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Erano passati tre giorni dall'interrogatorio, Leo, Dena e Nina non si vedevano da una settimana, in particolare perché quest'ultima non voleva essere implicata in qualche casino, tuttavia era già stata coinvolta. La polizia non aveva più contattato nessuno di loro, tuttavia erano già stati legati al caso, quella che aveva avuto Davie era sicuramente più di una semplice overdose. Nina chiese a Dena di incontrarla, le disse che era urgente e così si incontrarono alla tavola calda dove la prima lavorava.

"Ti stavo aspettando" Disse Dena mentre l'amica si sedeva di fronte.

"Mi dispiace di aver fatto tardi" Sospirò "Ho finito tardi con le pulizie" si coprì il viso.

"Va tutto bene?" La guardò "Tua madre mi ha mandato dei messaggi ieri, mi chiedeva se tu stessi bene e se ti avessi ospitata da me, ho detto di si, ma perché non sei né da me né a casa tua?" chiese confusa.

"Io e mia madre abbiamo litigato" Abbassò lo sguardo "E tu sai bene come funzionano le nostre litigate".

"Cos'è successo stavolta?" Dena la guardò negli occhi.

"Continua a dirmi che frequento le persone sbagliate e che dovrei andare all'università come stava facendo Lottie..." Sospirò "Come se non sapesse che tutta questa pressione su di me non mi fa altro che male" deglutì "L'ho mandata a fanculo e mi ha detto che se non ho intenzione di andare all'università allora lei non vuole avere nulla a che fare con me" ammise cominciando a piangere.

"Nina, tua madre vuole solo il meglio per te, sappiamo entrambe che a scuola eri brava, sei sveglia, dovresti vedere la sua voglia di pagarti l'università come un incoraggiamento, lei ti supporta" Precisò Dena.

"Non ho mai voluto continuare gli studi, lo sai benissimo, voglio solo che lei si rassegni" Strinse i pugni.

"Tu non sai cosa darei io per avere una madre così, non dimenticare che la mia vendeva eroina" Sospirò.

"A proposito" Si avvicinò a lei "Credi che Monroe possa darmi altro da vendere?".

"Altro da vendere? Che intendi? Nina non dirmi che hai venduto qualcosa a mia insaputa" Disse Dena per niente contenta.

"Ho bisogno di soldi, ho disperatamente bisogno di soldi, a casa di mia madre non ci torno" Chiarì.

"Solo perché vuole mandarti al college?" Rise "Cazzo, che sfortuna la tua" scosse il capo.

"Beh... siamo degli opposti, come sempre, io voglio spacciare e tu vuoi andare al college, peccato che solo una di noi vive nelle favole e che quella non sono io" Spostò lo sguardo.

"Credo solo che dovresti rendere fiera tua madre, sei l'unica persona che le rimane, non deluderla" Precisò provando a farla riflettere.

"Non voglio più saperne di lei, credi che Lottie volesse andare al college?" Rise "Lei era proprio come me, io almeno non le faccio spendere soldi per l'università, mi drogo con quello che trovo qui" fece spallucce.

"Lottie è morta" Dena le lanciò un'occhiataccia "Che cazzo Nina... non buttare merda su tutti perché noi non vogliamo che tu finisca per essere una senzatetto che vende il suo corpo per una dose" strinse i pugni.

"Non sarò mai così disperata" Alzò gli occhi al cielo.

"Non farmi ridere" Sospirò "Come credi che sia cominciata per ogni singolo tossicodipendente? È una sola dose, è una sola volta e poi? Poi sono finiti senza nemmeno accorgersene" Dena deglutì e abbassò lo sguardo.

"Perché mi dipingi come una fottuta merda ogni singola volta?" Chiese Nina asciugandosi le lacrime.

"Perché ti voglio bene" Sistemò i capelli.

PERFECT: Il Piacere Della ColpaWhere stories live. Discover now