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Si avvicinò a me e delicatamente un suo bacio finì sulla mia guancia.

"E' stato molto gentile da parte tua ed ho la netta sensazione che se non mi prenderò cura di te, Niall interverrà molto presto!"

Disse ridendo e trasportando anche me.

"Siete ancora in contatto?"

Gli chiesi cercando di non sembrare una ficcanaso.

Il giorno in cui la band decise di annunciare il "periodo di pausa", io avevo solo diciassette anni e pur non essendo una persona drammatica, quella giornata la ricordo ancora come un immenso dramma. Quando durante l'adolescenza pensi che nulla possa andare più storto di così ed ecco che la tua band del cuore decide di sciogliersi.

La sensazione più brutta dopo la rottura dei fratelli Jonas! Andiamo... loro erano anche fratelli!

Sentire Harry parlare di Niall, mi aveva solo incuriosita...

"E' impossibile non esserlo, abbiamo vissuto insieme ogni momento delle nostre vite per quasi sei anni, certi legami non possono andare perduti."

Disse lui sorridendo e guardando fuori dalla finestra con aria pensierosa.

Portò il suo succo di frutta alle labbra e ne bevve un lungo sorso prima di riprendersi e portare nuovamente lo sguardo su di me.

"Sei pronta? Oggi è il grande giorno! Ti stupirò con la mia bravura!"

Mi disse ammiccando ed appoggiando la tazza nel lavabo dopo averla pulita con acqua e sapone.

Annuii alla sua risposta e roteai gli occhi al cielo per la modesta affermazione che era appena uscita dalla sua bocca.

"Corro di sopra a mettermi le scarpe adatte, tu hai intenzione di vestirti o sei talmente esperto da poter cavalcare in mutande?"

Gli chiesi e lui scoppiò a ridere.

"Diciamo che potrei farlo, così tu avresti un bellissimo panorama ad accompagnare la nostra giornata in mezzo alla natura ed io starei più comodo."

Disse ammiccando e facendo spuntare le fossette ai lati della sua bocca.

"Modesto... sei davvero il ragazzo più modesto con il quale abbia mai avuto occasione di parlare!"

Risi passandogli accanto e dandogli un piccolo colpetto con la spalla per sorpassarlo.

Lo sentii bofonchiare qualcosa di poco udibile alle mie spalle e quando raggiunsi la stanza degli ospiti, sentii sbattere la porta al piano di sotto di quella che doveva essere la sua camera.

Circa dieci minuti più tardi ci ritrovammo nel salotto, entrambi sorridenti e nel mio caso con uno zainetto in spalla provvisto di tutte le cose necessarie per passare una giornata a cavallo, compresi: cerotti, spray per punture di insetti, bende, disinfettanti e qualche snack.

Uscimmo dalla porta di casa per raggiungere l'auto nel vialetto... una volta entrati Harry iniziò la sua manovra di inversione e si immise nella strada principale nella quale si trovava la sua vecchia dimora.

"E' molto distante da qui?"

Chiesi io osservandolo guidare.

"Non direi, questa cittadina è minuscola, ogni posto si può raggiunge in pochissimi minuti. Spero solo che non si sparga la voce che sono in città o saremo assaliti da vecchiette del quartiere che mi hanno visto crescere e che vorranno strizzarmi le guance!"

Risi alle sue parole. Sembrava così a suo agio nella sua vita, per lui era normale essere sommerso da persone di tutte le generazioni che volevano qualcosa da lui.

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