La nascita di Sirio

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𝑪𝒂𝒎𝒑𝒐 𝒅𝒊 𝒃𝒂𝒕𝒕𝒂𝒈𝒍𝒊𝒂 - 𝒂𝒍 𝒄𝒐𝒏𝒄𝒍𝒖𝒅𝒆𝒓𝒔𝒊 𝒅𝒆𝒍𝒍𝒂 𝑻𝒆𝒓𝒛𝒂 𝑮𝒖𝒆𝒓𝒓𝒂 𝒅𝒆𝒍𝒍𝒐 𝑺𝒕𝒆𝒓𝒎𝒊𝒏𝒊𝒐

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𝑪𝒂𝒎𝒑𝒐 𝒅𝒊 𝒃𝒂𝒕𝒕𝒂𝒈𝒍𝒊𝒂 - 𝒂𝒍 𝒄𝒐𝒏𝒄𝒍𝒖𝒅𝒆𝒓𝒔𝒊 𝒅𝒆𝒍𝒍𝒂 𝑻𝒆𝒓𝒛𝒂 𝑮𝒖𝒆𝒓𝒓𝒂 𝒅𝒆𝒍𝒍𝒐 𝑺𝒕𝒆𝒓𝒎𝒊𝒏𝒊𝒐

Il cielo era nascosto da nuvole porpora, che volteggiavano languide nell'azzurro infinito. Tra l'erba alta, corpi a montagne coloravano la terra di rosso e d'oro dove il sangue scorreva, versando il suo sacrificio alla follia degli dei.

Alcuni di quei corpi erano immensi e colossali, lungi tre metri e oltre, disarticolati come bambole a cui erano stati strappati gli arti. Sulle loro teste corvine e sui corpi pallidi, lunghe corna si arrotolavano come quelle dei cervi. I loro abiti azzurri si mescolavano alle cappe d'oro degli dei caduti. Insieme a loro, ninfe, maschi e femmine, con le insegne verdi e poi elfi, sottili come giunchi con le loro armi sottili, e nani tozzi e barbuti che stringevano ancora le loro asce.

Le loro braccia e le loro gambe si toccavano formando una grande rete morta sopra il capo di battaglia, fronteggiando il cielo pacifico e multicolore, da dove il sole si rifiutava di guardare quello spettacolo orrendo.

Tra i corvi che si poggiavano sulle lance spezzate, una figura silenziosa avanzava dritta, osservando intorno a sé il sacrificio che il Re Herian aveva compiuto. Il suo abito era di un nero cupo, il suo velo ricadeva piatto dietro la sua schiena, fermato sul capo da una corona dalle vette acuminate. I suoi capelli biondo cenere erano sciolti, i suoi piedi nudi, il suo viso marmoreo.

Tra quei caduti c'era la sua gente, che era stata costretta a portare al macello come gli agnelli che gli uomini sacrificavano loro.

Isid, regina dei ninfali, si fermò davanti alla testa di un titano. I suoi occhi erano bianchi, le sue corna spezzate e la sua bocca aperta in un urlo inudibile. Il resto del suo corpo era stato trascinato via dagli animali selvaggi. Isid si chinò in ginocchio e chiuse gli occhi di quella creatura onorevole a cui era stata costretta a dichiarare guerra. Toccò la sua pelle fredda, il suo sangue rosso le imbrattò i polpastrelli, ma quando stava per sottrarre la mano, la colpì una visione.

Isid, ninfa e maga più potente, possedeva il dono della preveggenza da quando era in fasce. Aveva visto molte cose che si erano avverate. Alcune le aveva raccontate, altre le aveva celate. Aveva visto quella catastrofe quando aveva incontrato Herian la prima volta: aveva visto il nobile principe degli dei, aveva visto a cosa avrebbe portato una volta  salito al trono, aveva visto come lei non si sarebbe potuta opporre. Non c'era nessun modo per fermare lo sterminio dei titani, non c'era nessuno che potesse fermare Herian.

Alla regina non restava che camminare tra i resti della sua impotenza e guardare negli occhi i morti che aveva previsto ma che non aveva potuto salvare.

Ma, adesso, qualcosa si risvegliò nella sua mente: una visione più brillante di ogni altra, più chiara persino della sua vera vista, più vicina di quanto si potesse aspettare. La maga alzò gli occhi e lo vide.

I DUE RE  [BL]Where stories live. Discover now