Capitolo 33

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GIUGNO 2020
Il telefono di Niall squillò. Si mise seduto sul letto e rispose, con la voce ancora impastata dal sonno e il suo accento irlandese più marcato del solito, mentre Laura ne approfittò per allungarsi a stella, occupando anche la parte di letto del suo ragazzo.
"Perfetto! Grazie mille Alex. Buona giornata!"
Appoggiò il telefono sul comodino e spostò la sua attenzione sulla ragazza imbronciata. Le accarezzò i capelli e le lasciò un bacio in fronte. "Amore mio, ho una bella notizia."
Laura si girò di lato e aprì gli occhi, incrociando quelli azzurri del suo ragazzo.
"Hanno trovato tutti i complici di Andrea. Sono tutti in carcere, compresa la guardia che gli aveva fatto avere il telefono, mentre lui l'hanno spostato in un carcere di massima sicurezza a nord del Paese."
"Siamo al sicuro quindi?", chiese.
"Sì amore, possiamo tornare a casa ora."
"E se restassimo ancora un po'? Mi piace LA. Abbiamo una piscina enorme!!"
Niall non potè che ridacchiare per il tono da bambina usato dalla sua ragazza, e ripensò alla reazione di lei quando, ormai due mesi prima, aveva messo piede dentro quella casa per la prima volta. Sembrava una bambina a Disneyland.
"Possiamo rimanere quanto vuoi piccola. Ma non devi avere paura di Londra Lau, Alex mi ha assicurato che siamo al sicuro ora."
"Non ho paura di tornare Ni, mi piace davvero stare qui."
"Okay allora. Restiamo."
E dopo essersi scambiati diversi baci poco casti, si alzarono dal letto. Erano le 13 ormai. Nicholas li aveva tenuti svegli tutta notte piangendo ed erano riusciti ad addormentarsi solo alle 6 del mattino.
Niall scese in soggiorno, trovando i suoi genitori e quelli di Laura a tavola a mangiare. Anche loro si erano svegliati tardi, così avevano optato per un brunch.
"Buongiorno a tutti!", salutò Niall. Si mise a tavola con loro, iniziando a mangiare, e poco dopo arrivò pure Laura, con Nick appena sveglio tra le braccia, e mangiarono tutti insieme.
"Voi ripartire tutti dopo domani, giusto?", domandò il cantante con la bocca piena.
"Niall, manda giù prima!", lo riprese la sua ragazza.
"Sì, noi abbiamo l'aereo alle 12", disse Bobby, "e noi alle 15", disse il papà di Laura.
"A proposito di questo", intervenne Maura, "perchè non uscite voi due stasera?"
"E Nick?", rispose suo figlio.
"Ci pensiamo noi a Nick."
"Papà...è presto per lasciarlo senza di noi."
"Abbiamo cresciuto 4 figli, siamo in grado di stare qualche ora con nostro nipote", intervenne la mamma di Laura.
I due ragazzi si guardarono. L'idea non era affatto male e, ora che ci pensavano, tra la separazione, la gravidanza e il trasferimento, era da settembre che non avevano un appuntamento degno di esser definito tale.
"Prenoto un ristorante?", propose Niall.
"Okay, io vado a vedere se mi sono portata qualcosa di appropriato da mettere."
Qualche ora dopo, il citofono di casa suonò. Maura e la mamma di Laura erano in piscina a prendere il sole, mentre Niall era in taverna a giocare a biliardo con suo padre e il papà di Laura, così andò la ragazza ad aprire, non prima di aver controllato dalla telecamera. Intravide Lewis Capaldi, così aprì la porta, tenendo Nicholas in braccio.
Cacciò un piccolo urlo appena vide che insieme a Lewis c'erano anche Shawn, Camila e, per sua grande sorpresa, Hailee, tutti con un pacchetto in mano.
"Wow! Che sorpresa!"
"Ciao Laura! Come stai?", domandò Lewis, dandole un bacio sulla guancia.
"Bene! Ora che siete qua ancora meglio!"
"E tu devi essere Nicholas! Ma quanto sei carino?"
"Lo vuoi prendere?", chiese al canadese.
"Posso?"
"Certo! Lo tengo in braccio 20 ore al giorno, un cambio mi fa comodo! Accomodatevi pure, vado a chiamare Niall."
Si avviò verso la taverna, ma venne bloccata a metà strada da Hailee.
"Laura, posso parlarti un attimo?"
"Certo."
"Io...volevo dirti che se non mi vuoi qua posso lasciarti il regalo per Nick e andarmene, non voglio crearvi problemi."
"Hailee, non crei alcun tipo di problema. Sono certa che a Niall farà un sacco piacere vederti qui, sono felice che abbiate risolto, e a me non dai per niente fastidio!"
"Ne sei sicura?"
"Sicurissima."
"Grazie allora."
Si scambiarono un sorriso sincero, poi Hailee tornò in soggiorno, mentre Laura andò a chiamare Niall. Come previsto, il cantante era felicissimo di vedere i suoi amici lì, Hailee compresa. Si erano spostati in giardino, dove fecero aperitivo insieme e aprirono i regali per Nick, scambiando qualche chiacchiera.
Quando i quattro cantanti lasciarono casa Horan, era il tempo per i neo genitori di prepararsi per la loro cena.
Niall indossò un completo blu, mentre Laura un abito nero che per miracolo aveva messo in valigia e, alle 19.30, erano seduti in uno dei ristoranti più lussuosi di Los Angeles.
"Secondo te come sta?"
"Ni, è con i nostri genitori. Sta sicuramente bene. Si starà godendo le ultime coccole dei nonni", rispose la ragazza, facendolo rilassare un attimo, anche se sapeva che il ragazzo di fronte a sé voleva solo tornare a casa da suo figlio.
Gli afferrò la mano, appoggiata accanto al calice di vino pregiato. "Vuoi tornare a casa?"
"No, voglio godermi la mia donna per una sera. E dobbiamo festeggiare."
Niall lasciò la mano di Laura per sollevare il calice e avvicinarlo al suo, sorrise dolcemente e "stasera brindo a te, amore mio, la donna della mia vita. Grazie per aver scelto di crescere Nicholas con me, non potevi farmi regalo migliore", disse.
"Non c'era scelta migliore", aggiunse lei, per poi far scontrare i loro bicchieri.
Passarono il resto della serata a progettare il prossimo anno della loro vita, a come incastrare il tour di Niall con il lavoro di Laura, che avrebbe iniziato appena tornati a Londra, e le esigenze di Nicholas. Una volta finito anche il dolce, si misero a guardare le foto di Nicholas sul cellulare, fino a quando Niall non si mise a ridere divertito dalla situazione.
"Ti rendi conto che abbiamo 27 e 24 anni, una serata tutta per noi a disposizione e siamo qui a guardare le foto di nostro figlio? I nostri coetanei probabilmente sono tutti in discoteca!"
In effetti non stavano sfruttando al meglio quella serata che i loro genitori avevano concesso loro molto probabilmente per avere un secondo nipotino.
"Sai che non sono mai andata in discoteca?", confessò la ragazza, ricevendo uno sguardo sorpreso da Niall.
"Stai scherzando vero?"
"No, era troppo...pericoloso", disse semplicemente. Andrea frequentava fin troppo spesso quei luoghi e il terrore di trovarselo in discoteca, con tutta la sua compagnia, l'aveva fatta tenere il più lontana possibile da quei posti.
"Beh, dobbiamo assolutamente rimediare allora! Ti fidi di me?"
"Certo che mi fido di te amore."
E così lasciarono il ristorante e si avviarono verso una delle discoteche più chic di LA. Entrarono subito, superando la coda infinita che si era formata fuori. Ordinarono da bere, per poi sedersi su un divanetto in un angolo della sala. Laura si stava guardando attorno e non si era accorta che due ragazzi si erano avvicinati a loro, e che stavano parlando con il suo ragazzo. Fu proprio Niall a richiamare la sua attenzione. Appena Laura si voltò e vide Nick e Joe Jonas le andò di traverso il drink che stava bevendo, e iniziò a tossire.
"Lau, ti presento Nick e Joe Jonas, ragazzi, lei è Laura, la mia ragazza."
I due fratelli le strinsero la mano e le sorrisero, mentre lei li fissava con gli occhi sbarrati.
"Io...sono vostra fan da quando ero una bambina, non ci credo che siete davvero voi!"
"In persona!", esclamò Joe. "Oh, congratulazioni per il bambino ragazzi!"
"Già! Auguri", si aggiunse il più piccolo, "e i miei complimenti per la scelta del nome, devo dire che mi piace parecchio", scherzò.
"Si beh..mentirei se non dicessi che è in tuo onore", disse la ragazza.
"Aspetta", si intromise Niall, "abbiamo chiamato nostro figlio Nicholas per lui?"
"Beh, lo sai che è sempre stato il mio preferito!"
Rimasero a parlare con i due fratelli per qualche minuto, fino a quando non li lasciarono di nuovo soli per tornare dal loro gruppo di amici.
"Andiamo a ballare?", propose Niall, e Laura accettò, alzandosi e lanciandosi in pista, con Niall al suo fianco.
Ballavano da quasi un'ora ormai, senza mai fermarsi un attimo, con i loro sguardi sempre uniti, e i loro corpi sempre più vicini. Laura si era finalmente lasciata andare e stava letteralmente facendo impazzire Niall, il quale sentiva un caldo infernale. Tutto attorno al cantante era caldo. L'aria era bollente, lo sguardo di Laura su di lui lo stava bruciando vivo e il suo tocco scottava. Il suo cuore ormai era eruttato come un vulcano a forza di battere, sempre più forte, mentre il suo viso era una padella rovente. Il suo cervello ormai lo aveva completamente perso, dopo che la sua ragazza aveva iniziato a strusciarsi su di lui mentre ballavano.
"Ti senti bene, tesoro? Ti vedo un po' accaldato", sussurrò maliziosamente la ragazza.
"Amore...".
Niall non sapeva come dirglielo. Aveva una dannata voglia di lei, di andare via da lì e fare l'amore con lei una volta per tutte, ma aveva così paura che lei non fosse pronta, o di spaventarla. Ricordava ancora bene come si irrigidiva quando la toccava, mesi prima.
Laura però era pronta, era decisamente pronta, e anche lei non aspettava altro.
"Andiamo via da qua", disse lei. "Non voglio che la nostra prima volta sia nei bagni luridi di una discoteca."
Niall sorrise e la baciò, trascinandola poi fuori da lì e risalendo in macchina. Realizzò subito che non potevano andare a casa, non con i loro genitori e Nicholas presenti, così optò per il piano B.
"Mi sento molto un adolescente stasera", commentò, mentre parcheggiava nel primo motel che trovò per strada. Recuperò velocemente una chiave e, poco dopo, si stavano già baciando contro la porta della stanza.
Avvenne tutto così velocemente, ma non troppo, per godersi a pieno ogni singola sensazione.
Niall le abbassò delicatamente la zip del vestito, facendolo scivolare a terra, mentre le mani di Laura gli slacciavano la camicia, facendole fare la stessa fine del suo abito nero. Qualche secondo dopo, si aggiunsero anche i pantaloni del cantante a quella pila di oggetti così inutili.
La sollevò senza staccare le sue labbra da quelle della ragazza e la appoggiò sul letto, posizionandosi sopra di lei. Le loro mani non smettevano di accarezzarsi, i loro occhi non riuscivano a smettere di guardarsi e le labbra di baciarsi. Si liberarono velocemente anche dell'intimo e, mentre i loro cuori battevano all'impazzata e con il sorriso in volto, fecero l'amore per la prima volta.
Laura non si era mai sentita così viva come in quel momento, mentre Niall la stringeva tra le sue braccia e la accarezzava, con i loro corpi ancora nudi a contatto. Dopo tanto tempo, sforzi, sofferenze, lacrime e dolore, finalmente si sentiva viva, tra le braccia di quello che era molto di più dell'amore della sua vita.
In poco più di un anno, Niall era diventato tutto per lei; un confidente, una valvola di sfogo, un amico, un salvatore, il suo posto sicuro. Era diventato la sua casa e la ragazza sapeva che aveva finalmente trovato il suo posto nel mondo, il suo angolo di felicità, ed era tra le braccia dell'irlandese.

If I Could Fly | Niall HoranOnde as histórias ganham vida. Descobre agora