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Strinse un pugno e si preparò al discorso di Grace, anzi, si preparò ad ignorarlo, non voleva sentire nulla di ciò che le usciva da bocca, per lei erano tutte stupidaggini, non andavano affatto d'accordo e la odiava profondamente. Non le era mai stata d'aiuto e preferiva essere investita più tosto che presentarsi nello studio ogni settimana, soprattutto perché doveva anche pagarla per sentire le sue obbiezioni. Grace, come chiunque altro, voleva solo il meglio per lei, ma non riusciva a farglielo capire nel modo giusto, così finivano sempre per discutere e il loro rapporto continuava a peggiorare. Nina non aveva un carattere facile, voleva sempre avere ragione e non era affatto un pregio, viveva con le sue convinzioni e non era intenzionata a cambiarle o a cambiare lo stile di vita malsano che conduceva da ormai troppo tempo. Aveva venduto droga diverse volte, la sua conoscenza con Monroe le fruttava soldi, ma solo quando lui era disposto a delle collaborazioni e preferiva che il suo traffico fosse gestito dalla banda e da nessun'altra persona esterna. Nonostante ciò era molto brava a convincerlo e così fece sempre ciò che riteneva più giusto, però non c'era niente di giusto nel vendere sostanze stupefacenti a dei minori. Si era messa a carico molte responsabilità durante la sua vita, ora però stava sprofondando, il loro accumularsi la stavano facendo lentamente cedere e una volta caduta non si sarebbe più alzata. Ad ogni passo si chinava sempre di più verso il basso e continuava rivedere il giorno dell'incidente, riusciva ancora a ricordare tutto, anche perché reputava impossibile dimenticarlo. Ricordò quel giorno anche mentre Grace parlava, era mentalmente assente, era in quell'auto in quel momento e sentiva il rumore della grandine che cadeva sulla loro automobile. Ricordava il lago ghiacciato, la neve sui confini della strada e poi l'auto davanti a loro che sfrecciava in controsenso. Ci fu un solo grande rumore e cominciarono a girare su se stessi, Nina rimase tra i due sportelli, abbassò il viso e provò a coprirsi dai vetri rotti, cercava di stare il più ferma possibile, fu difficile, ma ne valse la pena, lei ne uscì quasi del tutto illesa. Suo padre e sua sorella invece furono schiacciati nell'impatto che poi fece roteare l'auto, per loro il miracolo fu uscire vivi dall'auto e sopravvivere in coma. Se Lottie fosse sopravvissuta, non avrebbe mai più camminato, però le probabilità che recuperasse la memoria erano discretamente alte, tuttavia non ebbe bisogno di alcuna ripresa.

"Nina oggi sei particolarmente assente" Mormorò Grace.

"Mi dispiace" Disse la ragazza tornando con i piedi per terra.

"Cos'hai?" Domandò preoccupata.

"Solo i soliti pensieri" Sorrise "Tutto qui".

"Vorrei crederti, per una sola volta vorrei davvero farlo" Sospirò.

"Non mi sembra di aver detto nulla di surreale, adesso ti lamenti anche delle poche cose che ti dico?" Rise "Questa recita sta diventando davvero ridicola" si alzò dalla sedia.

"Nina!" Esclamò arrabbiata.

"Lei non mi aiuta" Fece spallucce.

"Lei non vuole essere aiutata" Precisò Grace.

"Credo solo di poter fare tutto da sola" Deglutì "E' tanto sbagliato?".

"Nina... tu non sei nella condizione di poter affrontare tutto questo da sola, hai bisogno di aiuto, non puoi essere una ragazza madre in queste condizioni".

"Ognuno vive come può" Mise una mano tra i capelli.

"Tu non stai vivendo, tu lotti per la sopravvivenza, non è la stessa cosa" Disse Grace alzando il tono di voce.

"Magari questa mia sopravvivenza mi porterà a vivere" Scosse il capo "Non so cos'abbia in servo per me il futuro, ma so che questo non fa per me, diventerò madre e sprecare tempo e soldi mi sembra una cosa inutile" ammise Nina.

PERFECT: Il Piacere Della ColpaWhere stories live. Discover now