Capitolo 15

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Arrivarono alla Valle di Giada quando, il giorno dopo, il sole era allo zenit

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Arrivarono alla Valle di Giada quando, il giorno dopo, il sole era allo zenit. Le colline si piegavano morbidamente verso il mare, dove su una sporgenza rocciosa si ergeva un torrione. La struttura si alzava altissima, la sua punta spiovente era composta da tegole blu notte che si scontravano con il marmo pallido della torre. Quando furono abbastanza vicini da distinguere bene i dettagli della sua architettura, si accorsero che le finestre erano sfondate, buie, e che usciva un leggero fumo nero dalle zone più in alto.

"Non dovremmo poterla vedere", disse Laran. Erano tutti a piedi e solo Sibil cavalcava, ancora debole, su Mimir. "L'incantesimo che la teneva nascosta è stato spezzato. Il drago deve essere stato anche qui. Sibil, come ti senti? Riusciresti a usare la magia?"

"Sì", annuì la maga. "Ma poco. Non ho recuperato tutte le mie forze".

"Cosa facciamo, Laran?" Chiese preoccupato Maris. "Se dobbiamo scontrarci con un nemico che usa draghi e magia, non possiamo entrare senza precauzioni. Sibil ci serve".

Il principe lanciò un'occhiata veloce a Sothis, che invece osservava la grande torre. Oltre di essa si apriva un mare calmo e scuro. "Dobbiamo andare. Dobbiamo prendere ciò che ci ha ordinato mio padre, e se non lo troviamo dobbiamo scoprire chi la preso. In ogni caso, non sappiamo cosa è successo a Bor ed Eve. Entreremo, ma faremo molta attenzione".

Lasciarono quindi il cavallo fuori dalla torre e proseguirono a piedi. Laran sentì Sothis chiedere a Sibil se aveva bisogno di aiuto, ma la maga gli rispose pacatamente e con diffidenza. Quando il nysa lo affiancò, evidentemente scottato dalla reazione della sua amica, Laran si tolse dalla cintura un coltellino e glielo porse.

"Non mi serve".

"Prendilo e basta" gli disse, spingendolo contro una delle sue mani. Sothis ubbidì e non disse nient'altro.

Quando entrarono nella torre, tutto era buio e deserto. Le porte erano distrutte ma non sembrava opera di un drago. Forse qualcosa di diverso aveva attaccato il forte? Laran strinse più saldamente Durlan e aprì la strada agli altri. Le sale all'interno della struttura erano immerse nel disordine e nel silenzio. Si era combattuto solo poco tempo prima e il principe riusciva a vedere i segni di incantesimi di attacco e di difesa lasciati sul pavimento e sulle pareti.

Se Eve era stata lì durante l'attacco, allora aveva combattuto. Chiese conferma a Sibil. "Pensi sia opera di Eve?"

La maga passò una mano su un muro di pietra spoglia, dove rune bruciate avevano lasciato la loro impronta. "Sì, ma non riconosco alcuni incantesimi. Non sono insegnati dalla maestra Sibil".

"Nemmeno a Sais", disse anche Sothis, proprio dietro Laran. "Non ho mai visto questa combinazione di rune. Chiunque le usi, probabilmente le ha inventate. Raramente nel tempio dei nysa non si trova traccia di un nuovo incantesimo".

"E tu li sai tutti" gli rispose Evan, con fare sarcastico e infastidito.

La risposta di Sothis fu lapidaria. "Sì. Ho letto tutti i libri della nostra biblioteca almeno tre volte". Non c'era traccia di orgoglio o di vanto nelle sue parole, lo diceva come un fatto normale. Tutti i nysa di Sais studiavano così tanto? Laran non volle chiedere altro per non perdere la concertazione.

I DUE RE  [BL]Where stories live. Discover now