CAPITOLO 19 - E' GRAVE

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POV MARTINA

Dopo essere tornata dal MC, ero rimasta tutto il giorno chiusa in camera, senza nemmeno vedere mio fratello.
La sera, invece, volevo vedere Jorge. Ormai non riuscivo a stargli lontana e avevo bisogno di chiarire con lui. Probabilmente mio fratello non avrebbe approvato, quasi sicuramente me lo avrebbe impedito, ma io sarei fuggita ugualmente. Era già mezzanotte e gli chiamai per vedere dov'era. Nessuna risposta, chiamai un'altra volta, ma nuovamente nessuno rispose. Può darsi che Jorge dormiva già? Non era da lui dormire a quest'ora, ma poteva succedere, insomma è un essere umano anche lui. Non so perché però il mio istinto mi diceva che stava facendo qualcosa di pericoloso e se era necessario lo avrei cercato nel Lexon anche in piena notte per scoprire dove fosse. Insomma, bastava vedere se la sua macchina fosse parcheggiata sotto casa sua per capire se era a casa oppure no. Stavo per salire sulla mia macchina, quando Fran uscì. «Dove credi di andare?» mi chiese venendo a chiudere con violenza lo sportello che avevo appena aperto per salire «Da Jorge, per favore.» «Ancora lui? Martina, basta!» il suo tono si era addolcito improvvisamente, il suo era più un invito amorevole. E posso capirlo. Probabilmente al suo posto o a ruoli invertiti avrei fatto lo stesso. «Lui ed io non abbiamo nemmeno una relazione.. se devo non vederlo più, voglio almeno chiudere qualsiasi rapporto pacificamente. Ti prego.» lo supplicai e devo dire che non me lo impedì. «Ad una condizione.» «Ovvero?» «È tardi, e quel posto è pericolo, specialmente a quest'ora..» disse. Sapeva troppe cose riguardo a quel quartiere nonostante non vivesse qui. «..quindi ti accompagnerò io.» sorrisi, ed accettai la sua proposta.

Stavamo per salire in macchina quando iniziammo a sentire le sirene di due macchine della polizia accendersi e sfrecciare dritto verso di noi. E un altro poliziotto, che salendo sulla terza macchina, gridava invitando un altro suo collega a salire. «Pericolo nel Lexon. Ragazzo ferito grave, incidente lungo la pista. Corse clandestine.» gridava.

Udendo quelle parole mi venne la nausea, iniziai a barcollare e mi guardai verso mio fratello. «Dobbiamo andare li!» gridai salendo in macchina mentre anche lui si mise alla guida. Ero agitatissima e mio fratello lo notò, mentre mise in moto la macchina. «Martina, calma. Nel Lexon ci vivono milioni di ragazzi, non è detto che sia lui. Non sai nemmeno se Jorge è lì.» «Io me lo sento, io me lo sento. Ti prego accelera!»

Non appena fummo lì, mentre ancora mio fratello cercava parcheggio, aprii lo sportello e scesi a volo dalla macchina facendo gridare Fran. Ma non mi importava, perché l'unica importante adesso era accertarmi che quel ragazzo non fosse Jorge. Da lontano, vidi un cerchio di gente come se attorniavano quel ragazzo ferito. Speravo davvero con tutto il cuore che quel ragazzo disteso per terra non fosse Jorge, ma le mie speranze cominciarono a vacillare quando riuscii ad identificare Diego, Damien, altre ragazze del quartiere che assistevano alle corse, ma non vidi Jorge. La paura iniziò ad aumentare, e le mie ginocchia cominciarono a tremare. Avevo quasi paura di avvicinarmi, quando Diego in lacrime, si voltò e vedendomi si avvicinò a me. «Martina! Vai via.» mi invitò. Iniziai a tremare dalla testa ai piedi ed il mio cuore ad accelerare il battito. «Non dirmi che..» tremai, ed ero sicura che anche la mia voce tremava. «Non è bello che tu lo veda.» quelle parole erano sufficienti per farmi capire che era Jorge quello disteso per terra. Ignorai il suo pensiero, e fuggendo mi diressi tra quel mucchio di persone cercando di passare tra la gente.

Ah, il mio povero cuore! Jorge era disteso in una pozza di sangue. Le mie lacrime iniziarono a scorrere facendomi gridare come un isterica. «Jorgeeeeeee!!» aveva gli occhi socchiusi, ma ero certa che stava per chiuderli. «Jorgeee!!!» gridai con tutta me stessa, piangendo «non lasciarmi, ti prego!!!»
Stavo per cedere, stavo male alla vista di quel sangue che ricopriva il corpo del ragazzo cha amavo, si perché anche se non glielo avevo ancora detto io amavo Jorge, ma dovevo resistere e non svenire. «Jorge!!! Ti prego!!» gridai sempre più forte chinandomi su di lui in ginocchio, e poggiando il mio viso sul suo petto, sporcandomi del suo sangue. «Jorgeeeee..» singhiozzavo e gridavo «Non puoi lasciarmi!» mi sentii prendere per i fianchi, qualcuno stava cercando di allontanarmi da lì. In quel momento gli occhi di Jorge si chiusero definitivamente. «Martina! Martina smettila!» era Fran che con l'aiuto di Diego, mi prese con la forza allontanandomi da quel cerchio di gente. «Lasciatemi!! Io devo stare con lui! Ha bisogno di me!!» piangevo e anche Diego lo faceva. «C'è l'ambulanza, penseranno loro a Jorge.» mi disse mio fratello, guadagnandosi solo una serie di pugni sul petto da parte mia che sporcarono anche la sua maglietta del sangue di Jorge. «Tuo fratello ha ragione. Penseranno loro a lui.» aggiunse Diego con tono forte, e accarezzandomi amichevolmente il braccio. «È un codice rosso.» continuavano a gridare i tipi dell'ambulanza. «Dobbiamo agire in fretta o morirà.» continuavano a gridare. Il mio grido diventava più forte e le mie lacrime aumentavano senza nemmeno farmene accorgere.

Innamorata di un bad boy. || LBWhere stories live. Discover now