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Quando Harry parcheggiò la sua auto davanti all'ingresso del mio ufficio capii che non mi avrebbe, semplicemente, fatta scendere dalla macchina in quel momento.

"Vieni anche tu?"

Chiesi stranita.

"Si, ne approfitto per salutare Caroline e per chiederle di farti lavorare un po' meno, dato che non riesco mai a vederti con la luce del sole."

Ridacchiò pizzacandomi una gamba.

"Non ci provare!!!"

Risposi colpendolo su un braccio ed unendomi alla sua risata.

Dal nostro primo incontro con i paparazzi, quella mattina, il suo umore sembrava essere leggermente migliorato.
Non mi piaceva affatto vederlo preoccupato ed incupito per colpa loro.
Aveva trascorso tutto il tragitto in auto a torturarsi le labbra per il nervosismo e l'ultima cosa che volevo era che si preoccupasse per me.
Quando ci ritrovammo di fronte all'entrata dell'agenzia, Harry parcheggiò e venne ad aprire la mia portiera.
Aiutandomi a scendere, prese la mia mano nella sua ed affrettandosi a raggiungere l'interno del palazzo mi resi conto di alcuni alcuni fotografi che iniziavano a correre nella nostra direzione da ogni dove. Quando la sua presa si fece più stretta, mi accorsi  che si stavano facendo sempre più vicini e gli scatti delle loro macchine fotografiche stavano iniziando a confondere la mia mente. Era tutto un tale delirio...

Non poter avere una vita privata doveva essere terribile ed io stavo iniziando a capire i repentini cambi d'umore che assalivano Harry in quelle circostanze. Lui stava cercando di tenermi stretta a sé affinché il branco di persone intorno a noi non mi strappasse via dalla sua presa. Mi sentivo al sicuro con lui, non ero spaventata, ero solo estremamente infastidita. Come ci si poteva abituare a tanta insolenza? Come aveva fatto lui?

"Vogliamo sapere come stanno le cose tra voi due."

Disse gridando un signore trasandato mentre puntava una videocamera nella nostra direzione.

"Harry perché lei? Non è nessuno."

"Come sei passato da una modella ad una fan?"

Bingo. Ecco una delle domande che mi assaliva dal momento in cui avevo scoperto che c'era lui dietro alla maschera ed ai regali.

"Non è alla tua altezza non credi?!"

Stavo incassando colpi piuttosto pesanti, non perché non avessero ragione o non la pensassi esattamente come loro ma sentire quelle domande proprio di fronte a lui... fu davvero orribile.

Mi bloccai sui miei passi a quell'ultima affermazione.

"Avete ragione. Non sono tutte quelle cose e mi chiedo anche io, ogni giorno, il perché di questi eventi capitati nella mia vita per caso ma sicuramente non ne risponderemo a voi. Siete degli sconosciuti poco educati che non si fanno scrupoli a calpestare i diritti delle persone. Sono sicura che riuscireste a scattare foto anche dall'altro lato della strada senza dover necessariamente assalire qualcuno ma a voi questo non interessa."

Harry sorrise alle mie parole e strinse la mia mano, con più vigore, nella sua.

"Per cortesia, fatevi più in là. Non possiamo neanche passare se vi comportate così..."

Intervenne lui riprendendo a camminare.
Era sempre così gentile con tutti, da quando lo avevo conosciuto non ero mai stata resa partecipe di una scenata. Harry sapeva padroneggiare quel mondo come se fosse nato per fare quello, invidiavo molto quel lato del suo carattere perché io non ero affatto così.
Avevo sempre odiato la stampa, anche prima di aver conosciuto lui, molte volte avevo letto articoli di persone famose tormentate dai giornali e dalle tv. Tutti i soldi del mondo non avrebbero mai sopperito ad una tale invadenza ed alla totale perdita della privacy nella propria vita.

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