Capitolo 20

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Tornato dall'Italia, Niall aveva ripreso in mano l'album lasciato in sospeso e si rinchiudeva in studio tutti i giorni, praticamente tutto il giorno. Laura, finite le lezioni in università, lo raggiungeva, e rimaneva lì a studiare mentre il suo ragazzo registrava. Alla ragazza non dava fastidio; anzi, le piaceva molto assistere a quella parte di lavoro del cantante, ma Niall si sentiva in colpa, temeva di trascurarla troppo. Per questo, quella sera aveva deciso di dare buca ai suoi amici, i quali avevano invitato la coppia a unirsi al gruppo per una birra, per preparare una cena a casa sua. Era uscito prima dallo studio ed era andato a fare la spesa, poi si era messo a cucinare. Menù italiano. E aveva preparato la tavola sul terrazzo, decorato con petali di rosa e candele.

Da Ni a Lau

Amore mio ❤️ vieni da me stasera?

La risposta arrivò in pausa pranzo, mentre Laura era nella mensa dell'Università.

Da Lau a Ni

Non usciamo con gli altri? A me comunque va benissimo. 19?

Da Ni a Lau

Non mi va stasera. Voglio stare un po' solo con te. Mi manchi️ Perfetto per le 19. A dopo😘

E dopo quel piccolo scambio di messaggi, Laura era tornata a lezione. Il seminario sulla Brexit era interessante, ma la nausea sempre più insistente le fece perdere l'attenzione. Chiuse un attimo gli occhi e cercò di fare dei respiri profondi, a volte aiutava.

"Laura, ti senti bene? Sei bianchissima", chiese Amy, seduta accanto a lei.

"No...mi viene da vomitare."

"Vieni, ti accompagno in bagno. Poi andiamo al bar a prendere un té caldo."

Lasciarono l'aula, e per fortuna il bagno era lì accanto; l'italiana si accasciò subito a terra, vomitando tutto il pranzo, come faceva spesso ultimamente. Amy rimase accanto a lei, tenendole i capelli, per poi accompagnarla fino al bar.

"Sbaglio o è da un po' che non stai bene?"

"Credo sia solo stress. Dobbiamo scegliere dove fare lo stage, ho mandato parecchie domande e ancora non ho ricevuto risposta."

"Sicura sia quello? Da quanto non ti viene il ciclo?"

Il ciclo di Laura era sempre stato molto irregolare per colpa dello stress; troppe volte le era capitato di non averlo per mesi, o un mese sì e l'altro no. Ci era talmente abituata che ormai non ci faceva più caso. Ma in quel periodo non era stressata, affatto. Anzi, non era mai stata meglio. Andrea era finalmente in carcere, lei aveva un ragazzo, degli amici, una nuova vita.

"No, non può essere. Cazzo, merda!"

"Laura, stai calma. Non è una tragedia, tu e Niall-"

"Io e Niall non abbiamo mai fatto sesso."

Ora pure ad Amy veniva da vomitare. Era terrorizzata, per la sua amica, che finalmente stava andando avanti, stava meglio, ma anche per Niall. Aveva legato parecchio con il cantante negli ultimi mesi e spesso lui si confidava con la ragazza, solo a lei aveva raccontato degli incubi che lo tormentavano la notte, in cui si sentiva ancora il sangue di Laura addosso e sentiva ancora le sue urla e i suoi pianti. Niall sicuramente non l'avrebbe presa bene. Se lo sentiva.

"Okay, prima di andare nel panico dobbiamo esserne sicure. Che ne dici di andare in farmacia a prendere un test e poi ce ne andiamo a casa?"

Niall in quel momento era nel suo appartamento a cercare di preparare le tagliatelle a mano, ricoperto di farina da testa a piedi, mentre Alexa riproduceva una playlist di musica italiana di cui ovviamente non capiva niente. E forse era meglio così, c'era gran poco da capire.

If I Could Fly | Niall HoranWhere stories live. Discover now