Erano arrivati nelle zone inferiori del palazzo e Sothis vide immediatamente un grosso fascicolo lasciato nella bacheca delle notizie urgenti. Sbuffando, lo prese e si mise al lungo tavolo per il pranzo degli schiavi, per analizzarne il contenuto. Non lo sorprese vedere una lunga lista di richieste eccentriche. "Elfi" disse, sparpagliando le carte per metterle in ordine. "A loro non va mai bene niente. Non immagino come possano sentirsi se stanno qui, lontano dalla natura e da ogni cosa che sembra anche solamente un po' naturale".

"Non so cosa vuoi dire" disse Paan dalle sue spalle. Stava armeggiando con qualcosa. Quando si avvicinò a Sothis depose vicino a lui un calice di vino. "Ecco. Sembra che tu ne abbia bisogno".

Sothis adocchiò prima il bicchiere e poi il dio. "Perché?" Chiese, inclinando la testa. "Non pensavo di piacerti molto, Paan".

L'altro bevve dal suo bicchiere e fece spallucce. "All'inizio non mi convincevi affatto, ma quel trucco di magia che hai fatto è stato davvero notevole. Ci ha salvato completamente. Non saremmo riusciti a mandare avanti tutto da soli. E sarà ancora più utile quando arriveranno tutte le delegazioni. Bor e i ninfali del mare sono dei maledetti presuntuosi con la puzza sotto al naso".

Sothis prese il suo bicchiere e sorseggiò un po' di liquido rosso. "Immagino che non sono i peggiori, dico bene?"

"Non ho la più pallida idea di come sono i titani. Mai visti" Paan si appoggiò al tavolo con in fianchi, "Ma sicuramente chiunque manderanno sarà un bel problema. Magari incontrerai qualche tuo amico".

"Dubito che mi reputino ancora amico", Sothis svuotò il bicchiere con un unico sorso e lo mise a distanza, tornando alle carte. "Ci sarà da organizzare un bel po' di turni per questi qui. Qualcuno dovrà star sveglio di notte. Perché Erir mangia uno spuntino di pane e miele proprio a mezza notte? Che strana usanza".

"Lascia perdere il re Erir. Non ci è mai stato molto con la testa. Prima era tutto un Isid qui e Isid lì, ma si dice che da quando si sia sposato sia diventato persino peggio" Paan prese i bicchieri dalla tavola e si voltò per andare a riempirli di nuovo. Sothis guardò le carte senza leggerle.

"In che senso?"

"Oh, è vero. Si è sposato un nysa. È che quando l'ho visto sembrava davvero tanto una donna. È qualcuno che conosci?"

"Sì" ammise Sothis, perché non c'era nessun motivo per mentire riguardo a questo. "Tutti i nysa si conoscono. Siamo molto pochi".

"È un peccato" Paan poggiò un bicchiere sul tavolo. Sothis già lo prese per prendere un altro sorso quando sentì Paan aggiungere: "Perché adesso sarete ancora di meno".

Sothis si voltò per fermarlo: sentì il bracciale d'oro vibrare solo un momento prima che una lama da cucina gli trapassò il petto.

La sensazione di freddo pungente fu la prima cosa che sentì, poi il dolore esplose in tutto il suo corpo. Urlò disperatamente e cercò di allontanarsi, ma ruzzolò sul tavolo, imbrattandolo di un fitto di sangue rosso venoso. Rovinò a terra, urlando e contorcendosi, in una pioggia di fogli cremisi ormai illeggibili. Prese il coltello che aveva ancora conficcato nel petto, ma Paan fu più veloce.

"Sei resistente come dicono, nysa. Questo avrebbe ucciso chiunque altro".

Quando Paan estrasse il coltello, un fiotto di sangue schizzò su di lui. Fece un passo indietro per evitarlo, pronto poi a piombare di nuovo armato su Sothis. Il nysa stava perdendo conoscenza, ma con le sue ultime forze lanciò un incantesimo contro Paan. Gli occhi del dio si iniettarono di sangue, il suo viso diventò rosso mentre urlava e si metteva le mani in faccia. Il dolore che provava agli occhi lo fece allontanare, ma Sothis non poté fare altro. Il colpo era stato dritto al petto, e il suo sangue già allagava il pavimento.

I DUE RE  [BL]Donde viven las historias. Descúbrelo ahora