Draught of Peace

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Hermione seguì Remus all'interno dell'aula di pozioni. Era diversa da quella del 1996, sembrava molto più grande, forse vi erano meno ingredienti e utensili; un dolce aroma le riempì le narici, ma soprattutto, non faceva terribilmente freddo, nonostante fossero nei sotterranei. Probabilmente l'aula era stata stregata in quest'epoca.

«ma tu arrivi sempre prima ovunque?» gli domandò, constatando che l'aula fosse vuota eccetto per loro due.

«ho questo vizio, lo ammetto» ridacchiò.

«perché Sirius non può proprio vedermi?» domandò a bruciapelo.

Remus si fermò all'istante ed alzò la testa verso di lei, alcuni ciuffi gli ricaddero sugli occhi per il gesto improvviso, così se li sistemo con un rapido gesto impacciato «non è vero... è solo che... ehm...»

Hermione rise «va bene» disse alzando una mano per aria in segno di resa «non importa. mi dispiace per prima» mormorò una volta seduta.

Remus la guardò un attimo, poi si sedette sul bancone e sospirò «è solo che deve abituarsi, tutto qui. Sta sempre un po' sulle sue all'inizio, non ama i cambiamenti» la rassicurò «e non è colpa tua se il fratello di Sirius è un coglione»

Hermione notò gli studenti di Serpeverde farsi largo schiamazzando. Tra loro vi erano Mulciber e Avery e, in mezzo a loro tre, come se fosse un oracolo, camminava Severus Snape, si guardava attorno con diffidenza, annuendo debolmente alla conversazione. Hermione lo notò lanciare un'occhiata verso Lily e James che camminavano poco più avanti di lui chiacchierando animatamente.
Infine, gli occhi neri di Severus si posarono su di lei quasi con aggressività; ancora una volta, ambra nell'ossidiana e ossidiana nell'ambra.
Lo vide voltarsi verso uno dei tre e dirgli qualcosa, ma non riuscì a sentire.

«buongiorno!» esordì Horace Slughorn arrivando alla cattedra «oggi vi cimenterete nella preparazione del Distillato della Pace, una pozione che calma l'ansia e placa l'agitazione, la trovate a pagina duecentodieci del vostro libro. È molto importante prestare attenzione alle dosi o potreste indurre un sonno irreversibile al malcapitato»

Poi, si dilungò in una spiegazione grossolana degli effetti e della preparazione della pozione.

Hermione si alzò le maniche della divisa fin sui gomiti e prese a leggere gli ingredienti con calma, mentre le dita viaggiavano nei ricci per legarli in una crocchia sulla nuca, di modo che non la infastidissero durante le operazioni. Il professor Snape aveva insegnato loro quella pozione l'anno scorso, in vista degli esami GUFO, magari non la padroneggiava perfettamente, ma non la temeva di certo. Si mise subito all'opera per sminuzzare in polvere gli aculei di porcospino e procedette a ritmo serrato nella preparazione.

Dopo una quindicina di minuti, Hermione vide il giovane Snape consegnare una fiala del suo Distillato al professor Slughorn. La ragazza era esterrefatta: immaginava che Snape fosse stato eccellente in pozioni da sempre, ma non credeva esistesse qualcuno in grado di preparare una pozione avanzata in così poco tempo.
Non riuscì a sentire ciò che Slughorn disse, ma era certa fossero complimenti ben meritati.
Tornando al suo bancone, Snape si fermò di fianco a lei e la osservò in silenzio.
Hermione se ne accorse ed alzò il capo verso di lui, interrompendo i suoi movimenti.

«tre gocce» disse guardandola dritta negli occhi.

Hermione non capì e lo guardò stordita.

Severus sbuffò «tre gocce di sciroppo di Elleboro e la pozione è perfetta»

«vuoi farmi sbagliare?» domandò ricordando ciò che Slughorn, e l'anno prima Snape, avevano detto sulle dosi degli ingredienti.

Severus si indispettì e si rizzò nelle spalle larghe «non voglio debiti con una come te» sibilò.

Hermione intese si riferisse all'averlo aiutato con i Malandrini, assottigliò lo sguardo «una come me?»

«fatti gli affari tuoi, Granger» abbaiò, poi si allontanò con pochi grandi passi.

Il sangue le ribolliva nelle vene per la rabbia.

«lascialo perdere» mormorò Remus che aveva seguito la scena «è fatto così»

Hermione non rispose, si limitò a guardare la schiena di Snape, mentre si allontanava per tornare al bancone con altri Serpeverde.

Remus lasciò perdere la sua pozione e affiancò ad Hermione «prima Severus era amico di Lily, stavano sempre insieme al primo anno, mi pare vivessero nello stesso quartiere. Poi lui ha iniziato a frequentare quelli della sua Casa» sussurrò adocchiando i Serpeverde «e Lily ha iniziato a star sempre meno con lui; qualche mese fa, dopo gli esami GUFO, c'è stato un brutto litigio tra loro»

Hermione alzò gli occhi su Remus, invitandolo a proseguire.

«James e Sirius volevano svagarsi» mormorò «appesero per aria Severus a testa in giù e quando Lily è intervenuta in suo favore, lui le ha detto che non aveva bisogno dell'aiuto di una mezzosangue. Credo non si parlino da allora»

Hermione rabbrividì, Snape arrabbiato come professore lo conosceva bene, incuteva terrore a tutti. Eppure, il Snape diciassettenne non sembrava arcigno tanto quanto quello a cui lei era abituata. Perché dunque reagire così?

«non vuole essere aiutato, ricordi?» mormorò Remus.

Hermione tacque.

Poi guardò la pozione sotto di sé. E infine posò i suoi occhi su Severus. Era certa che la stesse osservando in lontananza. Aggiunse tre gocce di sciroppo di Elleboro.
Hermione non poté vederlo, perché era impegnata a rimestare la sua pozione, ma un piccolo sorriso increspò le labbra di Severus Snape.
Fumi argentati si levarono dal suo calderone.

La pozione venne perfetta.

«non è vero» disse rivolta a Remus con un grande sorriso, poi incrociò lo sguardo di Snape «è colpa vostra. Vuole essere aiutato e capito, come tutti, ma per colpa vostra e di quello che gli avete fatto e gli fate, pensa che sia una debolezza e non vuole che tutti lo vedano debole. Non dico che voi siate i cattivi e lui il santo o viceversa, credo solo che dovreste lasciarvi in pace a vicenda»

Into the wrinkle of timeWhere stories live. Discover now