Capitolo 7

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Dopo cinque giorni di cammino, Sothis aveva un gran bisogno di lavarsi bene e di fare una gran lunga dormita

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Dopo cinque giorni di cammino, Sothis aveva un gran bisogno di lavarsi bene e di fare una gran lunga dormita. 

Durante la lunga marcia si erano fermati solo due volte e solo brevemente per far riposare i cavalli di Olimpia, che anche se più resistenti di qualsiasi altro animale, erano stati portati al loro estremo. 

I due umani con cui aveva condiviso il carro sembravano essere invecchiati di secoli tanta la stanchezza e anche lui ormai non vedeva l'ora di fermarsi. L'unica cosa che gli impediva di pregare che avvenisse il più presto possibile era la consapevolezza che, quando sarebbero arrivati a destinazione, avrebbero dovuto montare di nuovo tutto e attendere Laran prima di avere del tempo per riposarsi.

Per il momento Sothis si godeva la distanza tra lui e ogni altro dio.

Alla fine, il sesto giorno avvistarono l'accampamento del re e se la loro carovana sembrava infinita, il mare di tende che si aprì davanti a loro era tale da farli sembrare una misera banduccola. Sembrava una città, con le tende sistemate in ordine e con la cinta di mura di legno e il fossato tutto intorno. Al centro sorgeva una tenda più grande delle altre, più grande di quella che trasportavano loro persino, rossa e oro, elegante e raffinata come un castello vero.

Sothis si rabbuiò sempre di più man a mano che si avvicinavano. Quando entrarono dentro le fortificazioni, ebbe l'impulso di coprirsi la testa con qualcosa. Lin si stava già lamentando che sembrava esserci troppo poco spazio per loro e per le cose di Laran, ma solo suo fratello la stava ascoltando. Furono diretti da altri schiavi verso un posto assegnato per loro e per Laran e condussero i carri fino a uno spiazzo nell'erba dove poter montare le loro tende. Sarebbero stati tutti troppo vicini, ma c'era abbastanza spazio per ogni tenda.

Desideroso di distrarsi dal senso di inquietudine che lo seguiva ovunque, Sothis decise che mettersi a lavorare senza pensare poteva essere un buon modo per sgomberare la mente. Lui e gli umani cominciarono a svuotare i carri, chiedendo aiuto ad altri schiavi al servizio del re. Qualcuno era un dio e molti altri erano ninfe, ma tutti osservavano Sothis con muto interesse. Non si azzardavano a parlare, ma lui poteva sentire la loro confusione. Si accorse che guardavano il suo collare, di gran lunga più vistoso di qualunque dei loro, servi del re, e che osservavano i suoi vestiti senza capire da dove venivano.

Senza corna e senza poteri, Sothis sapeva che difficilmente si capiva cos'era. Non aveva voglia di spiegarlo a gran voce, tanto in poco tempo lo avrebbero saputo tutti.

Lin ed Elsi approfittarono della sua forza e della sua resistenza per fare più in fretta e in sei ore riuscirono a montare e fornire la tenda di Laran di tutto il necessario. Avevano cominciato a sistemare la loro quando il principe si presentò ordinando che gli fosse portata la cena. Sothis gli avrebbe volentieri urlato che aspettare un po' non lo avrebbe di certo ucciso, ma Lin lasciò stare tutti i loro compiti per poter preparare qualcosa per Laran.

Dopo poco, Sothis si presentò con un vassoio mentre il principe era seduto alla sua sedia, davanti al suo tavolo. I tre scimmioni suoi amici erano con lui e stavano discutendo riguardo qualcosa. Quando lo videro entrare, si zittirono tutti.

I DUE RE  [BL]Where stories live. Discover now