7.Se non hai paura, le altre persone non possono fotterti.

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Diana's pov

Mamma mi diceva sempre che quando ho paura, non lo devi fare vedere, deve sembrare il contrario, così le altre persone non possono fotterti. Si raccomandava sempre che io capissi bene questo concetto, ed ha funzionato questa notte con il ladro. Non ho chiuso occhio, mi stavo scervellando su chi possa essere. Sono molto sicura di averlo già incontrato da qualche parte, forse in discoteca, forse era quel ragazzo, no non può essere lui, aveva gli occhi azzurri. La sveglia suona e io non riesco a stare in piedi. Con le ultime forze mi trascino verso la fermata del pullman. Andare a scuola non mi è mai entusiasmato, preferirei rimanere a casa a dormire, ma non posso. Quindi eccomi qui ad aspettare Stef, all'ingresso. Lo schermo del mio cellulare si illumina, lo afferro e vedo che il mittente è proprio Stef, mi dice che oggi non verrà. Perfetto. Dovrò sopravvivere senza di lei.  Percorro il corridoio tranquilla, quando qualcuno mi viene addosso. Mi giro verso questa persona e noto due occhi molto famigliari, e un profumo di menta. " Attenta dove cammini." Mi dice Lucifer. " Ma scherzi! Mi sei venuto addosso tu. Credo che ci stai prendendo gusto." Dico esasperata. Lui mi lancia un'occhiata di disprezzo e va verso la sua aula.

Il professore parla interrottamente, e non riesco a non pensare al ladro di sta notte. Avrebbe potuto spararmi e prendersi quello che voleva, al posto di andarsene appena gliel'ho detto. E poi ripenso a Lucifer, ai suoi occhi, molto simili a quelli del ladro. Faccio due più due e capisco che il ragazzo che mi è venuto addosso e il ladro che è entrato in casa mia sono la stessa persona. Cazzo. Ora cosa faccio?Potrei andare a parlargli, o potrei rimanere tranquilla nel mio banco e sperare che non venga più in casa mia. Potrei rischiare tutto e capirci qualcosa, oppure essere codarda e rimanere a con il tormento che lui possa essere entrato in casa mia. I pensieri mi tormentano, sono sicura che non riuscirò a darmi pace. Mi armo di quel poco di coraggio che ho, ed esco dalla classe, lo trovo intento ad una conversazione con una ragazza bionda. Ora i dubbi ricompaiono, non voglio disturbarli, forse stanno dicendo delle cose importanti.  Quando la ragazza se ne andrà via, andrò a parlargli. Forse.

Dopo circa dieci minuti, in cui i miei pensieri mi stavano mangiando viva, la ragazza è andata via. I miei piedi si muovono nella direzione del ragazzo, finchè non me lo ritrovo davanti. " Devo parlarti." Gli dico. Lui mi osserva, corrugando la fronte, mi guarda dall'alto al basso, come per identificarmi. " Ci conosciamo?" Chiede con aria altezzosa. " Sei entrato in casa mia ieri notte." Butto fuori. E mi rendo conto della grande cazzata che ho detto, ma come posso accusare un ragazzo? Magari ieri notte se ne stava a casa sua come ogni persona normale, e io me lo sono immaginato. Lui scoppia a ridere, mettendomi ancora di più in  soggezione. Ora abbiamo un sacco di occhi puntati addosso. " Angelo, non so di cosa stai parlando." Se ne va lasciandomi qui da sola a riflettere sulle sue parole. Evidentemente mi sono sbagliata, eppure credevo che fosse lui. Lo stesso profumo, gli stessi occhi...





Lucifer's pov

" Quella ragazzina mi ha scoperto." Dico a Hell, che si sta preparando il pranzo. " Ehi Luc". Mi saluta con la mano Jonny, mi avvicino a lui e gli scompiglio i capelli scherzosamente. " Dopo giochiamo a pallone?" Mi chiede speranzoso. " Certo, invitiamo anche tuo fratello." Lui sorride contento e ritorna in camera sua. " Non farà niente." Dice Hell riferendosi alla ragazza. " Come si chiama?" Chiede ancora. "Diana." Lui annuisce. " Fattela amica questa Diana. " Continua lui.          " Sono un po' di anni che tentiamo di entrare in casa sua, tu ci sei riuscito, ma lei ti ha fermato. Detto ciò martedì ci riproverai." Martedì è tra due giorni. Preparare un furto in due giorni è complicato, molto complicato; bisogna decidere l'orario, che è il fattore che influisce di più.            "Non è semplice, e tu lo sai". Ribatto io. Adesso lui si trova di fronte a me e mi sta squadrando.       " Ho investito tanto su di te, sei il mio ladro migliore. Sono sicuro che ce la farai." Le sue parole mi entrano in un orecchio e mi escono dall'altro. Sono solo parole al vento. Decido di non continuare questa conversazione e di andare da Jonny.

Entro nella sua cameretta, le pareti sono blu elettrico, come anche le coperte; ci sono macchinine sparse qua e là , insieme ad altri giochi. " Dovresti mettere in ordine". Dico. Lui scrolla le spalle e afferra il pallone malridotto. " Andiamo?" Chiede, io annuisco e nel mentre mando un messaggio a Pj dicendogli di raggiungerci il prima possibile. Ho notato che in questo periodo Pj è molto distratto, non da attenzioni a Jonny, e vedo che lui soffre per questa cosa. Hell non gli ha mai fatto mancare niente di materiale, ma non passa mai tempo con loro, quando è in casa è come se non ci fosse. Non si interessa delle loro vite, solo degli affari.

L'aria è fresca, ma con la felpa si sta bene. Lui incomincia a calciare il pallone, fa avanti e indietro, io cerco di rubargliela, ma lui ha i riflessi pronti e con un tiro, la manda in porta. Esulta contento e mi abbraccia. " Sei una schiappa." Mi dice, ancora stretto a me. " Mi devi dare lezioni". Dico. "Ehi." Pj è appena arrivato, si è seduto sulla panchina e io lo sto raggiungendo. " Fai un po' di tiri al canestro, vediamo se sei bravo anche a basket." Dico a Jonny, lui annuisce e si dirige verso il canestro.

" Mi ha scoperto." Confesso a Pj. " Chi?" chiede confuso. " Ieri notte, sono entrato nella casa, quella all'inizio della via De Amicis, mi ha scoperto la ragazza che vive lì. Io sono scappato, ma viene a scuola con noi, e mi ha riconosciuto, ma io ho negato, sembra che ci sia cascata. Però Hell, mi ha detto che devo rientrarci Martedì." Spiego, lui si accende una sigaretta. " E' un guaio amico, lei adesso starà in allerta. Devi stare attento." Lo so benissimo, per questo non so cosa fare. " Non fumare davanti tuo fratello." Gli dico, dando un'occhiata a Jonny, che sta lanciando al canestro. " Ha visto molta altra merda, non si scandalizza per una sigaretta." Ribatte.

Grazie💛

L'angelo del mio Inferno Where stories live. Discover now