Capitolo 25

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Natale finalmente era arrivato, e con esso pure la famiglia di Niall, che era corsa a Londra per conoscere, finalmente, la famosa italiana e la sua famiglia. I genitori di Laura e di Niall fecero amicizia subito, parlando ore e ore di...musica. Già, pure loro erano grandi appassionati. D'altronde, due musicisti come Laura e Niall da qualche parte dovevano pur essere usciti.

Anche la sorella di Laura, accompagnata dal marito e dal piccolo Leo, li aveva raggiunti, pochi giorni prima, e il bimbo non si era staccato ancora un attimo dallo zio Niall. Proprio in quel momento, mentre Laura aiutava sua madre con le lasagne, Niall stava insegnando al piccolo le note del pianoforte. Era una bellissima scena, con il bimbo seduto sulle ginocchia del cantante e le sue manine minuscole guidate da quelle grandi dello zio. Entrambi sorridenti. Pure Laura sorrideva a quella vista, immaginandosi già la stessa scena, ma con suo figlio al posto di suo nipote.

"Niall è proprio bravo con Leo", disse sua madre.

"Già, sicuramente sarà un padre fantastico."

"Senza dubbio. Sai, non te l'ho mai detto, ma sapevo che sarebbe tornato, prima o poi."

Laura smise di guardare i due uomini al pianoforte, spostando lo sguardo curioso su sua madre. "Davvero? Come mai?"

"Ti amava troppo, si vedeva, ma era anche troppo fragile. Ha sicuramente sbagliato i modi, ma ha fatto la cosa giusta. Ora guardalo, è sereno, sta bene. State entrambi bene."

Effettivamente negli ultimi giorni Laura aveva finalmente visto il vero Niall, il Niall sorridente da mattina a sera, affettuoso, che alterna battute a frasi dolci. Era finalmente tornato ad essere se stesso al 100%. Anche lei lo era, ma non fino in fondo. C'era ancora una cosa che la preoccupava, una cosa di cui non riusciva a parlare con nessuno, nemmeno con Niall. Una preoccupazione che la perseguitava dalla prima visita e che aveva sempre cercato di ignorare, ma più il tempo passava e più era difficile non darci peso.

"Qualcosa non va tesoro?"

"Nulla ma', tutto bene", cercò di tranquillizzarla, ma, ovviamente, non funzionò.

"Lau, cosa succede?"

La ragazza si guardò attorno. Niall e Leo erano ancora al pianoforte; Anna e suo marito erano sul divano a guardare loro figlio suonare il piano; Maura apparecchiava la tavola mentre suo padre e Bobby probabilmente erano ancora nel seminterrato a giocare a biliardo.

"Ho paura mamma...e se diventa come lui?"

Ovviamente sua madre capì subito a cosa si stesse riferendo.

"Tesoro, questo non accadrà mai!"

"Non puoi saperlo, ma'! Sai che esiste il gene del serial killer? E se esistesse il gene dello stupratore?!"

Cristina afferrò sua figlia per il braccio e la fece sedere sullo sgabello, mettendosi poi di fronte a lei.

"Lau, piccola, non funziona così, lo sai benissimo. Tuo figlio non sarà affatto come Andrea, perché non sarà lui a crescerlo, ma tu e Niall, e sarete dei genitori stupendi ne sono certa. Siete due persone favolose, e lo sarà anche lui."

"E se questa cosa del gene esistesse davvero? Se fosse vero, che delle persone hanno una predisposizione genetica alla violenza?"

"Amore...potrebbe anche essere vero, ma non è questo il caso. Andrea non è nato così, e tu lo sai meglio di me. Era un ragazzo adorabile, che ha avuto la sfortuna di crescere in una casa malata che lo ha cambiato."

La ragazza rimase in silenzio, a riflettere sulle parole della madre che, naturalmente, aveva ragione.

"Sai come sarà vostro figlio? Un bimbo pieno di passioni, allegria, talenti, spensieratezza. Sarà il meglio di te e Niall messi insieme, vedrai."

Laura sorrise, convincendosi che sua madre avesse ragione. Non doveva preoccuparsi, Niall era una persona stupenda, la sua bontà era nota e riconosciuta da tutti, in tutto il mondo, era una persona solare, così come lo erano Louis, Liam e Harry, e tutti gli amici che li circondavano. E così sarebbe stato anche loro figlio. Sarebbe stato come loro.

L'orologio segnava le 15 quando finirono il primo. Come accade sempre a Natale, avevano esagerato con gli antipasti e dopo le lasagne si erano presi tutti una pausa, spostandosi sui divani e le poltrone per aprire i regali. Il pranzo di Natale era stato organizzato all'ultimo, visto che Laura e Niall erano tornati insieme da solo 5 giorni, ma nonostante ciò arrivarono tutti con dei pacchi. Anzi, c'era chi il regalo lo aveva fatto tempo prima, come Niall, che aveva regalato la collezione completa dei dischi dei Red Hot Chilli Peppers autografata alla madre di Laura.

Li avevano scartati tutti, quando Leo si avvicinò alla zia per sussurrarle qualcosa all'orecchio. La ragazza trattenne le lacrime per la richiesta del piccolo ed eseguì l'ordine. Prima di tutto, prese un asciugamano e lo usò per bendare Niall, che faceva domande, poi accese il televisore, andò su youtube e cercò la traccia giusta.

"Aiuto! Aiuto! Non vedo!", urlò Niall, facendo ridere Leo.

"Vieni qui zio! Ti devi spostare!"

"No! Non rapirmi! Ti do tutto il cioccolato che vuoi!"

Leo rise ancora, mentre spostava il cantante posizionandolo per terra con la schiena rivolta al televisore, in modo che non potesse vedere. Solo allora gli tolse la benda.

"Ho un regalo per te zio".

"Oh, che cosa è? Le tue guanciotte da mangiare?"

"Zia, parti."

Laura fece partire la base e Niall riconobbe subito la sua canzone, Finally Free. Una lacrima iniziò pizzicargli l'occhio quando Leo iniziò a cantare, tenendo lo sguardo sulla tele per leggere il testo. Tutti iniziarono a battere le mani a tempo al ritornello, mentre Leo continuava a cantare e ballare, spostando lo sguardo tra Niall e la televisione. Niall invece non riusciva a smettere di sorridere. Si era legato tantissimo a quel bambino, forse perché rappresentava una piccola anteprima di quello che avrebbe vissuto tutti i giorni, e vederlo cantare con così tanta fierezza una sua canzone, lo fece commuovere parecchio.

Al secondo ritornello lo prese in braccio e iniziò a cantare con lui, ballando per tutto il soggiorno, per poi stringerlo forte e sussurrargli un "grazie mille piccolo mio, sei stato bravissimo, molto più di me."

Erano a letto da circa mezz'ora, esausti ma felici dopo la giornata passata in famiglia, quando postarono entrambi su Twitter. Anche se tutto il mondo ormai sapeva, comunicarlo ufficialmente rendeva tutto così reale. E non vedevano l'ora.

 E non vedevano l'ora

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If I Could Fly | Niall Horanحيث تعيش القصص. اكتشف الآن