oliver- disse tra i denti Gabriel che era certo che anche l'altro avesse capito che la ragazza fosse un vampiro.

-che ne dite di parlare con calma in cucina con una bella cioccolata calda per questo freddo gelido?- continuò imperterrito Oliver ignorando le occhiatacce che gli stava lanciando Gabriel.

-oh...okay- sussurrò Rakanja guardando preoccupato in direzione di Gabriel che non gli sembrava per niente contento della sua presenza li.

-no- ringhiò Gabriel incrociando le braccia al petto -non voglio vampiri qui- e Rakanja guardò sconvolto in direzione di quello che era il suo ragazzo domandandosi come avesse fatto a scoprirlo.

Il vampiro e il cacciatoreWhere stories live. Discover now