Capitolo 20

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Rakanja guardò l'uomo che aveva difronte quasi con disprezzo e con le lacrime che gli rigavano il volto che in parte era anche sporco di sangue, sangue che però non era il suo ma quello delle sue sorelle.

-alzati- gli disse l'uomo porgendogli la mano per aiutarlo ma Rakanja la fissò semplicemente.

-uccidimi-

-ragazzo perché vuoi morire-

-la mia intera famiglia è stata uccisa- Rakanja indicò le sue sorelle e i suoi genitori morti al suo fianco e alcuni di loro avevano ancora gli occhi aperti e sgranati per il terrore -vorrei raggiungerli-

-mi dispiace per la tua perdita ma non vorresti vendicarti di chi ha fatto loro del male?-

-è un vampiro, una creatura del diavolo! Non posso vendicarmi-

-invece puoi accettando di diventare uno di noi-

-siete vampiri anche voi- realizzò il moro sgranando gli occhi.

-si ma non siamo come quelli che hanno ucciso la tua famiglia- cercò di convincerlo ancora l'uomo ma Rakanja continuava a fissarlo dubbioso fino a quando un altro ragazzo li raggiunse sedendosi al suo fianco.

-so che sei arrabbiato e che vorresti solo che questo non fosse mai successo- iniziò a parlargli e Rakanja vide la sincerità nei suoi occhi rossi -ma cosa vuoi fare morire e accettare la fine della tua famiglia o continuare a vivere e avere la possibilità di vendicare chi ha fatto loro del male?-

-come ti chiami?- domandò Rakanja al vampiro che gli sorrise.

-sono Luke-

-io sono Rakanja e accetterò la vostra proposta solo se voi sarete la mia nuova famiglia-

-certo che sarò la tua nuova famiglia fratellino- disse Luke scompigliando i capelli neri di Rakanja che gli sorrise.



-dov'è Percy?- domandò quasi ringhiando Rakanja in direzione del padre di quello che era il suo ragazzo anche se avevano deciso di mantenere la cosa segreta. Lord Talon era stato chiaro: suo figlio non era un ragazzo che poteva permettersi di apprezzare la compagnia di altri uomini. Rakanja era rimasto ovviamente arrabbiato con il Lord ma aveva deciso per il bene di Percy di accettare di far finta di essere solo un suo caro amico e non il suo ragazzo alla luce del sole.

-niente che ti interessi essere strano- rispose Lord Talon osservandolo truce.

-voglio sapere dov'è il mio migliore amico- continuò imperterrito Rakanja che stava quasi per dire "ragazzo" invece di "migliore amico" ma che comunque aveva usato la sua malia per farsi dire la verità dall'uomo.

-mio figlio è morto abominio, lo hanno avvelenato per colpa tua- gli rispose Lord Talon e l'unica cosa che riuscì a fare Rakanja fu scappare via e cercare di raggiungere Luke per sfogarsi come sempre con il fratello che c'era sempre stato per lui.



-si è suicidato- sussurrò Rakanja giocando distrattamente con il bottone della sua giacca mentre Luke sospirava.

-ti avevo detto che spiegare subito al tuo ragazzo di essere un vampiro senza spiegargli la verità sarebbe stato deleterio- rispose a tono Luke osservando preoccupato il fratellino, preoccupato perché aveva paura si chiudesse in se stesso dopo quella seconda storia andata a finire male.

-credevo di aver lasciato i giusti segnali a Jayce invece ho solo portato alla sua morte prematura- continuò Rakanja chiudendo gli occhi disperato -troverò mai qualcuno che riuscirò ad amare senza problemi?-

-certo che si fratellino- disse Luke scompigliandogli i capelli come suo solito.



-quante altre delusioni dovrò avere prima di trovare quello giusto?- sbottò esasperato Rakanja guardando truce verso Luke che alzò gli occhi rossi al cielo.

-forse dovresti iniziare a pensare di uscire con un vampiro e non esseri effimeri come gli umani- gli fece notare Xadia che era seduta sul suo letto come se fosse il suo.

-non c'entra niente quello- fu il commento di Luke -anche i vampiri possono morire semplicemente questa volta quel coglione di Kasakti doveva mettere le mani in pasta-

-che vuole da me quell'uomo poi? Perché mi ha ucciso il mio ragazzo davanti agli occhi?- domandò Rakanja ai due vampiri che erano con lui -anche se voglio vendicarmi perché ha ucciso la mia famiglia umana non ho mai fatto niente per farglielo capire e non gli sono andato mai contro in questi secoli-

-perché si diverte- fu il commento di Xadia -si diverte a far del male a chi è più debole di lui per vedere la sua reazione-

-vuole il nostro potere Rakanja, lo vuole da secoli e sta puntando te perché sa che sei il più debole di noi Šamaš-



-toglimi quel sangue davanti agli occhi- Rakanja era letteralmente terrorizzato e Luke sospirò.

-non puoi non bere sangue Rakanja- gli fece notare l'altro sedendosi al suo fianco a terra e mettendogli una mano sulla spalla -sapevo di non doverti portare con me a vedere cosa succede nelle arene-

-quei bastardi hanno fatto lo stesso con mio nipote Luke- sussurrò tremando Rakanja -la mia famiglia è morta perché uno dei vampiri di Kasakti ha deciso di mettere incinta mia sorella per poi distruggere la sua famiglia umana e usare mio nipote come divertimento! Mio nipote è morto in quell'arena completamente da solo e io...io sono ancora vivo-

-mi dispiace davvero tanto Rakanja- sussurrò Luke stringendo a se il fratello e non sapendo, per la prima volta, davvero cosa fare per tirarlo su di morale. Sperava solo che il fratellino tornasse a bere sangue altrimenti sarebbe letteralmente impazzito.



-sono destinato a restare solo- riuscì a dire con voce roca Rakanja mentre accendeva l'ultima candela rossa e guardava per un attimo in direzione di Xadia che aveva gli occhi lucidi proprio come il moro diversamente dall'uomo e la donna che erano li con loro e che avevano una maschera impassibile sul volto anche se di sicuro erano devastati a loro volta da quella perdita.

-non dire così, non sei tu il problema-

-chiunque mi ama muore Xadia, la mia famiglia umana, Percy, Jayce, Hugo e adesso anche Luke e tutti gli Šamaš. Dovete davvero allontanarvi da me se non volete fare una brutta fine perché a quanto pare porto solo morte-

Il vampiro e il cacciatoreWhere stories live. Discover now