CAPITOLO 8 - PAURA

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«Martina per favore devi aiutarmi!» la sua voce era un mix di paura e rabbia. Non riuscii ad evitarlo e mi voltai. Non appena fu davanti a me senza nemmeno guardarmi, mi abbracciò. Rimasi immobile abbracciata da lui, senza sapere cosa fare. Mi si strinse un nodo allo stomaco per quell'abbraccio così stretto e sincero. Come mai Jorge mi stava abbracciando? Perchè era così preoccupato? «Che succede?» chiesi un po' preoccupata. «Mio fratello! Non riesco più a trovare mio fratello.» non sapevo nemmeno che Jorge avesse un fratello, sinceramente di lui sapevo davvero molto poco. «In che senso? È scappato?» chiesi un po' confusa. «Eravamo ad una fiera insieme, non passo mai del tempo con lui e a dire il vero non passo mai tempo con la mia famiglia. Ma gli avevo promesso di portarlo lì così da stare un po' insieme a lui. Ha solo 15 anni! Mi sono allontanato per un po' e poi non l'ho più trovato. Per favore devi aiutarmi a ritrovarlo, non posso dirlo a mia madre, la farei solo stare male e non voglio.» senza nemmeno pensarci due volte mi diressi verso la macchina. «Forza, andiamo a cercarlo!» Jorge salì velocemente in auto e la mise in moto. «Ha ragione mia sorella, sono solo uno stronzo irresponsabile!» pezzo dopo pezzo, stava venendo fuori un puzzle. Quindi Jorge aveva anche una sorella. «Hai anche una sorella?» annuì «Ho 23 anni e dovrei essere l'uomo di casa, dovrei aiutare la mia famiglia e badare a loro, ma sono solo un cretino irresponsabile che anziché proteggerli, li mette sempre in pericolo. A volte mi vergogno così tanto di me stesso che vorrei scomparire.» aggiunse sbattendo una delle sue mani sul manubrio. Perché doveva essere l'uomo di casa? Non aveva il padre? Avrei voluto chiederglielo, ma non era il momento. «Che aspetto ha tuo fratello?» chiesi ignorando la frase che aveva detta poco prima. «Questo.» mi porse una foto. «Beh non può essere tanto lontano. Hai provato a chiamargli?» «No, non ha un cellulare con sé.»

Mentre vagavamo per la città, a Jorge squillò il telefono. «Rispondi, potrebbe essere lui!» lo invitai. Annuì e portandosi il telefono all'orecchio rispose.

POV JORGE
«Pronto?» «Ehi Blanco, che piacere sentirti.» non conoscevo quella voce.» «Chi parla?» «Sono solo un amico molto stretto di Peter, Gerry il capo dei Green nel Lexon, probabilmente conosci il mio nome.» ridacchiò «Volevo solo avvisarti che tuo fratello è in buone mani. Devi solo venire tu, perché è te che vogliamo e lasceremo lui. E non azzardarti a chiamare la polizia, sai benissimo che ci andresti di mezzo anche tu. Tu, tuo fratello e la tua famiglia.» «Mascalzone! È facile per voi prendervela con i più deboli eh? Non vi azzardare a toccare nessun membro della mia famiglia. Ditemi solo dove e arriverò.» «Nel nascondiglio del Lexon, sulla cinquantaquattresima, ti aspetto qui.» una risatina fuoriuscì dalla voce che stava dietro il telefono attaccando. Non potevo portare Martina con me, lei non sapeva ancora nulla della mia vita. Solo io sapevo quanto era pericoloso Gerry. «Allora? Chi era? Che ti ha detto?» «Martina, adesso so dov'è mio fratello. È meglio che tu resti a casa, è pericoloso.» «no! Io voglio venire con te!» «Chi era quell'uomo? Che ti ha detto?» «Loro vogliono soltanto me e lasceranno mio fratello.» «Vogliono te? Per cosa?» la sua voce era spaventata e forse non era il caso dirglielo. «È una lunga storia. Questo tipo è un po' il capo del mio quartiere della gang dei Green, il gruppo di Peter, lo stronzo che ti ha infastidito quella sera. Sono dei nostri nemici, nemici miei e della mia gang. Io, Diego, Damien, Facundo e Samuel facciamo parte di un'altra gang, con un altro capo. È un po' complicato da spiegare e molto più da capire. Sono l'elemento migliore per la mia gang e peggiore per loro nello stesso tempo, ed è per questo che vogliono me.» conclusi premendo il piede sull' acceleratore. Non era ancora uscita una sola parola dalla bocca di Martina e potevo avvertire la sua preoccupazione. «E sono dei tipi pericolosi?» «Più di quanto credi.» «Perché vogliono te? Cos'hanno intenzione di fare?» «Non ne ho idea, ma almeno salverò mio fratello.» «No Jorge, non puoi andare così da loro. Chiama la polizia!» «No! Non posso chiamare le polizia, dannazione!» dissi alzando il tono della voce e gridando. «Ma come?! Perché?» «Perché non posso. Sarebbe un guaio anche per me perché ciò che facciamo è illegale. E mi hanno avvisato loro stessi che se li chiamo sarà peggio per Daniel. Non posso mettere ancora in pericolo la mia famiglia. Non più di quanto già non lo siano!» «Ma Jorge e se..?» avvertii che stava per piangere e finora nessuna ragazza aveva pianto davanti ai miei occhi per me, non lo avrei sopportato. «è meglio se rimani a casa.» «No! Jorge io vengo con te! Voglio venire con te!» era testarda, come suo solito e sono sicuro che non avrebbe mollato, anche se nel suo volto avvertivo molto spavento. «Non posso permettermi che ti succeda qualcosa. Sono della cattive persone, e loro lo sonno davvero, peggio di quel che io dico di essere. Per favore, dammi ascolto.» fermai la mia macchina sotto casa sua. «Non mi succederà niente, te lo prometto.» disse dolcemente, posando la sua mano sul mio polso. «Non fare promesse che non puoi mantenere.»
Ignorai quello che aveva appena detto e la guardai. «E adesso scendi.»
«Ma..» «Niente ma.» preoccupata mi guardò prima di aprire lo sportello. «Per favore, fa attenzione Jorge. E chiama i ragazzi.» «Naturalmente, loro mi aiuteranno.» aprì ma prima di scendere mi abbracciò. Inondandosi con il suo profumo, mi trasmise tanta sicurezza e in quell'abbraccio trovai la carica di cui avevo bisogno. Non meritavo un'amica così. O meglio, Martina non meritava un amico, pezzo di merda come me. Restai di stucco e non sapevo cosa dire. Stavo così bene tra le braccia di questa ragazza che avrei voluto fermare il tempo. Ed è strano, perché io non dovrei nemmeno pensarlo, non dovrei vedere la stessa ragazza più di una volta. Invece penso a lei automaticamente, penso spesso a quanto sia bella, ma non posso innamorarmene. Così mi convinco ogni giorno che quello che provo verso di Martina è solo attrazione. Niente di più. I sentimenti hanno bisogno di essere alimentati, curati e custoditi ed io non ho le capacità per poterlo fare. Non ne sono capace e forse un po' mi dispiace.

Dopo essersi allontanata da me, abbassò lo sguardo un po' imbarazzata. «Perdonami, io non volevo..» «Shh.» la zittii portando il mio indice sulle sue labbra. «Mi ha fatto bene.» aggiunsi. La vidi sorridere e aprire lo sportello scendendo dalla macchina, chiudendolo. Feci una telefonata veloce a Diego, avvisandolo di raggiungermi insieme ai ragazzi lì al nascondiglio e spiegandogli un po' tutta la situazione. Mi assicurarono che sarebbero arrivati subito e così fu.

Non appena arrivai, scesi dalla mia macchina e con molta cautela mi guardai intorno prima di avvicinarmi al portone, ricordai che questo nascondiglio aveva un passaggio segreto che portava direttamente dove sicuramente avevano chiuso mio fratello, girai per entrare da lì ma non appena posai la mano sulla maniglia sentii quattro braccia afferrandomi da dietro, bloccandomi. «Cosa avevi intenzione di fare, Blanco? Pensi di esser furbo?» avvertii una strana puzza, è una specie di benda sul naso per respirarla, poi qualcosa mi portò a chiudere gli occhi. Cosa mi era successo?

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Jorge dentro di se ha ammesso di star bene con Martina, forse presto si troverà senza via di scampo? Ma ancora, quanti e quali segreti nasconde? Che fine ha fatto suo padre? Perché non crede nell'amore? E perché è così duro e sgarbato a volte? Non conosciamo ancora nulla della sua storia, ma lo scopriremo molto presto. Ma principalmente, che cosa è appena successo a Jorge?


Innamorata di un bad boy. || LBWhere stories live. Discover now