Capitolo 32

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Al mio rientro a casa, dopo ben due ore a girare per le strade della città senza avere una meta precisa, ma semplicemente con la necessità di camminare fino a che le mie gambe non avrebbero urlato pietà, padre e figlio si erano dileguati.
Jas mi ha raccontato che Derek ha seguito il padre come un cagnolino fuori dalla porta, a testa bassa.
Quella notte ho dormito sonni molti agitati, non ho quasi chiuso occhio, continuavo a rivivere le scene con Derek e mi sentivo male, veramente uno schifo, forse è più appropriato...
Adesso sono in metro diretta verso il lavoro, ed è uno di quei giorni in cui preferirei di gran lunga stare stravaccata sul letto, a fare niente e recuperare un po' di sonno perduto, piuttosto che stare in mezzo al caos, con tutta la gente che ti fissa, manco avessi scritto in faccia che qualcosa non va, e che hai fatto qualcosa di cui ti sei profondamente pentita.

Appena la metro rallenta fino a fermarsi, sospirando pesantemente, mi stacco dalla maniglietta, a cui sono stata appesa per tutto il tempo, manco fosse stata una scialuppa di salvataggio in questo mare in tempesta che è la mia vita, da qualche mese a questa parte, e aspettando che le porte si aprano, mi unisco alla fiumana di gente che come me si sta recando a dare il suo contributo alla società.

Le mie gambe forse dall'abitudine si muovono autonomamente, mentre la mia testa è una matassa aggrovigliata di pensieri impossibili da districare.
Perché Derek è venuto a casa mia ?
Perché mi ha fatto questo, quando stavo finalmente cominciando un nuovo capitolo della mia vita, e me lo ero lasciato alle spalle ?
Credevo di averla superata, credevo di non provare più niente per lui, ma il mio corpo mi ha dimostrato una dolorosa verità, sono ancora innamorata dannatamente di lui, nonostante tutto il male che mi ha provocato, e che continua a provocarmi.
Appena giro l'angolo eccolo di nuovo il tuffo al cuore.
Come un déjà vu ritrovo il centro di tutti i miei problemi, fermo davanti alle enormi porte di vetro della nostra azienda.
Braccia conserte, vestito di tutto punto, rasato e in perfetto ordine, sembra di aver incontrato un'altra persona, perché questo è il Derek che appare in tv, l'erede di un impero, non l'ubriacone che mi sono ritrovata davanti alla porta di casa.
L'idea di nascondermi da qualche parte come l'ultima volta che mi sono ritrovata in questa situazione è molto alta, ma vedendo i precedenti, non ricaverei niente di positivo, e poi a che pro ?
Perché mi dovrei nascondere ?

Non ho fatto niente di male !

A testa alta, cercando di racimolare un po' di autostima che mi ero persa, cammino verso l'entrata, inforcando un paio di occhiali da sole, per dare l'impressione di non voler parlare con nessuno.
Quando mi inquadra si stacca dalla parete, venendomi incontro con l'intenzione di parlarmi.
Appena vedo che schiude le labbra, alzo la mano fermandolo
- Non ho niente da dire, né voglio ascoltarti - subito si immobilizza serrando la mascella, ma non mi blocca la strada e in poco tempo sono in ascensore, diretta al mio piano, ma soprattutto lontano da lui.
Una volta seduta alla mia scrivania, mi metto al lavoro, non sprecando neanche un minuto del mio tempo, ci sono tante cose da fare oggi, e i pochi giorni che ho passato in ferie non mi hanno certo aiutato a sbrigare i mille e mila ordini e problemi che sicuramente si saranno creati in mia assenza.
Mano a mano che i minuti passano, i miei colleghi si fanno vivi, guardandomi sconvolti, perché sono venuta al lavoro con largo anticipo, ma non mi interessa, devo tenere la mente concentrata su qualcosa di produttivo, per non rischiare che vada alla deriva su acque inesplorate che non voglio toccare.
- Vuoi fare una pausa ? Un caffè ?? Hai l'aria di una che è appena tornata dagli Hunger Games, non dalle ferie - Stacy mi si avvicina appoggiando una mano sulla mia spalla, visibilmente preoccupata per me, ma scoccando il mio miglior sorriso faccio segno di no con la testa, non ho intenzione di staccare il sedere da questa sedie, fino a che non ho letto e risposto ad ogni singola mail che mi è arrivata in questi giorni, e beh... ce ne sono 625...
- Non ti preoccupare, farò una pausa fra un po' - lei sospirando rassegnata, torna al suo posto, mentre sento lo sguardo di Alex puntato addosso
- Se continui a guardarmi così, mi bucherai la faccia, dì quello che devi dire, avanti tira fuori tutto prima di staccarti la lingua a furia di morsicarla - subito scatta sull'attenti, come punto sul vivo, facendosi avanti

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