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Ero entrata in doccia non appena varcata la soglia del mio appartamento. Avevo bisogno di schiarirmi le idee, avevo bisogno di piangere e di espellere tutte le sensazioni negative che scalpitavano dentro di me.

Una bottiglia di vino rosso stappata ed appoggiata sul lavandino del bagno con accanto un calice mezzo pieno.

Sorseggiai il contenuto prima di entrare sotto al getto caldo dell'acqua, avevo bisogno di spegnere il mio cervello. Volevo solo smetterla di pensare.

Nonostante tutto e tutti io ero innamorata di Harry. Dopo quello che era successo non riuscivo a non pensare a lui...non riuscivo a fare finta di niente ed avevo un costante bisogno di piangere. Quella storia ci aveva portato solo un mucchio di problemi, a me, a lui, e a tutti!

Certo, non mi sarei aspettata di rivederlo, così senza preavviso... dopo tanto tempo.

Sentivo ancora le sue parole ronzarmi per la testa, la sua risposta nei confronti di Reese.

"Che ci fai tu qui?!"

"Non lo so più."

Perché lo aveva detto in quel modo? Prima di vederlo uscire semi nudo avrebbe risposto diversamente ad una domanda del genere?!

Rivederlo così è stato uno shock per me. E' apparso lì fuori, materializzandosi dal nulla, come se un soffio di vento l'avesse portato dritto davanti a me, eliminando ogni altro passante, scegliendo proprio me, fra tutti.
Avrei voluto sprofondare in un buco se solo si fosse aperto nel marciapiede in quel preciso istante.

Non avrei voluto rivederlo. Sapevo che sarebbe stato terribile incrociare nuovamente i suoi occhi.

E perché diavolo giusto in quel momento, fra tanti momenti e tanti giorni?!
Bastava una manciata di secondi in più o in meno ed era fatta, il problema era risolto.
Anzi, non ci sarebbe stato alcun problema, perché non ci saremmo incontrati proprio.
Sarebbe bastato non avessi avuto tanta voglia di scappare verso casa.
Insomma, bastava un qualunque particolare diverso, e l'incontro non sarebbe avvenuto.

Flashback

Ma lui c'era stato, era stato di fronte a me, sul marciapiede identico a tutte le altre volte. Perfetto.
Non avrei potuto far finta di nulla e semplicemente ignorarlo, spingerlo da parte e proseguire. Si era fermato e senza accorgermene, mi ero fermata anch'io.
Non l'avevo fatto apposta, ma era come se il movimento delle mie gambe si fosse d'improvviso affievolito, per poi spegnersi del tutto, con decisione autonoma, completamente al di fuori della mia volontà.
Era capitato che spesso le mie gambe avessero deciso per me. Soprattutto in sua presenza.

Avevo sentito il vento nei capelli e un malessere allo stomaco.
Ci eravamo guardati, come intrappolati l'uno nello sguardo dell'altra.
Non avevo potuto fare a meno di chiedermi che tipo di espressione avesse la mia faccia.
Esprimeva sorpresa, tristezza o imbarazzo? O tutto ciò mischiato insieme?

In genere, nella vita, riuscivo a dominare bene me stessa eccetto in qualche piccola situazione.
Ma sapevo anche che la mia faccia, purtroppo, riusciva sempre a tradirmi.

Quella di Harry invece...la sua era rimasta immobile alla vista di Reese. Nel suo sguardo avevo letto una supplica, una supplica nella speranza che potessi smentire ciò che stava immaginando. Una silente preghiera che non trovò pace. Non grazie alle mie parole almeno.
Non aveva battuto ciglio, non aveva nemmeno un capello fuori posto.
Ammirabile, nel suo controllo, e perfetto. Semplicemente perfetto.

Non era riuscito a sostenere il mio sguardo, o perlomeno lo avevo desunto dal fatto che i suoi occhi si erano spostati verso un punto indefinito alle mie spalle, trattenendo il respiro, proprio come me.
I secondi erano passati lentamente e per un istante non sapevo se ci saremmo detti qualcosa di inaspettato o semplicemente una parolaccia. In quel momento l'unica cosa che riuscivo a percepire era la sua incertezza.

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