Capitolo 6

95 5 2
                                    

Laura passò la notte a piangere per Niall, di nuovo, domandandosi se avesse fatto la scelta giusta mandandolo via. Probabilmente no, ma non poteva soffrire ancora.

Il giorno dopo essere stata dimessa dall'ospedale, andò da Niall, dopo averlo avvisato con un messaggio.

Da Laura a Niall Horan

Vengo tra un'ora se hai bisogno.

Da Niall Horan a Laura

Solo se stai bene.

Da Laura a Niall Horan

Mi sono ripresa, quindi vengo.

Da Niall Horan a Laura

Okay, io esco. Ti lascio una cosa sul tavolo in cucina. Guardala per favore.

Appena arrivò a casa di Niall, andò subito in cucina, dove trovò una busta con sopra scritto per Laura, con la calligrafia di Niall. La aprì, trovando una lettera.

Cara Laura,

visto che non mi vuoi parlare, ho deciso di scriverti.

Ti devo delle scuse. Vorrei tanto poterti guardare negli occhi e dirti quanto mi dispiace, ma tu non me lo permetti, e questo lo odio.

Questo non sono io, io non sono così. Mi hai conosciuto nel periodo più oscuro della mia vita e, come un idiota, ho riversato tutto il mio dolore su di te, trasformandolo in rabbia. Ti ho fatta soffrire e non me lo perdonerò mai. Mi fa male sapere che tu pensi che io ti odi, mi fa male sapere che tu non voglia parlare con me, che non mi voglia più attorno, ma lo capisco e lo accetto.

Lo capisco, perché ho rovinato l'idea che avevi di me, perché ho trasformato il tuo sogno di conoscermi in un incubo.

Lo accetto, perché ti ho fatto male e non voglio più fartene. Ho fatto star male troppe persone ultimamente e l'ultima cosa che voglio è far soffrire te, una mia fan che per me c'è sempre stata e che, a quanto vedo, ne ha già passate fin troppe.

Lo accetto, per proteggerti dal dolore che mi sta divorando.

Mi sento un idiota e un vero coglione per come mi sono comportato con te, per come ti ho urlato contro quando avevi bisogno di me e il dolore nei tuoi occhi e nella tua voce non lascerà la mia mente, ricordandomi ogni secondo di quanto io abbia fallito, come amico, come idolo e come essere umano.

Se potessi tornare indietro, mi metterei a ballare e cantare Slow Hands insieme a te nel mio salotto, ti stringerei tra le mie braccia per darti tutto il supporto di cui hai bisogno e ti canterei la tua canzone preferita. Ma non si può tornare indietro.

Spero che tu possa accettare le mie scuse.

Nialler x

Laura rilesse la lettera più e più volte mentre delle lacrime le bagnarono il viso. Di nuovo, mise in dubbio la sua scelta. Era chiaro che anche Niall stesse soffrendo, quindi, cosa doveva fare? Perdonarlo e aiutarlo, o lasciargli spazio? Pensò che, forse, era meglio per entrambi restare separati, così prese un foglietto e scrisse: accetto le tue scuse, ma è chiaro che stare insieme fa solo male a entrambi. Spero che un giorno tu possa concedermi quel ballo, ma non è questo il momento. Continuerò a lavorare per te, lo devo a Mary, ma non offenderti se ti dico che non voglio più vederti. PS: grazie per l'autografo. Lau x

Luglio

Passarono tre settimane dall'incidente di Laura e i due ragazzi non si erano più visti. Niall non si era più fatto sentire, così, dopo il giorno in cui aveva trovato la lettera, Laura non andò più da lui per fare le pulizie e non si preoccupò più di tanto, semplicemente pensava che finalmente Niall avesse imparato a cavarsela un po' da solo, e che l'avrebbe chiamata solo se estremamente necessario.

Ma il motivo per cui Niall non si faceva sentire era un altro. Aveva deciso di allontanare quella ragazza da lui. Come aveva scritto Laura su quel biglietto, era meglio per entrambi stare separati, perché si stavano facendo troppo male.

Il cantante aveva ormai toccato il fondo. Aveva passato le ultime settimane chiuso in casa, non riusciva più a dormire, a mangiare, a scrivere. Non riusciva nemmeno a pensare a niente se non a quello che aveva perso, e non intendeva gli amici, Hailee, no, pensava solo di aver perso Laura. Le frasi che la ragazza gli aveva detto quel giorno in ospedale continuavano a rimbombargli in testa e non riusciva a togliersi dalla mente l'immagine di lei in lacrime per causa sua. Lui ormai era stato risucchiato da un buco nero, e non poteva permettersi di trascinare Laura con lui. Non poteva però dimenticarsi della promessa che aveva fatto, di aiutare Mary; per questo le mandò un bell'assegno.

Laura era appena tornata dal supermercato. Prese la posta sua e di Mary, poi salì le scale verso il quinto piano. Mentre saliva i gradini, diede un'occhiata alla posta e storse il naso vedendo un assegno per Mary da parte di Niall. Insieme all'assegno c'era un messaggio: grazie per quello che hai fatto per me in questi anni. Spero che questi siano sufficienti per darti una mano e sappi che ti aspetto quando te la sentirai di tornare al lavoro. Niall.

Appena mise piede nell'appartamento della donna, cercò di capire se lei sapesse qualcosa.

"Mary, perché Niall ti manda un assegno e un biglietto come se mi avesse licenziata? Ti ha detto qualcosa?"

L'anziana signora la guardò confusa. "Io non lo sento da parecchio. Non sei più andata da lui?"

"È tre settimane che non mi chiama."

"Perché non vai da lui e ci parli?"

"Mary, ti ho già spiegato come stanno le cose. Non posso sopportare un altro insulto o un'altra battutina, non da lui. È meglio per entrambi se stiamo lontani."

"Stronzate!", esclamò la donna.

"Mary!"

"Tu hai bisogno di lui, e lui ha bisogno di te. Voi due eravate..."

"Destinati ad incontrarci, sì, lo so, me lo ripeti in continuazione."

"Parla con lui", disse Mary.

Laura sbuffò, poi estrasse il cellulare dalla borsa e lo chiamò, ma non rispose, così decise di andare direttamente a casa sua.

If I Could Fly | Niall HoranWhere stories live. Discover now