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"Harry Styles e Gucci... Prima o poi doveva succedere. Così da un sapiente mix tra le influenze british di Harry Styles e le riconoscibilissime forme firmate Alessandro Michele, nasce una collezione che interseca le loro personalità già nel nome: Gucci HA HA HA, come le iniziali dei due creativi, oltre che a richiamare l'onomatopea che interpreta la giocosità della collab. Gucci HA HA HA racchiude anni di amicizia, complicità e creatività sintetizzandola in capi dalle linee sartoriali inglesi che diventano accenti romantici, a testimoniare una nuova mascolinità attraverso l'utilizzo stravagante del principe di Galles. Accanto ai completi, alle giacche in denim trattato e agli abiti in velluto tinto irregolare si ritrovano inaspettati pigiami stampati e camicie bowling, kilt con le pieghe accanto a cappotti in doppio petto e bottoni in madreperla delle camicie."

Harry lesse la bozza giornaliera dell'articolo da inviare al suo amico nonché Direttore creativo del marchio, mentre stava steso mezzo nudo nel suo letto. Aveva chiesto a Caroline il permesso di poter lavorare, ogni tanto, fuori dalle mura dell'ufficio e lei glielo aveva accordato. Quei due avevano sicuramente una relazione piuttosto solida visto l'ascendente che Harry aveva su di lei. Riusciva sempre a convincerla, in un modo o nell'altro.

"I due si sono conosciuti all'inizio delle loro carriere professionali, Alessandro da Gucci e Harry con il suo primo disco da solista. La fortuna di trovare personalità affini ha regalato alla coppia di amici un forte legame che fin da subito si è tradotto in contaminazioni reciproche e stimoli creativi. Gucci HA HA HA raccoglie quindi gli infiniti collegamenti artistici dei due, regalandoci una collezione unica nel suo genere e che sarà negli store a partire dal mese di Ottobre."

Continuai io con dei fogli in mano mentre camminavo avanti ed indietro nella sua stanza. Indossavo una sua camicia azzurra che arrivava a metà coscia ed un paio di calzini bianchi alti fin sopra alle caviglie.

"Sei sexy mentre giri nuda per la mia stanza."

"Non è molto professionale da parte nostra lavorare in questo modo..." Ammisi io raggiungendolo al bordo del letto.

"Non so te ma io lavoro molto meglio dopo aver eliminato un po' di stress dall'equazione."

Si aprì un sorriso enorme sul suo volto, i denti bianchi fecero capolino e due splendide fossette incorniciarono le sue guance. Harry si sporse verso di me rotolando sul letto fino a raggiungere la mia posizione ed accogliermi tra le sue gambe. Le sue mani si appoggiarono sui miei fianchi e scostò leggermente la camicia sul mio ventre per intrufolarsi con il naso al di sotto di essa, provocandomi dei brividi lungo tutta la schiena. Avrei voluto dare la colpa al solletico, con tutto il cuore ma sapevo bene che non si trattava di quello.

Con i denti afferrò un lembo e lo tirò leggermente verso di sé.

Le sue mani scesero sulle mie gambe nude per risalire lentamente in un percorso lento e straziante.

"Harry..."

"Mmmh..." con un movimento repentino mi fece rotolare sotto di lui sul materasso. Le sue labbra si poggiarono sul mio collo e dei baci scesero lungo di esso fino ad arrivare al mio petto.

"Stiamo lavorando." Gli dissi ridacchiando per il solletico.

"Se lo vuoi considerare lavoro, posso mandarti la fattura per il compenso più tardi."

"Harry!!" Ridacchiai ancora.

"Mi devi ancora un favore per la doccia negatami stamani!" protestò lui.

Dopo la notte trascorsa insieme avevamo deciso di lavorare da casa sua quel giorno. Eravamo rientrati alle 07:30 del mattino, giusto in tempo per farci una doccia e metterci all'opera.

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