Capitolo 12

16.1K 422 164
                                    

«Mamma?Papà?» domandai camminando nel vasto corridoio del casolare notturno, trascinandomi dietro una coperta a scacchi bianca e rossa e il mio piccolo peluche

Deze afbeelding leeft onze inhoudsrichtlijnen niet na. Verwijder de afbeelding of upload een andere om verder te gaan met publiceren.


«Mamma?
Papà?» domandai camminando nel vasto corridoio del casolare notturno, trascinandomi dietro una coperta a scacchi bianca e rossa e il mio piccolo peluche.

Avevo sentito una finestra sbattere fortemente e la pioggia rischiare di entrare in casa, ero terrorizzata all'idea di trovarmi con i piedi zuppi d'acqua e mi arrampicai sulla finestra per riuscire a chiuderla, mentre continuavo a chiamare i miei genitori.

«Mamma? Mamma dove sei?» urlai quando sentii un lampo decorare l'ambiente e sussultai poco dopo, sentendo dei passi pesanti riecheggiare in corridoio.

«Papà?»

«Papà dove stai andando?» urlai fortemente, quando vidi la figura di mio padre muoversi verso la porta d'uscita della masseria.

«Fallon!
Fallon torna dentro!» sentii urlare da mio fratello Asher, ma i miei piedi si trovavano già sui filamenti d'erbetta bagnata e il mio capo, lui ormai era già zuppo d'acqua, talmente tanto che sentivo i capelli attaccarsi alle guance.

«Papà! Perché vai via?
Papà ti prego torna da me.» dissi piangendo, gettandomi con il mio peluche sull'erba bagnata e fredda.

«Fallon.» sentii dire da Asher, che si accasciò affianco a me e cinse il mio corpo tra le sue braccia.

«Asher perché papà è andato via?
Perché non si è girato neppure per un secondo?»

«Fallon, sei ancora troppo piccola per capire queste cose, vorrei poterti dire che andrà tutto bene, che lui domattina tornerà e ti porterà al lago a vedere le paperelle e le oche, ma mentirei.» disse togliendo delle lacrime che stavano cadendo sul mio viso.

«La mamma? Lei dov'è?» domandai girandomi da una parte all'altra di quel maestoso giardino notturno, decorato solo dalle gocce di pioggia, dalla luna opaca di quella sera e dalle mie lacrime di dolore.

«La mamma è andata via mezz'ora fa, deve risolvere delle questioni Fallon e noi ora dobbiamo rimanere più uniti che mai.»

«Io ci sarò sempre per te Fall, non ti lascerò mai sola, mai.»

Quella mattina il vento sbatteva rude sul mio viso, lo sentivo schiaffeggiarmi con forza, ghiacciarmi le gote e far lacrimare i miei occhi.

Portai la manica della felpa sulla guancia destra, dove un piccolo cristallo salato stava rigando il mio viso.

Sapevo bene che quelle lacrime non erano state indette dalla forza del vento, bensì dalla forza dei ricordi del luogo nel quale mi trovavo.

La masseria, cosi vecchia e così malridotta mi causava tristezza, mi ricordava che ero sola e che l'ultima notte passata tra quelle mura rustiche era stata per me una grande coltellata in pieno petto.

Opposites with Similar heartsWaar verhalen tot leven komen. Ontdek het nu