(45) 9. I Bugiardi Meritano l'Inferno

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Per tutta la durata della lezione di matematica, Betty non staccò lo sguardo da Jordan Guiterrez. Sedeva nella fila alla sua destra, due banchi davanti a lei e poteva osservarlo senza venire scoperta.

L'idea di Billy di carpire informazioni da lui era giusta, ma aveva escogitato lei il modo più adatto per metterla in atto, ricordandosi delle difficoltà di Jordan in tre materie e decidendo di proporsi alla fine della lezione di una di esse per aiutarlo. In fondo era ciò che gli aveva promesso proprio Billy poco prima il termine dell'anno scolastico precedente, anche se il modo in cui avevano trascorso l'estate le aveva impedito di metterlo in pratica.

Scrutandolo, Betty si rese conto che il suo problema con la matematica non era migliorato: guardava la lavagna dove la professoressa scriveva numeri e simboli continuando con la spiegazione e ricopiava come un forsennato sul quaderno, quasi temesse di perdere un passaggio fondamentale, grattandosi agitato la testa dai capelli scuri tagliati corti.

Betty constatò che qualunque forma di sicurezza gli avesse fatto acquisire Kate con l'entrata nel branco, non influiva anche sulla sua comprensione delle formule algebriche.

La campanella di fine lezione risuonò per tutto il piano e segnò la conclusione dell'ora di matematica e il suo momento di agire.

Betty raccolse libro e quaderno, li infilò nella borsa e se la mise a tracolla. Si alzò dalla sedia, mentre la professoressa comunicava le pagine degli esercizi da eseguire, scansò un paio di compagni per arrivare a Jordan. Gli fu di fronte nell'esatto momento in cui si alzò anche lui dal banco.

«Ciao, sono Betty. Billy mi ha parlato di te» disse in tono gioviale.

Lui la squadrò sbrigativo. «So chi sei.» Prese il libro e il quaderno dal banco e li ripose nello zaino.

«Ok... bene. So che hai qualche difficoltà in matematica e posso aiutarti, se lo vuoi ancora» propose, senza abbandonare il sorriso. «Possiamo riguardare insieme la lezione di oggi e magari fare qualche esercizio.»

«Ho già chi mi aiuta» replicò Jordan. Mise lo zaino sulle spalle e si mosse dalla parte opposta per raggiungere la porta dell'aula.

Era chiaramente ostile, forse per l'influenza di Kate e dopo le rivelazioni di Donovan, l'aiuto a cui si riferiva poteva essere Aiden, ma Betty non si fece scoraggiare. Lo inseguì, tenendo il passo.

«Va bene, allora posso darti una mano in biologia ed economia. Hai problemi anche in quelle materie, giusto?»

Jordan si bloccò nel corridoio e la guardò serio. «Ti ho detto che ho già l'aiuto che mi serve. Da voi non voglio nulla.»

«Perché?» gli domandò d'impulso.

«Di voi non ci si può fidare.» Jordan si voltò e proseguì per la sua strada.

Osservandolo da dietro le lenti, Betty non insistette. Doveva cambiare tattica.


«Un agguato non è la mossa migliore» disse Michelle, scrutando i volti degli amici intorno.

«Non hai parlato con lui, non hai visto come mi ha guardata» rispose Betty tranquilla. Aveva riportato i fatti della mattinata ai suoi quattro compagni e lei stessa aveva dovuto ricredersi sul metodo per interagire con Jordan. «Non è stato convinto da qualcuno ad avercela con noi, ci detesta per sua scelta.»

Billy annuì. «Ho avuto la stessa impressione spiandolo in palestra.»

«E siamo comunque dell'idea di costringerlo a parlare con noi...» Zec gesticolò agitato, guardandosi intorno nel corridoio vuoto durante gli ultimi minuti della pausa pranzo.

Il Gioco del Branco | ASBDI Stagione 2Where stories live. Discover now