Capitolo 31

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Niall non capiva niente. La testa gli girava, la vista era appannata, il respiro affannatto. Era successo troppo in così poco, che non riusciva a gestire l'uragano che lo aveva investito. Le fan lo fissavano preoccupate e confuse, mentre si piegò in avanti, poggiando le mani sulle ginocchia. Alcune di loro si avvicinarono pure, cercando di andargli in soccorso.

"Niall, ti senti bene?"

Non rispose, scosse solo la testa, respirando sempre più a fatica.

"Niall, respira, va tutto bene", le disse un'altra ragazza, accarezzandogli la schiena.

"I-io devo..", non riusciva nemmeno a parlare. Voleva solo correre via, andare alla macchina e guidare fino all'ospedale, ma non riusciva più a muovere le gambe.

"Bevi un sorso d'acqua, ti farà sentire meglio", disse una fan, dandogli la sua borraccia. Niall bevve e finalmente si sentì meglio.

"Grazie...devo andare...".

Cercò di camminare, ma barcollò, così le ragazze lo afferrarono di nuovo. Dove era la sua scorta quando serviva? Ah già, Niall non la voleva più.

Per sua fortuna, qualcuno era arrivato in suo soccorso.

"Niall!"

L'irlandese si voltò subito verso quella voce così familiare.

"Liam! Non sta per niente bene", disse una delle ragazze che lo reggeva all'altro cantante.

"Ci penso io, grazie ragazze."

Liam afferrò l'amico, tornando verso la sua macchina.

"Ho sentito l'intervista e sono corso subito."

"Laura...sta male Lee."

Liam sbiancò sentendo quella notizia dall'ex biondo. Si era legato così tanto all'italiana che se le fosse successo qualcosa, non l'avrebbe retto. Come Niall d'altronde. Ma in quel momento uno fuori uso ne bastava, Liam doveva mantenere la calma.

"Ti porto in ospedale, forza."

A fatica Niall riuscì a dire all'amico in quale ospedale andare e, passando con qualche semaforo rosso, arrivarono in pochi minuti.

Ancora non sentiva le gambe ma riuscì a correre fino all'interno del pronto soccorso.

"Sto cercando Laura Ferrari, è la mia ragazza. È incinta."

L'infermiera non fece in tempo a rispondere, che una voce maschile proveniente da dietro di lui lo chiamò.

"Mr Horan?"

Niall si voltò subito, trovandosi di fronte un signore in camice bianco.

"Sono il Dottor Taylor, l'ho chiamata io."

"Laura sta bene? Il bambino?"

"Ho bisogno che vieni subito con me. Sta avendo un attacco di panico, i valori sono tutti sballati, non riusciamo a calmarla."

Camminarono velocemente per i corridoi, fino ad arrivare alla stanza di Laura. La ragazza era seduta sul letto e continuava a urlare e piangere, spingendo ogni medico o infermiere che si avvicinava a lei.

Niall lasciò la sua ansia fuori da quella porta, e corse a soccorrere la sua ragazza.

"Amore! Sono qui, sono Niall. Ci sono io ora", disse, cercando di afferrarle le braccia e calmarla.

"È tornato", disse a fatica tra le lacrime.

"Non è tornato Lau, è ancora in prigione." Niall in realtà di quello non ne era per niente certo, ma doveva calmarla, così mentì. E infatti Laura smise di dimenarsi e di piangere.

If I Could Fly | Niall HoranDove le storie prendono vita. Scoprilo ora