Capitolo 5

275 20 30
                                    

Sothis aveva davvero portato gioielli per tutta la sua vita, perciò si aspettava in minima parte di abituarsi al peso del collare in argento freddo, ma a ogni movimento, ogni volta che spostava la testa, quando si stendeva sul suo nuovo letto, per...

Oops! Questa immagine non segue le nostre linee guida sui contenuti. Per continuare la pubblicazione, provare a rimuoverlo o caricare un altro.

Sothis aveva davvero portato gioielli per tutta la sua vita, perciò si aspettava in minima parte di abituarsi al peso del collare in argento freddo, ma a ogni movimento, ogni volta che spostava la testa, quando si stendeva sul suo nuovo letto, persino quando si vestiva, quel peso gli ricordava chi era e cosa doveva fare. Lo ricordava a sé stesso prima che agli altri.

Aveva gestito con distacco e imbarazzo l'entusiasmo di Lin ed Elsi quando lo avevano visto tornare con quell'affare intorno al collo. Doveva davvero esserne contento? Voleva potersi decapitare solo per toglierselo.

Ben presto gli furono spiegati i suoi compiti. Avrebbe dovuto fare qualsiasi cosa gli sarebbe stato ordinato e rispondeva a Lin subito dopo Laran, ma a quanto pareva era troppo prezioso per mettersi a spazzare a terra o sistemare l'argenteria. La sua sorpresa, quando gli furono assegnati gli oggetti personali di Laran, fu evidente a tutti. Sothis non aveva mai avuto un servo – impossibile averne al tempio – e si era occupato di sé stesso da solo, con l'aiuto della magia.

Non capiva perché un principe avesse bisogno di così tanti oggetti e tante cose a cui pensare. Sothis non aveva la minima idea di cosa facesse di preciso un cameriere ma si accorse in fretta che – oltre a dover maneggiare cose importanti – doveva stare costantemente a contatto con il suo signore.

Se aveva dubitato per un momento sul perché mai gli fosse stato dato un impiego così importante, che evidentemente richiedeva fiducia e discrezione, la prima volta che portò il pranzo a Laran si rese immediatamente conto che, in quel modo, il principe poteva sapere sempre esattamente cosa stava facendo. Non passavano più di poche ore prima che si vedessero di nuovo. Lin ed Elsi potevano passare giorni a svolgere i loro compiti senza incontrare il principe ma questo non gli era concesso.

La prima volta, lui e Laran si erano solo scambiati un'occhiataccia come spesso succedeva quando rimanevano in silenzio, aspettandosi che l'altro facesse qualcosa di pericoloso da un momento all'altro. La seconda volta, Laran gli aveva fatto una domanda e Sothis aveva risposto con un cenno della testa. Erano passate solo quattro ore. Prima Sothis gli aveva portato il pranzo, la seconda era andato a prendere il suo mantello sporco, la terza gli aveva portato la cena.

"Dovrò lavargli i vestiti? Pulire le armi, sistemare i suoi bagagli? Non sa prendersi cura di sé stesso? Un qualunque bambino di Sais è più maturo di lui". Aveva commentato portando il mantello, sporco di fango lungo i bordi, a Lin. La donna lo aveva esaminato e lo aveva messo con altri indumenti da sistemare.

"Il principe ha altro a cui pensare. Non preoccuparti, è pienamente autosufficiente quando va da solo in missione. Ma qui bisogna mantenere le apparenze".

"E che apparenze, se hai un nysa che ti lava i calzini".

Lin aveva sorriso e scosso la testa. "Non è così male. Laran non è così pignolo come altri dei. Basta fare le cose per bene. Imparerai tutto quello che c'è da sapere o te lo spiegherà lui stesso. Ci sono cose che continua a fare da solo anche se ha me e mio fratello, ma immagino che comincerà ad affidarle a te quando vedrà che ne sei capace. Per esempio, sai pulire un'armatura?"

I DUE RE  [BL]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora