Capitolo 32

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"Niall".

Si alzò di colpo appena sentì qualcuno scuotergli il braccio. Non sapeva nemmeno come aveva fatto ad addormentarsi durante una situazione simile, ma probabilmente il suo corpo aveva raggiunto il limite ed era crollato. O forse era svenuto sulla sedia....

"Come stanno?"

Il Dottor Taylor prese un respiro profondo, per poi dire "bene, stanno entrambi bene", e Niall finalmente tornò a respirare.

"Oddio! Grazie! Posso vederli?"

"Laura dorme ancora, ma puoi vedere tuo figlio se vuoi."

"Sì, la prego!"

Non era così che se l'era immaginato, ma la sua ragazza stava bene, era al sicuro, e Niall voleva disperatamente conoscere il suo bambino, e prenderlo in braccio.

Entrarono nella stanza, dove Laura ancora dormiva per via dell'anestesia, e un'infermiera si avvicinò a Niall con il piccolo tra le braccia, avvolto da una copertina e con un berretto azzurro in testa.

Gli occhi cristallini di Niall si riempirono di lacrime, di nuovo, ma stavolta, e finalmente, erano lacrime di felicità.

"Prendilo pure", disse l'infermiera, passandogli il piccolo.

Niall non riusciva a smettere di sorridere e di piangere, mentre stringeva il piccolo a sé.

"Ciao piccolo, sono il tuo papà".

Subito Nicholas aprì leggermente gli occhietti, anche se solo per pochi minuti, e a Niall bastò quel piccolo contatto per innamorarsi perdutamente di lui. Ogni dubbio, paura, ansia, svanì all'istante appena i suoi occhi azzurri si posarono su quelli scuri del bimbo. Quello era suo figlio, lo sentiva chiaramente. Non aveva il suo sangue, ma a Niall non importava. Non gli importava se non avrebbe preso i suoi occhi blu o i suoi tratti irlandesi, perché sapeva che sarebbe stato comunque suo figlio e lo avrebbe amato incondizionatamente.

"Presto conoscerai anche la tua mamma, adesso dorme. Ora stai un po' con papà, mh?"

Si sedette sulla poltrona, accanto al letto, e si sistemò meglio Nicholas in braccio, senza staccargli gli occhi di dosso per nemmeno un secondo.

"Ti va di sentire una storia piccolino?"

Niall guardò Laura sdraiata accanto a lui e sorrise, sussurrando un piccolo "grazie".

"Ti racconterò di come il tuo papà ha conquistato quella testona di tua mamma", disse, per poi iniziare a raccontare la loro storia, decisamente fin troppo romanzata, mentre il piccolo Nick lo guardava sorridendo ed emettendo versetti che facevano sciogliere il cuore del cantante.

Niall stava ancora parlando quando Laura aprì gli occhi. La ragazza si sentiva un vero schifo, le faceva male ogni cosa, ma più di tutti il cuore. Lo sentiva bruciare nel petto, pensando che aveva messo a rischio la vita del suo piccolo, e non sapeva se stesse bene oppure no. Quella sensazione durò poco però, il suo petto si alleggerì subito appena vide Niall seduto sulla poltrona, con il loro bambino in braccio, intento a raccontargli chissà cosa.

"Ni..."

Niall si voltò di colpo, sfoggiando un sorriso più luminoso della Via Lattea. "Amore mio! Ti sei svegliata!"

Laura non riusciva a parlare, continuava a fissare quel piccolo essere tra le braccia di Niall. Era vivo, sorrideva, rideva. Stava bene.

"Sta bene Lau, è sano e salvo. Come te", disse, rassicurandola. Anche la ragazza iniziò a piangere dalla felicità. Era così preoccupata di avergli fatto del male che le mancava il respiro.

If I Could Fly | Niall HoranDove le storie prendono vita. Scoprilo ora