3

496 0 0
                                    


"Signorina Lint" L'agente di polizia la guardò e posò un fascicolo sul tavolo "Come conosceva Davie Hottelman?".

"Era il compagno di classe di mio fratello" Ammise Dena abbassando lo sguardo.

"Che relazione aveva con Davie?" Spostò la sedia e continuò a fissarla.

"Era amico di mio fratello, passava molto tempo a casa mia" Chiarì.

"La mia domanda era diversa, risponda alla domanda" Esclamò infastidito l'agente.

"Eravamo conoscenti" Sospirò.

"Mi sa dire la definizione di conoscenti?" Domandò l'agente.

"Che intende?" Chiese perplessa Dena.

"Abbiamo trovato delle foto compromettenti sul cellulare del ragazzo" Chiarì.

"Quindi?" Lei fece una faccia strana.

"Non faccia la finta tonta" Mormorò mostrandole le foto, le avevano stampate e la ritraevano del tutto nuda.

"Cazzo" Deglutì e chiuse gli occhi.

Non sapeva con precisione ciò che provasse per Davie, erano stati a letto insieme, la loro relazione andava avanti da tempo e non sapeva cosa provasse il ragazzo, però era certa che il suo amore non fosse ricambiato, almeno non come una volta. Davie era giovane, più o meno diciotto anni, tuttavia era davvero immaturo, fin troppo immaturo, amava il pericolo, ma non le sue conseguenze, era una testa calda e Leo era sempre al suo fianco. Mentre lui si allontanava Dena rimase immobile, si sentiva una stupida e credeva anche di farsi fin troppe illusioni, la sua vita era un casino e doveva darci un taglio, doveva dare un taglio a tutti i casini che aveva e che stava continuando a fare. Davie mise le mani tra i capelli, odiava trattare male Dena, lei era già maltrattata abbastanza da Monroe, lui si che lo odiava, lo odiava più di quanto potesse essere possibile, desiderava pestarlo, se non ucciderlo. Aveva spesso quei pensieri, aveva una brutta voce dentro di se, però tutti hanno un lato oscuro, il suo lo era solo di più, molto di più, ma in quel momento non pensava a quello, pensava soltanto a fare un dispetto a Dena che l'aveva infastidito con i suoi discorsi sulla responsabilità. Aveva solo diciotto anni, li aveva appena compiuti e voleva divertirsi, per le responsabilità era presto, di quelle non gli importava, ora ciò che aveva come pensiero fisso nella testa erano gli stupefacenti. Gli stavano friggendo la testa, era entrato nel tunnel oscuro della dipendenza, ma era più dipendente da Dena, c'era qualcosa di tossico tra loro, niente era perfetto nella sua vita, nemmeno l'amore. Cominciò a ballare e continuò a prendere delle pillole, MDMA ed altro, qualsiasi cosa ci fosse a quella festa, lui l'assunse, baciò diverse persone, era così che si passavano gli stupefacenti, era più discreto ma anche divertente. Leo si mise ad osservarlo, era geloso della sua disinvoltura, anche lui desiderava essere vivace, forse in quel modo si sarebbe divertito di più, tutti lo facevano, era l'unico che non si stava divertendo. Nonostante tutto, lo guardava sempre e solo con il sorriso, poi però lo perse di vista, emanò un sospiro e provò a guardare altrove, però nulla attirava la sua attenzione come Davie.

"E' sorpresa signorina?" Chiese l'agente mostrandole altre foto, queste invece ritraevano i genitali di Davie.

"Okay, la smetta" Esclamò girando le foto in modo da non poterle vedere.

"Parlerà seriamente?" Domandò sospettoso.

"Si" Dena annuì "Io e Davie ci mandavamo delle foto, foto intime" si schiarì la voce "Avevamo una relazione, cioè era sesso, era solo sesso però cominciavo a provare qualcosa, ci facevamo tante promesse, volevamo scappare insieme e vivere felici, non gli avrei mai fatto nulla di male" chiarì.

PERFECT: Il Piacere Della ColpaWhere stories live. Discover now