CAPITOLO 23 - IL MIO RICORDO PIÙ BELLO

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«Fuori da casa mia.» dissi esplodendo in un pianto isterico e urlando «Ma..lasciami..» «Ho detto fuori da casa mia!!» urlai ancora più. «Io non volevo.» urlò «Fuori!!» urlai piangendo ancora di più aprendo la porta e invitandolo ad uscire, evitando di guardarlo negli occhi. Guardò l'ultima volta Fran «Adesso sarai contento Stoessel.» ed uscì. Ancora piangendo senza dire niente, entrai in camera mia e ci rimasi per tutto il giorno. Non riuscivo a credere che il mio ragazzo che avevo baciato un ora prima e di cui mi ero innamorata aveva violentato 3 anni fa la ex di mio fratello. Ricordo ancora di quanto Fran avesse sofferto quella volta, non sapevo che era stata violentata. E non potevo immaginare che a farlo era stato lui, il mio Jorge. È morta, l'ha uccisa il capo della sua gang e lui ha gettato il corpo di Juliana in mare e in oltre era stato lo stesso che se Fran avesse parlato, avrebbe ucciso me, mia madre e mio padre. Queste parole, mi risuonavano nella mente come veleno. Mi sentivo male, avevo nausea e continui capogiri. Piansi tutta la giornata pensando a quello che avevo scoperto. Solo ora potevo capire perché mio fratello voleva tenermi lontana da Jorge. Aveva paura che avesse fatto lo stesso con me, che quel Jorge non fosse cambiato e avrebbe potuto ferirmi. Povero Fran, mettendomi nei suoi panni posso benissimo capire la sua paura. Per questo era rimasto tutta la notte sveglio aspettandomi e chiamandomi.
Anzi ad essere sincera, era stato davvero forte a sopportare che io mi prendessi cura del ragazzo che ha fatto tutto questo alla sua ragazza.
Quel giorno Fran venne a bussare molte volte alla mia porta, ma lo ignorai. Jorge provò a chiamarmi per ben 10 volte, ma senza successo. Mi veniva da vomitare a pensare a lui mentre faceva quello che Fran mi aveva raccontato. Povera Juliana, povero Francisco. La loro storia d'amore finita a causa di Jorge Blanco ed il suo capo. La sera decisi di non presentarmi a lavoro, non volevo farmi vedere in quello stato. E non mi importava se Ruggero mi avesse licenziato. «Tini!!» bussò ancora più forte «Sono quasi le nove della sera, per favore esci di lì e mangiamo qualcosa insieme.» non lo ascoltai, ma insistì ancora una volta. Asciugai l'ultima lacrima che stava scolando sul mio viso, e alla fine decisi di farlo entrare, perché pensavo che stesse soffrendo anche lui a ricordare quel brutto momento. «Finalmente!» disse entrando. Mi sedetti sul letto e lui si sedette accanto a me. «Tini io volevo evitare questo momento, avrei voluto dirtelo prima che ti innamorassi così tanto di quel tipo. Ma poi Jorge è entrato in coma e non me la sentivo di dirtelo in quelle settimane, se solo lo avessi saputo quando lo hai conosciuto, avrei impedito che vi rivedeste.» «Non importa.» «Ora capisci perché non approvavo Jorge Blanco? Tu pensavi solo di conoscerlo.» «Fran.. Mi dispiace, davvero. Io non lo sapevo, dovevo darti retta e..» «Tranquilla.» mi interruppe lui. «Immagino come hai sofferto.» mi ignorò, solo si alzò in piedi e mettendosi le mani in tasca, iniziò a fissare le fotografie nostre di quando eravamo piccoli appese al muro. Poi sorrise «Ti ricordi di questa giornata?» disse indicando una foto in particolare dove avevo il musetto lungo mentre Fran rideva. «Ti avevo rubato il lecca lecca e mi avevi tenuto il muso per tutto il giorno. Avevi solo 4 anni Tini..» mi fece sorridere ricordando quel momento «E tu ne avevi 6» dissi ridendo. Mi alzai per abbracciarlo forte e lui ricambiò. Non riuscivo a credere che mio fratello era stato così buono da mantenere la calma e da permettere che io vedessi Jorge. Io onestamente, al suo posto, forse avrei alzato le mani. Il mio cuore era in piccoli pezzi ormai, e anche se non riuscivo ancora a credere a quello che Fran mi aveva detto, era successo e non potevo farci nulla. «Mi dispiace.» ribadii «Lo so.» sospirò «Io voglio la tua felicità, l'ho sempre voluta. Ma avevo paura, che quello che era successo una volta, si fosse ripetuto nuovamente con te.» «Jorge non sarebbe capace di farmi del male.» per la prima volta dopo quel che avevo udito ero convinta di quello che stavo dicendo. Lui scosse il capo e stava per ribadire quello che avevo detto ma lo fermai. «Non più» «Tini io..» «Fran, se ho allontanato Jorge non è perché ho paura di lui, io lo amo e ho la certezza che anche lui mi ama. Sono più che sicura che lui non mi farebbe mai del male. L'ho allontanato perché non posso accettare ciò che ha fatto, in passato intendo, perché mi viene la nausea solo a pensare a quello che mi hai raccontato. Ma non ho paura di lui, lui è cambiato. Te lo assicuro.» dissi tutto d'un fiato, mentre lui mi fissava. «Non lo so e non mi importa. L'unica cosa che adesso voglio è tenerlo lontano da te e dalla mia famiglia.» sospirai, e restai qualche secondo in silenzio. «Mamma e papà non sanno niente?» «no.» disse scuotendo il capo «Non sanno niente esattamente come non avresti dovuto saperne tu, se solo non avessi conosciuto Jorge Blanco.»

Innamorata di un bad boy. || LBDonde viven las historias. Descúbrelo ahora