5 Casa

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Dopo una lunga passeggiata nel bosco, la giovane donna fece ritorno a casa. Quando entrò, avvertì una strana sensazione; quelle mura, non le davano la stessa sicurezza che aveva avuto fino a qualche ora prima.

«Sono a casa!» gridò con tono sicuro in direzione dei genitori, nel salotto. Non voleva in alcun modo far percepire il suo vero stato d'animo. Non appena mise piede nella stanza, vide suo padre seduto sul divano a leggere il San Francisco Chronicle. «Era ora che tornassi» la rimproverò posando il giornale sul tavolino davanti a lui. «Buon compleanno. Sono passato nel tuo ufficio, ma Amanda mi ha detto che sei scappata oggi... che succede? Sembri parecchio scossa.»

«È tutto ok. Dov'è la mamma?» Ma non riusciva nemmeno a guardarlo negli occhi.

«Geky?» chiamò a gran voce. «Denise, non credo tu mi stia dicendo la verità, non voglio insistere ma Amanda mi ha raccontato quello che credi di aver visto...» spiegò Greg. «Sì, lo so: quella ragazza è un'impicciona ma l'hai assunta tu, non io.» E fece spallucce.

Sua madre arrivò in punta di piedi, con un camice verde e le mani sporche di farina che tentava di pulire con un canovaccio. «Ehi, ci hai fatto preoccupare... si può sapere dove sei stata?»

«Mi dispiace se sono andata via dal lavoro, domani recupererò tutte le ore» rispose guardando suo padre.

«Questo non è mai stato un problema. Mi importa solo che tu stia bene» affermò premuroso lui, alzandosi e avvicinandosi.

«È tutto a posto, pa'» lo rassicurò, con il sorriso affettuoso con cui fin da piccola riusciva a scaldare il suo cuore.

Nel mentre la madre si era scostata per afferrare un pacco dal guardaroba all'ingresso.

«Tanti auguri di buon compleanno!» Tenne il pacco sospeso davanti ai suoi occhi.

«Che cos'è?» chiese Denise incuriosita.

«Aprilo, no?» le suggerì suo padre, facendole l'occhiolino. «Anche se sei grande è pur sempre la tua festa.»

La giovane sorrise, poi scartò più in fretta che poteva. Non vedeva l'ora di sprofondare nel suo letto, aveva bisogno di tempo per ripensare alle cose bizzarre che le stavano capitando, eppure il sorriso dei suoi genitori era così rassicurante. Non aveva bisogno di altro, né tantomeno di sapere della sua nascita. Era quello il suo regalo più grande.

All'interno del pacco trovò un vestito mini con collo rotondo e maniche corte a sbuffo che luccicava sotto la calda luce del salotto.

«Oh, mio dio... ma siete impazziti? Questo è il vestitino che abbiamo visto il mese scorso a San Jose!» esclamò con occhi languidi.

«Beh, lo volevi... e così abbiamo pensato che potesse renderti felice, invece del solito biglietto per il concerto degli Imagine Dragons» borbottò il padre.

«Siete tornati fin lì per prenderlo... grazie davvero, vi voglio bene» rispose accogliendoli in un unico abbraccio.

Qualche minuto più tardi Denise salì in camera sua, solo la luce della luna illuminava la stanza. Poggiò il regalo di compleanno sulla scrivania. Chiuse per un attimo gli occhi, cercando di rilassarsi, poi prese il piccolo pacchetto che le aveva dato Norma. Sfilò il nastro nero di caucciù e lo aprì.

Era una piccola medaglia di ferro con incomprensibili motivi incisi. La sfilò dall'astuccio.

«Quanto pesa, accidenti!»

Prese il ciondolo rotondo e lo portò più vicino al viso cercando di capire cosa potessero significare quelle incisioni e non riuscendoci lo ripose nella cassaforte, all'interno del suo armadio. "L'ennesima cosa assurda di oggi", pensò sbuffando. Quella medaglia d'argento... non aveva di certo l'aspetto di un gioiello da mostrare, e nonostante non volesse dare a Norma motivo di credere di aver fatto breccia in lei, era proprio curiosa di sapere quale assurda motivazione le avrebbe rifilato per giustificare un regalo così insolito. Quello era stato il compleanno più assurdo e misterioso che aveva mai vissuto; sentiva che le cose stavano cambiando, che le piacesse o meno, ma ancora si rifiutava di credere a Norma, anche se di lei si era sempre fidata. "Basta adesso", pensò mentre posava le scarpe nel suo boudoir. Aveva bisogno solo di dormire un po' e sperare di svegliarsi l'indomani nel mondo di prima.

Empowerment, Blank Slate SagaDove le storie prendono vita. Scoprilo ora