Capitolo 1

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 Il rosso affrettò il passo dopo essere uscito dalla caffetteria difronte a King's Cross e scese subito le scale che lo avrebbero portato alle fermate della metro cercando di scansare la miriade di turisti che si stava riversando nella sua stessa direzione. Nel mentre che scendeva le scale e teneva in una mano il suo caffè nero con l'altra cercò nella tasca del suo giaccone di pelle quella che era la tessera della metro e una volta avvertito il tesserino rettangolare nella sua mano inguantata per via del freddo lo tirò fuori e aumentò il passo ancora una volta per passare per primo la tessera ai tornelli. Cercò di raggiungere velocemente le scale mobili, ed evitare che un gruppone di ragazzini schiamazzanti passasse prima di lui, ma una volta li notò che altri turisti avevano letteralmente intasato il passaggio e alzò gli occhi al cielo.

-scusate dovrei passare- disse ad alta voce e l'uomo che gli stava ostruendo il passaggio lo osservò per un attimo confuso prima di accorgersi di essere l'unico sul lato sinistro della scala mobile e si scostò permettendogli quindi di scendere velocemente le scale e voltare a sinistra per poter raggiungere la fermata della Victoria Line dalla quale avrebbe preso la sua metro.

Non dovette aspettare molto e una volta fatto scendere fin troppi turisti riuscì ad entrare nel vagone che si era fermato perfettamente difronte a lui riuscendo anche a prendere posto a sedere. Prese il suo cellulare dalla tasca del giaccone, riponendo poi nella stessa la tessera della metro, e si infilò le cuffiette nelle orecchie facendo partire la canzone che ormai ascoltava a qualunque ora del giorno e della notte. Quella canzone che gli piaceva così tanto che non era minimamente riuscito a capire il perché visto che parlava di una storia d'amore che lui mai aveva avuto. O forse era proprio perché non aveva mai avuto qualcuno che aveva amato come diceva la canzone che era attratto da essa. Non voleva pensarci, non in quel momento, e alzò drasticamente il volume della musica infondo conosceva a memoria le fermate della metro e sapeva anche che la sua era la quinta fermata dopo King's Cross.

Le porte del vagone si chiusero, precisamente poco dopo che l'ultimo turista con la sua enorme valigia ci salì sopra, e partì velocemente non lasciando tempo all'ultimo arrivato di sedersi o anche semplicemente appoggiarsi a qualche parte per tenersi in equilibrio.

Cinque fermate passarono abbastanza velocemente, con il vagone che si era riempito fin troppo anche se poi parecchia gente era scesa a Green Park, e Gabriel si alzò velocemente dal suo posto, che subito fu preso da una ragazzina che gli si era piazzata davanti sin da Euston per fregargli il posto, e fu il primo a scendere una volta arrivati a Victoria e trovò velocemente un cestino per buttare il cartone del caffè che aveva finito nella metro. Ormai da anni aveva affinato il suo passo svelto e infatti riuscì ad uscire alla stazione metropolitana in pochissimo tempo, quello che però non aveva affinato era la sua resistenza alle temperature rigide di Londra che già a fine novembre si facevano sentire. Fu per quel motivo che il ragazzo si strinse meglio nel cappotto di pelle una volta uscito all'aperto e poi letteralmente corse verso il luogo dove sapeva essere la persona con la quale doveva incontrarsi.

Arrivò difronte a Market Halls e salutò con un cenno del capo i due uomini presenti all'esterno prima di entrare nella struttura. La prima cosa che avvertì fu ovviamente il caldo soffocante tanto che nemmeno due passi fece e fu costretto a togliersi il cappotto di pelle. Osservò attentamente il primo bancone che si era trovato difronte, quello delle birre, e appurato che Oliver non fosse li girò a destra per iniziare ad osservare attentamente tutti i vari tavolini presenti al piano terra. Stava per salire le scale e controllare anche il secondo piano quando notò i biondissimi capelli di Oliver in uno degli ultimi tavoli e si diresse a passo svelto verso la sua direzione.

-Oliver- richiamò palesando la sua presenza mentre notava che l'uomo non era da solo ma insieme ad un altro uomo che aveva preso a scrutarlo attentamente.

-Oh Gabriel non mi aspettavo di trovarti qui- disse Oliver voltandosi un momento ad osservarlo prima di mettersi a picchiettare con una mano sullo sgabello libero al suo fianco -siediti così ceniamo insieme tanto so che non lo hai ancora fatto- e l'uomo prese un sorso della sua birra mentre Gabriel restava in piedi osservando con sguardo critico in direzione dell'altro uomo presente anche se non era del tutto certo di poterlo definire veramente un uomo quello.

-non ho fame e il nostro incontro era ore fa- disse serio il rosso stringendo il suo cappotto.

-bisogno mangiare per essere in forze Gabriel- gli fece notare ancora Oliver osservandolo con la coda dell'occhio il rosso al suo fianco -vai a prenderti qualcosa, ti consiglio il tailandese al piano superiore- Gabriel lo guardò storto ma allo stesso tempo capì che non poteva contraddirlo nuovamente e lasciò quella che era la sua giacca sullo sgabello accanto a Oliver per poi dirigersi verso il piano superiore anche se non aveva realmente fame e soprattutto voglia di mangiare cibo tailandese. Una volta raggiunto il piano si diresse spedito verso il bancone affianco al tailandese per ordinarsi del pollo indiano e ritornò al piano di sotto solo una volta che quest'ultimo fu pronto notando anche che l'uomo con il quale prima si trovava Oliver si fosse alzato.

-era con te?- domandò serio Gabriel osservando attentamente l'uomo.

-è ancora abbastanza vicino da sentirti- fu il commento a bassissima voce Oliver.

-è un vampiro-

-proprio per questo ci stavo parlano-

Il vampiro e il cacciatoreDove le storie prendono vita. Scoprilo ora