You are special

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Juls


Era stata una giornata lunga. Una notte lunga. Sembrava non finisse mai.
Le urla di dolore di Yoongi non volevano lasciare la mia testa. Vedere il suo viso nel pieno della sofferenza e non poter far nulla. Soltanto farmi stringere la mano.

Era stata una lunga 'operazione', per di più senza anestesia. D'altronde non eravamo mica dottori, eravamo nel pieno dei nostri vent'anni e potevamo soltanto cavarcela con quello che sapevamo fare.

Yoongi era sdraiato sul suo letto, e io restai lì seduta sulla sedia della sua scrivania a guardarlo per tutto il tempo. Adesso era tranquillo e sereno, il suo viso era liscio e nessuna smorfia o espressione sofferente contornava il suo viso. Dormiva col capo rivolto verso di me, ed era davvero carino. Aveva due cuscini sotto la testa che lo tenevano un po' alzato, per far si che non provasse tanto dolore alla spalla. 

Era ancora a petto nudo, dai pantaloni sbucava un accenno di tatuaggio che non riuscii a capire di cosa si trattasse, un qualcosa a chiazze ed era sui toni del celeste. Per di più la sua pelle chiara era ricoperta di piccole ustioni sul fianco destro e una enorme sulla spalla buona, quindi quella destra. Sembravano essere di secondo o terzo grado. 

Era davvero tardi, ma io non sarei tornata nella mia stanza. Io sarei rimasta lì con lui. La paura di perderlo mi aveva terrorizzata, e se fosse successo avrei sentito un vuoto enorme dentro di me. 

Quel vuoto che lui era riuscito a colmare dal primo momento. 

Certo non sarà stato mica un bell'incontro... gli ho dato un calcio nelle palle, ma lui mi ha spaccato il labbro inferiore. Eravamo pari. 

Continuai a guardarlo massaggiandomi la testa, e finalmente decisi di alzarmi e mettermi a dormire anche io. Accanto a lui.

Presi un plaid grigio, trovato nel suo armadio, e lo coprii. Aveva i brividi e riuscivo a capirlo perché la sua pelle pallida era contornata da piccolissimi puntini rialzati. 

Mugolò e strofinò la testa sul cuscino quando mi sedetti sul letto, che scricchiolò. -"Farfallina, sei tu?" -chiese con voce impastata dal sonno, senza aprire gli occhi.

-"Si. Dormi." -dissi sottovoce portandogli i capelli all'indietro.

-"Non riesci a starmi lontano, eh?"-disse allargando le labbra in un sorriso, ma continuando a tenere gli occhi chiusi.

-"Sei il solito idiota." -esordii sorridendo, accarezzandogli una guancia. 

-"Vai a dormire. Sto bene." -aprì gli occhi e spinse la sua guancia contro la mia mano.

-"No dormo con te." -dissi sorprendendolo. -"Voglio restare con te." 

-"Vieni qui." -sollevò il braccio con la spalla buona e mi fece cenno di accoccolarmi a lui. Sospirai sdraiandomi e poggiando la testa tra il suo petto e il suo braccio, presi a giocherellare con le sue dita.

-"Hai avuto paura?" -chiese poggiando una guancia sulla mia testa.

-"Molta." -ammisi e gli lasciai dei piccoli baci sulla mano fredda e pallida.

-"Allora ti importa di me." -disse sorridendo sui miei capelli.

-"Più di quanto immagini, Yoon." -sussurrai sinceramente stringendomi a lui.

Just in case we dieWhere stories live. Discover now