BLACK RIVER

CAPITOLO 27 - LORO!

Dopo avermi bloccato le gambe uno dei tre mi teneva strette le braccia ed intanto l’altro mi strappava i vestiti con una foga indescrivibile;

percepivo la loro eccitazione e mentre chiudevo gli occhi li sentivo sorridere di gusto.

Perché mai avrebbero dovuto anche solo per un momento preoccuparsi di tutto il dolore che mi stavano causando? Ero li inerme con i polsi e le caviglie legate;

il cordone che mi stringeva gli arti non so perché ma mi ricordava casa, aveva uno strano odore di naftalina che non so come mai ma mi portava alla mente la mia tanto detestata Bliver  e per un secondo ho pensato a chissà quante altre è toccata la mia stessa sorte, chissà quante ragazzine indifese hanno sfiorato queste corde.

Lui, il capobranco, era di fronte a me …

... sentivo fortissimo il suo odore, un miscuglio di sudore ed alcol alquanto disgustoso.

Percepivo il suo fiato sul mio collo ed intanto le sue mani viscide continuavano a scivolare lungo il mio corpo senza il minimo pudore.

Subito dopo uno dei due iniziò a spingere con forza ed in profondità le sue dita nella mia vagina, intanto un altro toccava e succhiava i miei seni e mentre loro due si accalcavano sul mio corpo il terzo era lì ad incitarli, a dirgli di fare più forte, senza tregua;

e nel frattempo si godeva la scena da spettatore masturbandosi con foga come se stesse già immaginando il suo pene dentro di me.

Urlavo, cercavo di dimenarmi nel tentativo di scappare ma non ero abbastanza forte;

non potevo fare altro che restare immobile ad aspettare che tutto finisse con le lacrime che ad ogni colpo bagnavano le mie guance.

Avevano vinto loro, si erano presi quello che volevano ed in quel  momento Grace non c’era più, era solo un corpo vuoto e privo di anima.

Mi penetrarono con forza ripetutamente, mi infilarono i loro membri in bocca più e più volte …

...mi toccavano, mi baciavano, mi stritolavano; ero in balia del loro volere :

io ero la formica e loro le scarpe che mi schiacciavano più e più volte”.

“Cristo santo Grace!!! Dove è successo tutto questo? Chi sono loro? Come si chiamano?”

“Sceriffo le pare che sia rilevante dove sia successo? E mi creda non c’è stato tempo per le presentazioni”

“Va bene Grace abbiamo registrato tutto, ora abbiamo più elementi da mettere agli atti”

“Caro ed ingenuo Jeremy Connor non mi pare di aver detto che ho finito di raccontare la mia storia.

Lei è sicuro di non volere sapere fino in fondo tutto quello che mi è successo?

E’ da quando sono ritornata a River Edge che tutti fantasticano su chissà che bella vita abbia condotto in questi ultimi anni.

Lei crede che non li sappia i commenti che le pettegole del paese fanno su di me? :

Grace la “puttana”, quella che è andata in città per scoparsi mezzo mondo, Grace la “snob” che detesta il suo paese, Grace la “straniera” dove per straniera volevasi intendere la bastarda.

Vede sceriffo le sto offrendo l’opportunità di conoscere tutta la mia storia, di conoscere realmente me ma ci vogliono le palle per ascoltare fino in fondo … e lei sceriffo? Le ha le palle?”.

Il racconto riprese senza sosta, serviva a lei per esorcizzare i suoi demoni o forse serviva a loro per rivendicare la propria esistenza ma in quell’affollamento mentale c’era un’unica certezza :

Grace Longbridge era un’assassina e niente avrebbe potuto cambiare questo dato di fatto quindi perché non ascoltare, perché non mettersi in poltrona a seguire questa storia come la trama di un film fino ad arrivare alla fine, ai titoli di coda che avrebbero presentato allo spettatore tutti i personaggi.

“Va bene Grace, continua pure”

N/A

LO SCERIFFO CONNOR AVEVA ANCORA TANTO DA ASCOLTARE E LEI AVEVA ANCORA TANTO DA RACCONTARE

" LORO" HANNO FATTO A PEZZI IL VASO DI PANDORA ED ORA ERA IMPOSSIBLE RICHIUDERLO

CONTINUARE A LEGGERE PER SCOPRIRE COS'ALTRO È SUCCESSO NELLA VITA DI GRACE LONGBRIDGE

BUONA LETTURA A TUTTI!!!