Capitolo 6

248 25 0
                                    

-smettila- sbuffò Gabriel guardando storto in direzione del moro che gli aveva offerto la terza birra della serata, birra che lui iniziava a non reggere più. La prima l'aveva accettata volentieri solo perché il moretto lo attirava parecchio ma poi aveva davvero esagerato con le birre offerte e lui iniziava a sentire la testa girargli. Ne aveva bevuta una in precedenza quella serata e non aveva mangiato quasi niente prima di trovarsi a dover combattere contro il vampiro. E in quel momento stava continuando a bere senza mangiare assolutamente nulla cosa che il suo corpo gli stava ovviamente rimproverando.

-andiamo fammi un po' di compagnia altrimenti sono l'unico che bene- disse serio Rakanja che continuava a bere come se quella non fosse birra ma acqua cosa che stava facendo in parte innervosire Gabriel. Come diavolo faceva il ragazzo a non sentire il peso di tutto quell'alcol?

-quante ne hai bevute? Sei ancora lucidissimo e io no- sbuffò ancora Gabriel chiudendo per un momento gli occhi azzurri. Sapeva di dover restare lucido perché qualche vampiro poteva pur sempre presentarsi e quell'alcol non lo stava minimamente aiutando nel suo intento. -e comunque hai continuato ad offrirmi da bere quando io non so nemmeno il tuo nome- riuscì a dire poi ricordandosi in un attimo di lucidità di non aver ancora fatto le presentazioni con l'altro. Il tutto ovviamente per colpa del fatto che il moro che aveva difronte era stato così tanto diretto che lo aveva letteralmente spiazzato.

-Rakanja- rispose il moro mentre Gabriel si chiedeva perché l'altro avesse un nome così particolare ma non diede voce ai suoi pensieri -tu?-

-Gabriel- rispose sinceramente il rosso. Sapeva che, proprio come gli aveva detto Oliver, era meglio non rivelare subito il suo vero nome e quindi usare un nome falso ma in quel momento non riusciva a pensare ad altro se non al fatto che Rakanja gli ispirava stranamente fiducia.

-uh come l'arcangelo- borbottò Rakanja e la cosa fece si che Gabriel lo guardasse confuso per un bel po' e quando il moro si accorse di aver fatto un commento abbastanza strano per un comune umano tentò di trovare velocemente qualcosa da dire -cosa fai per vivere?-

-vuoi sapere tutti i fatti miei?- chiese serio Gabriel che voleva in realtà capire meglio come mai gli sembrasse strano il commento di Rakanja, l'alcol che aveva in corpo però non lo stava aiutando minimamente e il rosso decise anche di non finire del tutto il bicchiere che aveva difronte: aveva davvero bisogno di una pausa e soprattutto di mangiare qualcosa.

-voglio solo conoscerti meglio-

-disinfestazione- disse Gabriel -io e il mio capo ci occupiamo di disinfestazione- era una scusa quella che usava di solito quando qualcuno chiedeva quale fosse il suo lavoro. Non era una bugia vera e propria visto che quello che facevano era proprio una disinfestazione di vampiri.

-wow, non me lo aspettavo da te. Non sembri minimamente il tipo che si occupa di disinfestare abitazioni o locali-

-e invece è quello che faccio. Mi diverto ad uccidere quei maledetti insetti- e anche per quello era serio, per lui era davvero un piacere quando un vampiro si dissolveva sotto di lui dopo che gli aveva infilato un paletto di legno nel cuore.

-poverini- ridacchiò Rakanja bevendo buona parte della sua birra e pensando che quel luccichio soddisfatto che stava vedendo nello sguardo di Gabriel fosse davvero sexy ed intrigante -da come ne parli sembra che sia davvero un bel lavoro nonostante il fatto che nessuno voglia farlo-

-è una questione di principio alla fine- sussurrò Gabriel che non voleva rischiare di dire troppo all'altro. Molte volte infatti quando diceva di essere un cacciatore di vampiri i ragazzi con i quali usciva lo guardavano come se fosse pazzo. Era quello infatti il motivo per il quale non diceva ormai da tanto tempo il suo vero lavoro o a volte decideva di non rispondere a quelle domande facendo anche innervosire alcuni dei ragazzi con i quali stava uscendo. -tu invece? Mi sembri molto il tipo che non fa niente tutto il giorno-

-più o meno- ridacchiò ancora Rakanja visto che realmente la maggior parte delle volte passava le sue intere giornate ad oziare ma non sempre -diciamo che sto investigando su qualcosa al momento- e quello sarebbe stato il massimo che avrebbe detto al rosso: non avrebbe mai e poi mai rivelato all'altro che era in pericolo visto che qualcuno stava cercando di ucciderlo per appropriarsi del suo potere di poter stare tranquillamente sotto la luce del sole senza diventare cenere.

-investigatore privato che lavora di notte- ragionò Gabriel -non starai lavorando anche adesso spero- e sinceramente Gabriel sperava che l'altro non lo stesse facendo perché avrebbe significato che si stava comportando in quel modo con lui e solo e soltanto per avere informazioni o peggio ancora perché era lui il suo obbiettivo.

-oh no- Rakanja scosse la testa -sono qui perché mi ha trascinato una mia amica e non perché sto lavorando...non avrei bevuto tutto questo- e il moro indicò il suo bicchiere di birra prima di prenderne un altro sorso con molta calma. Rakanja vide chiaramente lo sguardo del rosso farsi quasi più tranquillo a quell'affermazione e si chiese come mai si fosse preoccupato delle sue parole: aveva qualcosa da nascondere?

-e dov'è la tua amica adesso?-

-non ne ho idea ma lei è fatta così- alzò le spalle Rakanja che non si stava preoccupando minimamente per Xadia visto che sapeva perfettamente come difendersi anzi erano gli altri che dovevano in qualche modo avere paura di lei -che ne dici di andare in un posto più tranquillo solo io e te?- chiese poi il moro che non aveva nessuna intenzione di lasciarsi scappare la possibilità di stare con il ragazzo che aveva difronte.

-già parti all'attacco?- domandò ridacchiando Gabriel anche se sotto sotto non gli dispiaceva come stava andando la serata.

-esatto- confermò Rakanja prima di sporgersi per poter baciare sulle labbra il rosso che aveva difronte e Gabriel rispose volentieri a quel bacio.

Il vampiro e il cacciatoreWhere stories live. Discover now