31 Ovale

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La cerimonia era terminata. Le Ishim che non avevano avuto la fortuna di essere tra le elette vennero fatte uscire attraverso l'arco patronale che conduceva all'ascensore. Le Sette, invece, vennero scortate dal Ministro Crouper in fondo all'arena oltre il grande cancello. Delle scalinate dividevano in salita la zona dell'arena dalle sale dell'Orlo. Davanti alle rampe, tre arcate delimitavano l'inizio della salita. Denise mentre le percorreva si sentiva stordita. Avanzando, non faceva altro che pensare se avesse fatto la cosa giusta.

"Cosa dirà Norma?"

Era stato eccitante e intenso il momento dell'unione. Aveva sentito l'essenza di ognuna delle sue future compagne, come se fossero diventate una cosa sola, eppure questo non le era bastato. I sensi di colpa erano già tornati a perseguitarla. Attraversarono un lungo corridoio pieno di porte.

"E se ho fatto un errore imperdonabile? Se mi sono condannata a morte?"

Una strana sensazione di pentimento sembrava averla già raggiunta sotto pelle.

«Ehi, stai bene?» chiese Hope camminando al suo fianco.

"No, per niente."

«Sono solo un po' disorientata.»

«Tutte noi lo siamo. Credo che sia normale.»

Artemas si fermò nel mezzo del corridoio, e aprì una porta su cui brillava una targhetta trasparente con su scritto "Ovale".

«Accomodatevi pure!» esclamò facendo un cenno con la testa.

Denise sospirò. Entrò per prima seguita da tutte le altre e notò subito una forte luce provenire dall'alto. Davanti a loro, un lungo tavolo rettangolare di pietra bianca giaceva al centro; la forte luce bianca lasciava intravedere il colore verde scuro delle pareti curve che contornavano la stanza invase delle ombre delle sedie. Denise si soffermò sulle quattordici sedute posizionate attorno al tavolo: erano fatte di pietra scura, levigate nei bordi per renderle comode. Alcuni Ministri – Nicholas, Damian e Frederick – erano già accomodati in attesa di iniziare la prima riunione. Frederick era seduto nella parte opposta in fondo al tavolo. Senza proferire verbo, fece segno di accomodarsi e prendere posto.

Denise si avvicinò a una delle sedie, ma il Ministro Crouper la fermò indicandole il suo posto: «Siedi pure su questa sedia, voi tutte a seguire alla sua destra». Poi prese anche lui posto in fondo al tavolo accanto al Primo Kimon. Mentre le nuove elette prendevano posto, il Primo Ministro guardò il suo vice Artemas battendo più volte l'indice sull'orologio che aveva al polso.

«Non so dove siano, avrebbero dovuto già essere qui» commentò Artemas.

«Perché non vai a cercarli allora?» gli ordinò agitando le mani.

Il Ministro si alzò quando nella stanza entrarono la Nalbat e un altro Ministro che le Elette non avevano mai visto prima. Il suo respirò era così pesante che Denise avrebbe voluto tapparsi il naso. Il suo odore animalesco si faceva sempre più invadente mentre l'uomo muoveva le braccia pelose. Il Primo Ministro guardò entrambi.

«Gordias! Audra! Ma dove eravate finiti?» chiese spazientito mentre Artemas riprendeva posto.

«Ci scusi, Primo, Gordias mi ha trattenuta. Affronteremo la questione tra poco insieme alle elette» affermò Audra prendendo posto alla sinistra di Denise, mentre l'altro faceva un passo in avanti grattandosi la nuca dai capelli grossolani e scombinati.

«Angeli, vi presento Gordias Novic, Ministro della Tutela del territorio. Non abbiate paura del suo aspetto, senza di lui i nostri confini non sarebbero così sicuri.»

Gordias si limitò a sorridere sporgendo i canini affilati, mentre gli occhi gialli si fecero più grandi e intensi. Prese posto accanto alla Nalbat chiudendo il cerchio. Una sola sedia restò inoccupata tra Alison e Artemas.

Empowerment, Blank Slate SagaDove le storie prendono vita. Scoprilo ora