CAPITOLO 32 - LA FINE

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Lei dormiva e … non so cosa mi sia preso ma ho iniziato a stringerle il collo;

Cloe non faceva altro che dimenarsi e chiedere aiuto, mi guardava e mi supplicava di smettere ma i suoi occhi e la sua voce non erano impauriti ma semplicemente stupiti e nonostante tutto il suo tono era dolce ed amorevole così ho dovuto tapparle la bocca per non ascoltare più le sue suppliche.

Poi l’ho legata e mentre stringevo le corde con forza attorno ai suoi arti ho pensato di spogliarla, mi sembrava un peccato sporcare di sangue la sua camicia da notte preferita.

Ho fatto a lei quello che quei maiali hanno fatto a me; ho riversato tutta la mia rabbia su una delle poche persone che mi ha mostrato affetto ed ho continuato ancora e ancora.

Io non sono migliore di quei mostri, sono esattamente come loro; non so più chi sono, non so neanche se ho ancora un’anima o l’ho smarrita tra le strade dell’Inferno.

Caronte mi sa che è venuto a farmi visita sceriffo e non posso fare nulla se non aspettare che la mia anima venga traghettata fino alle porte del demonio perché solo lì può albergare.

La prego mi aiuti a capire sceriffo, lei deve darmi una spiegazione, mi aiuti a capire cosa c’è di sbagliato in me”

“Sei una pazza Grace, sei folle”

Improvvisamente la lucidità che aveva accompagnato Grace durante tutto il racconto sembrava  essere svanita; era ritornata ad essere una ragazzina frastornata ed impaurita dall’uomo nero.

Se già fossimo in un tribunale l’accusa  la definirebbe come una strategia messa in atto per confondere le acque, per togliere a questa vicenda il più piccolo barlume di lucidità e razionalità ma guardandola negli occhi, quegli occhi grandi così espressivi quanto spaesati, sembrava davvero di avere di fronte qualcuno che non fosse lei.

“Io non voglio stare qui sceriffo, voglio tornare a casa mia!”

“Ora non puoi Grace”

“lei non ha nessun diritto di trattenermi qui. Mi faccia andare che di sicuro si staranno domandando perché il locale sia ancora chiuso”

“Credo che sia l’ultimo dei tuoi problemi … il locale resterà chiuso fino a nuovo ordine Grace. Agente metta le registrazioni agli atti e poi accompagni la signorina Longbridge in cella”

“Insomma! Perché continua a chiamarmi così. Non mi riconosce? Il mio nome è Annie, sceriffo, Annie”

Era una splendida giornata a Black River ma solo perché ancora nessuno sapeva cosa fosse successo.

Era una splendida giornata a Black River ma solo perché ancora nessuno sapeva cosa fosse successo

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N/A

SIAMO GIUNTI AL TERMINE DI QUESTO VIAGGIO E TUTTI I NODI SONO VENUTI AL PETTINE.....

O FORSE NO?

SPERO VI SIA PIACIUTO COME A ME È PIACIUTO SCRIVERLO E CHISSÀ FORSE ALTRO SUCCEDERÀ PRESTO......

O È GIA SUCCESSO.....SARA' IL TEMPO A DIRLO

GRAZIE A CHI HA LETTO E BUONA LETTURA A TUTTI!!!

BLACK RIVERWhere stories live. Discover now