Prologo alla Parte II

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La regina Teia non aveva idea di come fosse o come si chiamasse questo nysa, ma già lo detestava. In piedi davanti alla balaustra, stava stritolando nervosamente il lembo de suo mantello. All'avvicinarsi di un'altra donna si voltò verso di lei e la sua corona, più grande e luminosa di quella indossata quando suo marito il re era ancora vivo, brillò come il sole. "Tu!"

Isid, in secoli di vita, non era cambiata affatto. Il suo vestito era nero lutto, diversamente da quello sgargiante e prezioso della regina. I suoi capelli sciolti nascosti sotto un velo nero sembravano quasi argentei ma la regina sapeva che alla luce del sole erano biondi come il grano maturo. Isid la osserva con un'espressione dura e distaccata. "Mia regina".

Teia era sicura che la maga la stesse giudicando. La regina alzò la testa orgogliosamente. Il tempo trascorso chiusa in quelle mura con una corona che non significava nulla aveva distrutto quella giovane regina disperata e ingenua che era stata quando aveva sposato Herian. Era vero: non le dispiaceva affatto che il re fosse morto. Non avevano nulla in comune ed erano andati d'accordo per pochissimo tempo.

Le due ninfe non si parlavano da tempo, da quando il piano di Isid si era ritorto contro di lei decenni prima.

Vivo il re, lei non avrebbe potuto dare sfogo a tutta la rabbia e la frustrazione, persino l'odio, che provava per quella maga imbrogliona, ma ora si poteva concedere una rivincita... Fin tanto che la corona rimaneva sulla sua testa.

"Vesti al lutto? Tu?" disse a denti stretti sibilando.

"Mia regina" disse freddamente la maga "Sono condannata a portare il lutto per coloro che non vengono rimpianti da nessuno".

Teia aveva un sorriso denigratorio in faccia. Sì, Isid era famosa per quelle sue presuntuose messe in scena. "Herian non sarà rimpianto nemmeno dai suoi fratelli, questo e vero. Ma non posso credere che dopo le abominevoli magie che ti ha costretta a fare, tu sia davvero sincera con quel vestito nero addosso".

"Il lutto serve ai vivi, mia signora, non ai morti. Il lutto ci permette di dire addio alle persone che ci lasciano e ai tempi che si sono conclusi, così da poter accogliere i prossimi".

"E chi vuoi accogliere?" chiese la regina, fronteggiandola di petto. "Mio figlio ha meno possibilità di diventare re, dopo il modo in cui tu lo hai allontanato da me! Io, che sono sua madre!"

Isid non si scompose. "Sono sua madre quanto te, mia regina. Lo hai portato in grembo, ma sono stata io a piantare il seme della sua vita".

"Te l'ho permesso solo perché mi avevi assicurato che sarebbe diventato re! Mi hai fatto credere che sarebbe diventato il miglior principe di Olimpia, che sarebbe stato amato dal re e che tramite lui io sarei diventata la regina che dovevo essere. E come è finita?" strinse la mascella. "Mi ha fatto generare un figlio tanto nysa quanto dio, un figlio che Herian ha odiato dal momento in cui ha capito cosa scorreva nelle sue vene e il modo io cui io l'ho ingannato per portarlo in grembo. Dovevo passare un'eternità al fianco del re, ma la sua considerazione non l'ho avuta nemmeno per cinque anni, prima di venire praticamente ripudiata per colpa del figlio che mi hai dato!"

"Laran è stato generato dalla magia. Quello che è diventato è stata la volontà di Rea".

"Rea se ne frega delle nostre piccole vite, Isid. La verità è che Laran è stata la tua vendetta contro Herian e contro Sol".

"Ti avevo avvisata che ciò che sarebbe venuto dal nostro inganno sarebbe sfuggito al nostro controllo. Laran non sarebbe mai potuto essere lo strumento che tu pensavi che fosse. Una volta che Herian ha capito il suo potenziale, sei stata tu ad allontanare Laran. Tu lo hai denigrato per non essere ciò che volevi. Tu lo hai spinto a viaggiare lontano. Tu lo hai messo sulla strada che conduceva a me". Teia era cinta d'oro, ma era Isid a sembrare una vera regina, adesso. "Lo hai messo al mondo. Io l'ho cresciuto. Ed è mio. Non ti permetterò di ferire mio figlio".

I DUE RE  [BL]Where stories live. Discover now